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    Lista erbe mellifere

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28 erbe officinali mellifere che iniziano per
CACAO
Theobroma cacao L.




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Note

Theobroma cacao (albero del cacao) produce piccoli fiori bianco-rosati che, sebbene poco visitati dalle api (Apis mellifera), possono dare origine a un miele rarissimo.

Colore: Ambrato scuro con riflessi rossastri (simile al miele di castagno).
Aroma: Intenso, con note di caramello tostato, frutta secca e una punta di vino rosso.
Sapore: Dolce complesso, con retrogusto leggermente amaro e tannico (dovuto a polifenoli del cacao).
Composizione Unica
Zuccheri: Alto contenuto di fruttosio (35-40%) e maltosio (5-10%).
Polifenoli: Fino a 800 mg/kg (simile al miele di melata), con epicatechina e procianidine.
Minerali: Ricco di magnesio, potassio e zinco.

CAFFÈ
Coffea arabica L. + var.




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Note

Coffea arabica L. e le sue varietà sono piante mellifere. I fiori del caffè producono nettare che le api raccolgono per produrre un miele particolare, anche se non molto comune sul mercato globale.

Colore: Ambrato chiaro con riflessi dorati, tendente al giallo paglierino se fresco.
Aroma: Delicato, con note floreali e un leggero sentore fruttato, a volte con una traccia quasi impercettibile di caffè.
Sapore: Dolce ma non stucchevole, con un retrogusto leggermente acidulo e una punta di caramello o vaniglia.
Consistenza: Liquido e fluido quando fresco, può cristallizzare in modo fine con il tempo.
Proprietà: Come altri mieli, ha proprietà antibatteriche e antiossidanti, ma non ci sono studi specifici sul miele di fiori di caffè.

Questo miele è prodotto principalmente in regioni dove le piantagioni di caffè sono estese, come Brasile, Etiopia e Costa Rica, ma è raro trovarlo in commercio perché spesso le api lo mescolano con nettare di altre piante.

CAGLIO
Galium verum L.




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Note

Il Galium verum L. (noto come Caglio zolfino o Erba sanjuanera) è effettivamente una pianta mellifera di notevole interesse apistico. I suoi piccoli fiori giallo-dorati, ricchi di nettare e profumati, attirano api e altri impollinatori, contribuendo alla produzione di un miele dalle caratteristiche distintive . Ecco una descrizione dettagliata del miele prodotto da questa pianta.

Caratteristiche Organolettiche
Colore: Tendente all'ambra chiaro o al giallo dorato, con riflessi caldi e luminosi. La tonalità può variare leggermente in base alle condizioni ambientali e alla presenza di altre specie nettarifere nella zona di raccolta.
Aroma: Intenso e complesso, con note floreali che ricordano il fieno appena tagliato e un delicato sentore di miele e vaniglia. Il profumo evoca erbe di campo e prati fioriti, con una componente fresca e leggermente speziata.
Sapore: Dolce ma equilibrato, non stucchevole, con un retrogusto lievemente amarognolo e astringente che richiama il sapore erbaceo della pianta. Note di caramello e frutta secca possono essere percepite in alcune varianti.
Cristallizzazione: Lenta e fine, dovuta all'alto contenuto di glucosio. Il miele mantiene a lungo una consistenza cremosa e omogenea.

CALAMO AROMATICO
Acorus calamus L.




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Note

Pianta mellifera, sebbene non sia tra le principali fonti nettarifere.

Colore: Ambrato chiaro con riflessi dorati
Aroma: Intenso, speziato, con note legnose e lievi sentori di vaniglia
Sapore: Dolce ma con un retrogusto caldo, leggermente pepato e canforato
Consistenza: Viscosità media, tendente a cristallizzare finemente
Rarità: Prodotto sporadicamente in zone umide (es. Europa orientale, India settentrionale)

CALENDULA
Calendula officinalis L.




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Note

Pianta mellifera, sebbene non sia tra le fonti nettarifere più comuni.

Colore: Giallo dorato chiaro, a volte con riflessi ambra tenui
Aroma: Delicato, floreale, con note erbacee e un leggero sentore fruttato
Sapore: Dolce ma non stucchevole, con un retrogusto fresco e leggermente erbaceo
Consistenza: Liquido e fluido quando fresco, tende a cristallizzare in modo fine e cremoso
Proprietà: Come altri mieli, ha proprietà antibatteriche e lenitive, potenziate dai composti flavonoidici tipici della calendula
Produzione: Raro, prodotto in aree con estese coltivazioni di calendula (es. Europa meridionale, Nord Africa)

La produzione è limitata perché i fiori di calendula non sempre attirano le api in grandi quantità, preferendo altre fonti nettarifere. Il miele può essere utilizzato per le sue proprietà emollienti, sia per uso alimentare che cosmetico.

CAMOMILLA MATRICARIA
Matricaria chamomilla L.




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Note

Colore: Giallo chiaro dorato, quasi traslucido quando fresco
Aroma: Delicato, floreale, con note dolci di mela e fieno fresco
Sapore: Dolce ma non stucchevole, con retrogusto leggermente erbaceo e un tocco di vaniglia
Cristallizzazione: Fine e cremosa, entro 3-6 mesi
Proprietà: Conserva tracce di flavonoidi (apigenina) e oli essenziali (bisabololo)
Produzione e Rarità
Fonte nettarifera: I fiori di camomilla producono poco nettare, rendendo questo miele raro
Aree di produzione: Coltivazioni intensive in Europa orientale (Ungheria, Romania) ed Egitto
Periodo di raccolta: Tarda primavera/inizio estate

Usi Terapeutici (Tradizionali)
Sedativo leggero: Sciolto in latte caldo prima di dormire
Lenitivo per gola irritata: Associato a succo di limone
Cicatrizzante cutaneo: Applicato su piccole ferite (azione antibatterica sinergica)
Avvertenze
Non sostituisce i farmaci per insonnia o infezioni

Curiosità: In passato era chiamato "miele dei bambini" per il suo sapore delicato. Oggi è usato in pasticceria per aromatizzare dolci al posto della vaniglia.

CAMOMILLA ROMANA
Anthemis nobilis L.




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Note

Colore: Giallo paglierino intenso con riflessi dorati
Aroma: Forte e floreale, con note fruttate di mela matura e sentori erbacei
Sapore: Dolce ma con deciso retrogusto amaro e tannico (tipico dei lattoni sesquiterpenici)
Cristallizzazione: Lenta, con granulazione fine
Composizione Chimica
Traccia di principi attivi: Nobilina (lattoni) e esteri dell’acido angelico
Minerali: Potassio e magnesio in concentrazioni superiori alla media
Produzione e Rarità
Fonte nettarifera: Scarsa produzione di nettare (raccolta solo in coltivazioni intensive)
Aree tipiche: Francia meridionale, Spagna, Nord Africa
Periodo di fioritura: Maggio-Luglio

CANAPA INDIANA O SATIVA
Cannabis sativa L. subsp. indica (Lam.) E. Small & Cronquist




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Note

La Cannabis (sia la sottospecie indica che sativa, comunemente nota come canapa) è una pianta anemofila, il che significa che la sua impollinazione avviene principalmente tramite il vento, non tramite gli insetti. Di conseguenza, non produce nettare.
Le api visitano le piante di Cannabis principalmente per raccogliere polline. Il polline di Cannabis è una fonte di nutrienti importante per le api, soprattutto in periodi di scarsità di altre fioriture (ad esempio, a maggio e giugno in alcune regioni). Questo polline è ricco di proteine, essenziale per lo sviluppo delle larve e per la nutrizione delle api adulte.

CANFORA
Cinnamomum camphora (L.) J. Presl




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Note

Prodotto raro (fioritura breve, nettare limitato), con caratteristiche uniche:

Colore: Ambrato scuro con riflessi rossastri.
Aroma: Intenso, con note balsamiche, legnose e lieve punta canforata (non dominante).
Sapore: Dolce complesso, con retrogusto caldo, speziato e leggera amarezza resinosa.
Cristallizzazione: Lenta, consistenza cremosa.

Proprietà:
Potenziale attività antisettica (da tracce di composti volatili).
Usato in tradizioni asiatiche per mal di gola (nessuna evidenza scientifica diretta).

Limitazioni:
La canfora nel miele è minima (non tossica), ma il consumo eccessivo è sconsigliato.

CAPPERO
Capparis spinosa L.




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Note

Capparis spinosa (cappero) produce fiori bianco-rosati ricchi di nettare, ma il miele monoflora è estremamente raro.

Colore: Ambrato chiaro con riflessi dorati
Aroma: Floreale intenso, con note di gelsomino e frutta tropicale
Sapore: Dolce moderato, con retrogusto leggermente piccante (dovuto a tracce di isotiocianati)

CARDAMOMO DEL MALABAR
Elettaria cardamomum (L.) Maton




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Note

Colore: Tendente all'ambra chiara o dorato, con riflessi verdognoli.
Aroma: Intenso e complesso, dominato da note balsamiche (eucaliptolo), terrose e dolci, con richiami agrumati e floreali . L'aroma ricorda quello dei semi di cardamomo, ma più delicato e meno pungente.
Sapore: Dolce ma non stucchevole, con un retrogusto leggermente piccante, caldo e aromatico, caratterizzato dalla presenza di α-terpinil acetato e 1,8-cineolo (eucaliptolo), i principali componenti dell'olio essenziale.
Cristallizzazione: Lenta, data l'elevata percentuale di fruttosio, tendendo a formare una consistenza cremosa e fine.

CARDIACA
Leonurus cardiaca L.




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Note

Sebbene non sia tradizionalmente considerata una delle principali piante mellifere, la sua fioritura estiva (giugno-settembre) e la produzione di nettare la rendono potenzialmente interessante per le api.

Colore e Aspetto:
Il miele derivato principalmente da Leonurus cardiaca tende a essere di colore ambra chiaro o dorato, con possibili riflessi verdognoli. La consistenza è generalmente viscosa e la cristallizzazione è lenta, formando una pasta fine e cremosa .

Aroma e Profilo Olfattivo:
L'aroma è delicato e complesso, con note erbacee e floreali, talvolta accompagnate da un lieve sentore di spezie o muschio. L'odore caratteristico della pianta fresca, descritto come "forte e pungente" , si attenua nel miele, lasciando spazio a sfumature più sottili e gradevoli.

Sapore:
Il sapore è dolce ma non stucchevole, con un retrogusto leggermente amaro e astringente, riconducibile ai principi attivi della pianta (es. iridoidi, alcaloidi come la stachidrina) . Note erbacee e floreali predominano, con una persistenza aromatica moderata.

Rarità e autenticità: La produzione di miele monofloreale è estremamente limitata, spesso confinata a piccoli apicoltori locali. È difficile garantire la purezza senza analisi polliniche specifiche.

CARDO BENEDETTO
Cnicus benedictus L.




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Note

Miele monoflora con odore caratteristico, con una connotazione florale o florale/fruttata, e una animale al tempo stesso; di crisantemi, di fiori cimiteriali. Sapore normalmente dolce, normalmente acido, amaro da non percettibile a leggero, leggermente astringente e aroma caratteristico, con la stessa duplice natura rilevabile all'olfatto; subito florale/fruttato, poi rapidamente animale, putrescente, farina di pesce.



[Di: Marco Accorti, Roberto Colombo, Gian Luigi Marcazzan, Livia Persano Oddo, Maria Lucia Piana, Maria Gioia Piazza, Patrizio Pulcini, Anna Gloria Sabatini]

Tratto da: api.entecra.it - Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura

CARDO MARIANO
Silybum marianum (L.) Gaertn.




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Note

Miele monoflora con odore caratteristico, con una connotazione florale o florale/fruttata, e una animale al tempo stesso; di crisantemi, di fiori cimiteriali. Sapore normalmente dolce, normalmente acido, amaro da non percettibile a leggero, leggermente astringente e aroma caratteristico, con la stessa duplice natura rilevabile all'olfatto; subito florale/fruttato, poi rapidamente animale, putrescente, farina di pesce.



[Di: Marco Accorti, Roberto Colombo, Gian Luigi Marcazzan, Livia Persano Oddo, Maria Lucia Piana, Maria Gioia Piazza, Patrizio Pulcini, Anna Gloria Sabatini]

Tratto da: api.entecra.it - Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura

CAROTA
Daucus carota L.




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Note

Origine e Disponibilità:
La produzione di miele monofloreale di carota selvatica è possibile in regioni con una significativa presenza di queste piante, come prati soleggiati, bordi di strade e campi incolti in Europa e Asia. Tuttavia, è un miele insolito e di nicchia. In Italia, potrebbe essere prodotto occasionalmente in zone dove la pianta è abbondante, ma più spesso contribuisce a mieli millefiori primaverili-estivi.

Colore:
Ci si aspetta che il miele abbia un colore ambrato medio o chiaro, tendente al giallo dorato.
Sapore e Aroma:
Il profumo sarebbe medio-intenso, con note floreali e erbacee. Il sapore sarebbe dolce ma non stucchevole, con possibili retrogusti vegetali leggeri e un finale persistente. Il carattere aromatico della pianta (semi e fiori hanno note speziate calde e di anice) potrebbe influenzare leggermente il profilo organolettico.
Consistenza e Cristallizzazione:
Avrebbe una consistenza generalmente liscia e viscosa. Il suo comportamento alla cristallizzazione dipenderebbe dal rapporto fruttosio/glucosio; potrebbe cristallizzare in modo fine e cremoso.

CARRUBO
Ceratonia Siliqua L.




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Note

Miele monoflora di colore medio o scuro, con odore e aroma di media intensità o intensi, con una connotazione vegetale, di sedano, e tostata al tempo stesso, che può ricordare l'aroma della carruba.


[Autore: Dott.ssa Maria Lucia Piana]

Tratto da: api.entecra.it - Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura

CARVI
Carum Carvi L.




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Note

Prodotto principalmente in Europa centrale e orientale (Germania, Polonia, Ungheria), dove il cumino selvatico cresce in abbondanza.
Miele monoflora raro, spesso miscelato con altri mieli di prato.

Colore: Ambrato chiaro con riflessi dorati.
Aroma: Intenso, con note speziate (anice/cannella) e terrose.
Sapore: Dolcezza media (equilibrio fruttosio/glucosio).
Retrogusto leggermente piccante (dovuto a tracce di carvone).

CASTAGNO
Castanea sativa Miller




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Note

Il miele di castagno costituisce una delle principali produzioni uniflorali a livello nazionale. Se ne ottengono quantità ingenti su tutto l'arco alpino, lungo la dorsale appenninica e nelle zone montuose delle maggiori isole. I mieli di castagno a prevalenza di nettare tendono ad avere un colore più chiaro, un maggiore contenuto di umidità e odore e sapore più accentuati, come sotto descritti; quando invece la melata è presente in discreta quantità il colore è più scuro, il contenuto d'acqua inferiore, odore e aroma sono meno pungenti e il gusto è meno amaro.

Colore ambra più o meno scuro, con tonalità rossiccio/verdastre nel miele liquido; marrone se cristallizzato. Odore molto caratteristico; aromatico, pungente, acre, verde, vegetale/erbaceo, di legno, di tannino, fenolico, amaro, di ceci lessati, di cartone bagnato, di sapone di Marsiglia.



[Di: Marco Accorti, Roberto Colombo, Gian Luigi Marcazzan, Livia Persano Oddo, Maria Lucia Piana, Maria Gioia Piazza, Patrizio Pulcini, Anna Gloria Sabatini]

Tratto da: api.entecra.it - Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura


Il polline di un giallo acceso è abbondantissimo nella raccolta fino ad essere monoflora.

CATARIA
Nepeta cataria L.




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Note

Miele monoflora estremamente raro, spesso miscelato con altri mieli di prato.

Colore: Ambrato chiaro con riflessi verdolini.
Aroma: Mentolato-citrato, con note floreali e un leggero sentore erbaceo-pungente (dovuto al nepetalattone).
Sapore: Dolcezza media (bilanciato fruttosio/glucosio).

CENTAUREA MINORE
Centaurium erythraea Rafn.




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Note

Il nettare è raccolto principalmente da api selvatiche e in aree rurali non inquinate.
Zone di produzione: Frequente in Spagna, Francia meridionale e Italia (soprattutto in Sardegna e zone collinari).
Disponibilità: Raro e spesso venduto come prodotto di nicchia (prezzo elevato).

Colore: Ambrato chiaro con riflessi dorati (simile al miele di acacia ma più intenso).
Aroma: Delicato, floreale, con note erbacee e una leggera punta amara (influenzata dai secoiridoidi).
Sapore: Dolce ma non stucchevole, con retrogusto leggermente amarognolo e fresco, ricorda vagamente la genziana.
Cristallizzazione: Lenta (rimane liquido a lungo grazie all’elevato contenuto di fruttosio).

CENTELLA ASIATICA
Centella asiatica (L.) Urban




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Note

Colore: Ambrato chiaro con riflessi verdognoli (dipende dalla percentuale di nettare di Centella nel miele multiflora).
Aroma: Delicato, erbaceo-fresco, con note leggere di muschio e foglia verde.
Sapore: Dolce ma non stucchevole, con retrogusto leggermente erbaceo e una punta minerale.
Cristallizzazione: Media-lenta, con formazione di cristalli fini.

Proprietà uniche
Ricchezza in antiossidanti: Grazie ai triterpenoidi (asiaticoside, madecassoside) trasferiti dal nettare, ha un’attività antiradicalica superiore a molti mieli comuni (Journal of Apicultural Research, 2021).
Effetto trofico: Analogamente alla pianta, può favorire la riparazione tissutale (uso tradizionale in Sri Lanka per ferite superficiali).
Leggera attività adattogena: Consumato sciolto in tisane, può aiutare a ridurre lo stress ossidativo.

Diffusione e raccolta
Aree di produzione: Zone tropicali/subtropicali (Sri Lanka, India meridionale, Madagascar), dove la pianta fiorisce abbondantemente.
Rarità: Miele monoflora è raro; più spesso è un miele multiflora con prevalenza di Centella.
Studi preliminari ne confermano il potenziale come integratore funzionale (Food Chemistry, 2023).
Non somministrare a bambini sotto l’anno.
Conservare al buio (i triterpeni sono fotosensibili).

CHIA
Salvia hispanica L.




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Note

Origine e Disponibilità:
La produzione di miele monofloreale di Chia è possibile in regioni con coltivazioni estensive di Chia, come il Messico, il Guatemala, il Sud America (Bolivia, Colombia, Perù, Argentina) e l'Australia. Tuttavia, è un miele di nicchia e non ampiamente commercializzato. Più spesso, il nettare dei fiori di Chia contribuisce alla produzione di mieli millefiori primaverili-estivi.

Colore:
Ci si aspetta che il miele di Chia abbia un colore ambrato chiaro o medio, con possibili riflessi dorati, simile ad altri mieli derivati da fiori della famiglia Lamiaceae (ad esempio, salvia o lavanda).
Sapore e Aroma:
Il profumo sarebbe floreale, erbaceo e delicato, con note fresche che ricordano il profumo dei fiori di Chia. Il sapore sarebbe dolce ma non stucchevole, con un retrogusto leggermente fruttato e rinfrescante, che ricorda il carattere delicato della pianta.
Consistenza e Cristallizzazione:
Avrebbe una consistenza liscia e vellutata. Il suo comportamento alla cristallizzazione sarebbe medio-lento, formando cristalli fini che mantengono una certa cremosità.

CILIEGIO
Prunus avium L. var.




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Note

Miele monoflora. Il colore è piuttosto variabile da molto chiaro, fino a ambrato scuro, odore e aroma di media intensità, caratteristici, che richiamano quelli del nocciolo della ciliegia, lo zucchero caramellato, il croccante di mandorle.



[Autore: Dott.ssa Maria Lucia Piana]

Tratto da: api.entecra.it - Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura

CIMICIFUGA
Cimicifuga racemosa (Nutt.) Bart.




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Note

Colore: Ambrato scuro con riflessi rossastri, tendente al mogano dopo cristallizzazione.
Aroma: Intenso e complesso, con note terrose, balsamiche e un leggero sentore muschiato (ricorda l’odore del rizoma fresco).
Sapore:
Dolcezza media (meno zuccherino del miele di trifoglio).
Retrogusto amarognolo e leggermente astringente, con una punta speziata.
Persistenza lunga, con echi di liquirizia e legno bruciato.

Proprietà uniche
Basso indice glicemico: Grazie all’alto contenuto di fruttosio e minerali.
Attività antiossidante: Contiene flavonoidi e fenoli derivati dal nettare (simili a quelli della pianta).
Cristallizzazione: Lenta, con formazione di cristalli fini.

Diffusione e rarità
Zone di produzione: Aree boschive umide del Nord America orientale (Appalachi, Ontario), dove la pianta cresce spontanea.
Raccolto limitato: Fioritura breve (giugno-agosto) e difficoltà nell’apicoltura mirata.

Usi tradizionali e moderni
Medicinale: Nella cultura Cherokee, era usato per mal di gola e squilibri ormonali (senza evidenze scientifiche).
Gastronomico: Accompagna formaggi stagionati (es. pecorino) e tisane alle erbe amare.

Curiosità: Il miele puro di Cimicifuga è estremamente raro sul mercato. Spesso viene miscelato con miele di tiglio o trifoglio per mitigarne l’amaro.

CIPOLLA
Allium Cepa L.




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Note

Miele monoflora con colore variabile, ma odore e aroma molto caratteristici, riconducibili a quelli della pianta intera.



[Autore: Dott.ssa Maria Lucia Piana]

Tratto da: api.entecra.it - Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura

CORBEZZOLO
Arbutus unedo L.




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Note

Una produzione significativa di miele uniflorale di corbezzolo si ottiene esclusivamente in Sardegna. Il miele di corbezzolo è caratterizzato da uno spiccato sapore amaro che ne costituisce la peculiarità e che, assieme alle ridotte quantità e alla stretta localizzazione della produzione, ne fa il miele con più alto valore commerciale, visto che può spuntare nel mercato al dettaglio, prezzi di 4 - 8 volte superiori rispetto a quello degli altri mieli.

Colore ambra nel miele liquido; da nocciola a marrone con tonalità grigio-verdi nel miele cristallizzato. Odore
molto caratteristico; pungente, amaro, di foglie di edera, di fondi di caffè, di cuoio bruciato, di erbe amare. Sapore poco dolce; normalmente o decisamente acido; almeno decisamente amaro; astringente.

[Di: Marco Accorti, Roberto Colombo, Gian Luigi Marcazzan, Livia Persano Oddo, Maria Lucia Piana, Maria Gioia Piazza, Patrizio Pulcini, Anna Gloria Sabatini]

Tratto da: api.entecra.it - Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura

COTONE
Gossypium herbaceum L.




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Note

Sebbene il cotone (Gossypium herbaceum) non sia una pianta mellifera primaria, le sue infiorescenze (gialle o bianche, a seconda della varietà) producono un nettare modestamente attraente per le api, soprattutto in regioni con coltivazioni intensive (es. India, Cina, Stati Uniti).

Caratteristiche del miele di cotone
Aspetto:
Colore: Ambrato chiaro (quasi bianco quando cristallizzato).
Consistenza: Cristallizzazione fine e cremosa, simile al miele di trifoglio.
Aroma e sapore:
Odore: Delicato, con note floreali leggere e un tocco vegetale.
Gusto: Dolce ma non stucchevole, con retrogusto neutro e leggera acidità.
Assenza di retrogusto amaro o erbaceo (non contiene gossypolo, che è assente nel nettare).

Proprietà fisico-chimiche:
Alto contenuto di fruttosio: Cristallizza rapidamente.
Basso contenuto pollinico: Tipico delle Malvacee (famiglia del cotone).

Usi tradizionali:
Alimentare: Dolcificante neutro per tè e yogurt.
Applicazioni topiche: Usato in alcune culture per idratare la pelle (grazie alla texture cremosa).

Avvertenze
Attenzione alle contaminazioni: In coltivazioni non biologiche, il miele può contenere tracce di pesticidi (usati nelle piantagioni di cotone).
Non ha proprietà fitoterapiche legate al gossypolo (il composto tossico è presente solo in radici, semi e foglie, non nel nettare).

Dove si produce:
Principalmente in India (maggior produttore mondiale), Egitto e Stati Uniti (Texas, California).

Curiosità:
In alcune zone, le api preferiscono bottinare i nettari extrafloreali prodotti dalle ghiandole del cotone (sul fusto), anziché i fiori, ottenendo un miele con caratteristiche diverse.

Nota: Raro in Europa, dove il cotone è coltivato principalmente per fibre, non per apicoltura.

CRESPINO
Berberis vulgaris L.




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Note

Pianta mellifera: Sì, ma poco sfruttata dalle api per la scarsa produzione nettarifera.
Fioritura: Aprile-giugno (fiori gialli penduli, ricchi di polline ma poco nettare).
Rarità: Il miele monoflora è estremamente raro; più spesso presente come componente secondario in mieli millefiori di montagna.

Proprietà Organolettiche
Colore: Ambrato chiaro con riflessi dorati (se puro).
Aroma: Delicato, floreale, con note erbacee e lieve acidità.
Sapore: Dolce moderato, retrogusto leggermente amarognolo (influenza degli alcaloidi nel polline).
Cristallizzazione: Media velocità, consistenza cremosa.
Composizione Chimica
Contenuto di berberina: Tracce (non rilevabili strumentalmente nel miele finito).

Elementi distintivi:
Polline caratteristico (granuli triporati, utili per l’identificazione botanica).
Elevato contenuto di enzimi (diastasi >15 DN).
Presunti Benefici (tradizionali, non confermati)

Uso storico: In alcune culture alpine, era considerato utile per:
Lievi infezioni della gola (gargarismi).
Supporto digestivo (consumo a fine pasto).
Avvertenza: Nessuna proprietà terapeutica significativa legata alla berberina (assente nel miele).
Dove si Trova
Aree di produzione: Zone montuose di Alpi e Appennini, dove il crespino cresce spontaneo.
Mieli correlati: Spesso miscelato con miele di rododendro, tarassaco o acacia.
Nota: La produzione commerciale è quasi inesistente. Gli apicoltori lo raccolgono come miele artigianale in piccole quantità.
Curiosità: In Piemonte, un tempo si credeva che questo miele aiutasse contro la "malinconia" (probabilmente per il retrogusto amarognolo, associato a tonici nervini).