CARATTERISTICHE DEL MIELE
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1. Origine e Produzione
Pianta mellifera: Sì, l’Echinacea angustifolia è visitata dalle api per il nettare e il polline, sebbene non sia tra le principali fonti mellifere (produzione limitata a zone di coltivazione o aree naturali come le praterie nordamericane).
Colore: Ambrato chiaro con riflessi dorati (simile al miele di trifoglio, ma più intenso).
Aroma: Delicato, floreale, con note erbacee e lievemente terrose (richiama il profumo dei fiori di echinacea).
Sapore: Dolce ma non stucchevole, con un retrogusto leggermente piccante e tannico (influenzato dai composti fenolici).
2. Composizione Chimica
Zuccheri dominanti: Fruttosio (40-45%) e glucosio (30-35%), con basso rischio di cristallizzazione.
Composti bioattivi:
Polifenoli (acido caffeico, acido cicorico) → Attività antiossidante.
Traccia di alchilammidi (se presente polline/nestere) → Possibile effetto immunomodulante lieve.
Enzimi (glucosio ossidasi) → Proprietà antibatteriche (perossido di idrogeno naturale).
3. Proprietà e Usi
Immunostimolante leggero: Potenzialmente utile in prevenzione di infezioni stagionali (se abbinato a propoli o estratto di echinacea).
Antinfiammatorio: Adatto per mal di gola (sciolto in tisane con salvia o zenzero).
Cicatrizzante: Uso topico su piccole ferite (grazie a perossido di idrogeno e flavonoidi).
4. Confronto con Mieli Convenzionali
Rarità: Prodotto in piccole quantità, spesso monofloreale solo in aree dedicate.
Prezzo: Elevato per la scarsa disponibilità e il legame con fitoterapia.
Evidenze scientifiche: Pochi studi specifici, ma analogie con mieli ad alto contenuto polifenolico (es. miele di manuka per attività antibatterica).
5. Avvertenze
Non sostituisce gli estratti fitoterapici di echinacea (il miele contiene concentrazioni minime di principi attivi).
Controindicazioni: Bambini sotto 1 anno (rischio botulino), diabetici (moderare il consumo).
Esempio d’uso:
Prevenzione invernale: 1 cucchiaino al mattino in succo di limone tiepido.
Tosse secca: Abbinato a latte caldo e cannella.
Bibliografia
Bogdanov, S. (2009). "Honey as nutrient and functional food". *Bee Product Science*. Alvarez-Suarez, J.M., et al. (2010). "Antioxidant and antimicrobial capacity of monofloral honeys". *Food Chemistry*.
Nota: La produzione è più comune per Echinacea purpurea (più diffusa in apicoltura)
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USO ALIMENTARE
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A. Insalata Immunostimolante
Ingredienti:
Foglie giovani di echinacea, rucola, spinaci.
Petali di fiori di echinacea e calendula.
Noci, scaglie di parmigiano, olio EVO e aceto di mele.
Effetto: Freschezza con note amarognole e fiorite.
B. Tè Freddo ai Fiori di Echinacea e Zenzero
Ingredienti:
5 fiori freschi di echinacea, 1 fetta di zenzero, scorza di limone, miele.
Preparazione:
Far macerare i fiori e lo zenzero in acqua fredda per 4 ore. Filtrare e dolcificare.
C. Sciroppo di Radice per Bevande
Ingredienti:
10 g di radice essiccata, 200 g di zucchero, 200 mL d’acqua, succo di 1 limone.
Preparazione:
Fare un decotto con radice e acqua, filtrare e aggiungere zucchero e limone. Usare per cocktail o granite.
D. Olio Aromatizzato alle Foglie
Ingredienti:
Foglie fresche di echinacea, olio extravergine d’oliva, aglio.
Uso: Condimento per bruschette o pesce grigliato.
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PIANTE ADATTOGENE ED IMMUNOSTIMOLANTI
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PIANTE ADATTOGENE ED IMMUNOSTIMOLANTI
Presso tutte le culture e nelle medicine tradizionali di ogni angolo del globo troviamo delle piante adattogene, cioè delle specie vegetali in grado di aumentare la resistenza dell'organismo a stress endogeni ed esogeni, migliorando la performance fisica e mentale, in risposta a stimoli di natura fisica, chimica e biologica.
Il termine adattogeno viene infatti dal vocabolo latino adaptare e da quello greco genes (prodotto da) e fu coniato nel 1947 dallo scienziato russo N.V. Lazarev; nel 1969 Brekhman e Dardymov stabilirono dei criteri specifici affinché una droga vegetale possa definirsi adattogena.
L'effetto di queste piante si affianca alla risposta fisiologica che già di per sé l'organismo mette in opera quando soggetto ad uno stimolo che ne turbi l'equilibrio biologico, al fine di ristabilire prontamente l'omeostasi; tali risposte sono di carattere prevalentemente ormonale, cioè con effetti transitori, ma esistono anche vere e proprie modificazioni funzionali o morfologiche che si generano nelle persone sottoposte frequentemente a stress (per es. negli atleti sottoposti a molte ore di allenamento quotidiano) o che si sono evolute in alcune etnie nel corso di milioni di anni in risposta all'ambiente (per es.: la variazione del colore della pelle in funzione dell'esposizione ai raggi solari o le maggiori dimensioni della gabbia toracica delle popolazioni andine, costrette a vivere sopra i 4000 mt, dove l'ossigeno scarseggia).
Le piante adattogene non corrispondono a nessuna categoria della farmacologia classica e meno ancora hanno corrispettivi nei farmaci di sintesi: nella maggior parte dei casi, infatti, esse sono aspecifiche, agendo su differenti organi o tessuti bersaglio e provocando, nell'insieme, una risposta adattogena; ciò è dovuto al fatto che il fitocomplesso spesso si compone di principi attivi di svariata natura chimica, che sono però sinergici. Il meccanismo d'azione delle droghe
adattogene è generalmente assai complicato e non sempre ancor ben compreso.
Molte droghe adattogene hanno anche azione antimicrobica ed immunostimolante, in tal modo
contribuendo a migliorare le difese dell'organismo contro agenti eziologici esterni; altre hanno dimostrato di avere interessanti e promettenti effetti antitumorali, su cui la ricerca sta ora indagando.
Altre ancora hanno azione prevalentemente nootropa (dal Greco noos=mente, e tropein=sorvegliare), cioè migliorano la performance mentale e l'umore; alla classe delle droghe nootrope
appartengono tutte le piante contenenti metilxantine (caffeina e derivati), che sono più propriamente degli stimolanti e che saranno oggetto di una scheda a parte.
Infine sono state incluse in questa scheda delle piante meramente immunostimolanti dato che,
funzionalmente, sono simili a quelle adattogene, ovvero servono ad aiutare l'organismo a sviluppare una linea difensiva contro gli attacchi esterni.
Proprio per la loro caratteristica di migliorare le risposte dell'organismo, l'utilizzo di droghe adattogene non è necessariamente circoscritto a stati patologici, ma rientra piuttosto nel campo del benessere e della prevenzione (alcune risultano per esempio assai utili per aiutare a prevenire, durante la stagione invernale, le malattie da raffreddamento). Naturalmente sono anche molto utili negli stati di convalescenza ed in generale di astenia.
[Tratto da EPO S.r.l. ISTITUTO FARMOCHIMICO FITOTERAPICO http://www.eposrl.com/eposrl/]
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NOTE VARIE E STORICHE
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Le Echinacea pallida Nutt. e Echinacea purpurea (L.) Moench pare che abbiano le stesse proprietà della E. angustifolia e/o vengano spesso scambiate con quest´ultima anche in terapia. Gli Indiani del nord America la utilizzavano per curare ferite di varia natura compreso il morso di serpenti.
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BIBLIOGRAFIA, WEBLIOGRAFIA E ARTICOLI SCIENTIFICI SUL WEB Barnes, J., et al. (2005). Echinacea species (Echinacea angustifolia, E. purpurea, E. pallida): Chemistry and pharmacology. Phytochemistry, 66(9), 965-975. Bauer, R., & Wagner, H. (1991). Echinacea: Handbuch für Ärzte, Apotheker und andere Naturwissenschaftler. Wissenschaftliche Verlagsgesellschaft. Barrett, B. (2003). Medicinal properties of Echinacea: A critical review. Phytomedicine, 10(1), 66-86. Percival, S.S. (2000). Use of Echinacea in medicine. Biochemical Pharmacology, 60(2), 155-158. Woelkart, K., & Bauer, R. (2007). The role of alkamides as an active principle of Echinacea. Planta Medica, 73(7), 615-623. |
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