CARATTERISTICHE DEL MIELE
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Il miele derivato dai suoi fiori è raro e tipicamente prodotto in aree limitate dove la pianta cresce spontaneamente.
Il miele presenta un colore ambrato chiaro con riflessi dorati. Al naso offre un aroma delicato, con note floreali leggere e un sottile sentore erbaceo-terroso, che ricorda vagamente il profumo dei suoi fiori gialli. Al gusto è dolce ma non stucchevole, con una lieve nota amaricante e astringente in retrogusto, caratteristica che riflette le proprietà della pianta. La consistenza è generalmente fluida, con una cristallizzazione fine e lenta.
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ALCALOIDI
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PROPRIETÀ DEGLI ALCALOIDI NELLE PIANTE OFFICINALI:
Meccanismi di difesa: Le piante producono alcaloidi come meccanismo di difesa contro erbivori e patogeni. Il loro sapore amaro e la potenziale tossicità dissuadono gli animali dal mangiarle.
Attività biologica: Gli alcaloidi possono interagire con diversi sistemi fisiologici negli animali e nell'uomo, producendo una vasta gamma di effetti. Questi effetti dipendono dalla struttura chimica specifica dell'alcaloide e dal dosaggio.
Usi terapeutici: Molti alcaloidi hanno importanti applicazioni terapeutiche. Alcuni esempi includono:
Analgesici: Morfina e codeina (dal papavero da oppio)
Antimalarici: Chinina (dalla corteccia di china)
Stimolanti: Caffeina (da caffè e tè), nicotina (dal tabacco)
Anticolinergici: Atropina e scopolamina (dalla belladonna e dallo stramonio)
Antitumorali: Vinblastina e vincristina (dalla pervinca del Madagascar)
Antibatterici e antispasmodici: Berberina (dal crespino)
Tossicità: Molte piante contenenti alcaloidi sono potenzialmente tossiche e devono essere usate con cautela e sotto controllo medico. La dose terapeutica di alcuni alcaloidi è molto vicina alla dose tossica.
Esempi di piante officinali contenenti alcaloidi:
Papavero da oppio (Papaver somniferum): Contiene morfina, codeina e altri alcaloidi con proprietà analgesiche e sedative.
China (Cinchona officinalis): Contiene chinina e chinidina, usate come antimalarici e antiaritmici.
Belladonna (Atropa belladonna): Contiene atropina e scopolamina, con effetti anticolinergici.
Stramonio (Datura stramonium): Contiene scopolamina e atropina, potenti allucinogeni e anticolinergici. L'uso è estremamente pericoloso.
Caffè (Coffea arabica) e Tè (Camellia sinensis): Contengono caffeina, uno stimolante del sistema nervoso centrale.
Tabacco (Nicotiana tabacum): Contiene nicotina, uno stimolante e sostanza che crea forte dipendenza.
Crespino (Berberis vulgaris): Contiene berberina, con proprietà antibatteriche, antinfiammatorie e antispasmodiche.
Pervinca del Madagascar (Catharanthus roseus): Contiene vinblastina e vincristina, usate nella chemioterapia contro alcuni tipi di cancro.
Cicuta maggiore (Conium maculatum): Contiene coniina, un alcaloide molto tossico che agisce sul sistema nervoso.
Aconito (Aconitum napellus): Contiene alcaloidi tossici che possono causare arresto respiratorio.
Importanza e cautele: Gli alcaloidi rappresentano una vasta e importante classe di composti presenti nelle piante officinali, con una vasta gamma di attività farmacologiche. Tuttavia, è fondamentale ricordare che molte piante contenenti alcaloidi sono tossiche e il loro uso deve essere fatto con grande cautela e preferibilmente sotto la supervisione di esperti in fitoterapia o medici. L'automedicazione con piante ad alto contenuto di alcaloidi può essere pericolosa.
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NOTE VARIE E STORICHE
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Origine del nome:
Il genere Baptisia deriva dal greco bapto ("tingere"), riferendosi all'uso tradizionale come sostituto dell'indaco (Indigofera).
L'epiteto tinctoria conferma il suo impiego nelle tinture, soprattutto per tessuti e cuoio.
Uso nella Guerra Civile Americana:
Durante la carenza di medicinali, i soldati confederati utilizzavano radici di Baptisia come antisettico per ferite e febbre, nonostante il rischio di tossicità.
Tradizione nativo-americana:
I Cherokee la impiegavano per trattare nausea, vomito e infezioni, mentre i Lenape la usavano come emetico rituale.
Errore storico:
Nel XIX secolo, alcuni erboristi la confusero con Indigofera tinctoria, portando a tentativi falliti di produrre indaco commerciale.
Curiosità botanica:
I suoi baccelli neri, a maturità, "esplodono" disperdendo i semi (meccanismo di ballochoria).
Avvelenamenti famosi:
Nel 1800, casi di intossicazione da overdose furono documentati in riviste mediche, con sintomi neurologici simili a quelli della nicotina.
Simbolismo:
Nella lingua vittoriana dei fiori, rappresentava la "diffidenza", forse per la sua natura tossica se mal utilizzata.
Studio moderno:
Ricerche su suoi composti (es. baptitoxina) hanno ispirato analoghi sintetici per studi sul recettore nicotinico.
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BIBLIOGRAFIA, WEBLIOGRAFIA E ARTICOLI SCIENTIFICI SUL WEB European Pharmacopoeia 10th Edition (2020). Baptisiae tinctoriae radix. Strasbourg: EDQM. Hänsel, R., Sticher, O., & Steinegger, E. (2010). Pharmakognosie - Phytopharmazie. Springer-Verlag. Blumenthal, M., et al. (2000). Herbal Medicine: Expanded Commission E Monographs. American Botanical Council. |
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