DESCRIZIONE BOTANICA espandi ⇩ riduci ⇧
PIANTA ERBACEA PERENNE DELLA FAMIGLIA RANUNCULACEAE. PRESENTA UN FUSTO ERETTO, ALTO 50-150 CM, CON FOGLIE ALTERNE, PALMATE E PROFONDAMENTE DIVISE IN 5-7 SEGMENTI LANCEOLATI. I FIORI, DI COLORE BLU-VIOLETTO, SONO RIUNITI IN RACEMI TERMINALI E PRESENTANO UNA CARATTERISTICA FORMA A ELMO DOVUTA AL SEPALO SUPERIORE. IL FRUTTO È UN FOLLICOLO CONTENENTE NUMEROSI SEMI NERASTRI. LA RADICE È TUBERIFORME E FUSIFORME. LA PIANTA È ALTAMENTE TOSSICA PER LA PRESENZA DI ALCALOIDI, IN PARTICOLARE ACONITINA. CRESCE IN ZONE MONTANE UMIDE E FRESCHE DELL'EUROPA CENTRALE E MERIDIONALE.
FIORITURA O ANTESI GIUGNO, LUGLIO, AGOSTO, FINE PRIMAVERA, ESTATE
HABITAT espandi ⇩ riduci ⇧
In Italia sono distribuite soprattutto al nord (nelle Alpi) e prediligono zone non troppo soleggiate e lievemente umide ai margini dei boschi a quote medie. Al di fuori delle Alpi sono presenti nei Carpazi e anche in molte altre catene montuose europee. È altrettanto presente nella flora asiatica (qui si ha la concentrazione maggiore di specie): Asia Orientale e Asia Meridionale (India). Qualche specie è presente anche nelle catene montuose del Nord America (Aconitum delphiniifolium nativo del Canada e Alaska).
CONTROINDICAZIONI ERBA VELENOSA! VIETATO L'USO
2 MG DI ACONITINA POSSONO PORTARE ALLA MORTE. LA DOSE LETALE PER GLI ADULTI È DI POCHI GRAMMI DI VEGETALE (OGNI PARTE DELLA PIANTA). NEI CASI DI AVVELENAMENTO SI PUÒ MORIRE PER EDEMA POLMONARE E PER ARRESTO RESPIRATORIO. BUONI ANTITODI SONO IL PERMANGANATO DI POTASSIO E L'ATROPINA (VELENOSA)
AVVERTENZE EVENTUALI FUNZIONI TERAPEUTICHE SONO INDICATE SOLO PER INFORMAZIONE STORICO-CULTURALE MA NON APPLICABILI NELLA PRATICA FITOTERAPICA.
NOTE DI FITOTERAPIA * espandi ⇩ riduci ⇧
PROTOCOLLO DI EMERGENZA PER SOSPETTO AVVELENAMENTO DA Aconitum napellus
1. PRIMI SOCCORSI IMMEDIATI
Allontanare la fonte di esposizione:
Se in bocca, rimuovere eventuali residui vegetali.
Se contatto cutaneo, lavare con acqua e sapone.
Non indurre il vomito: Rischio di peggiorare l’assorbimento degli alcaloidi.
2. CHIAMATA D’EMERGENZA
Contattare immediatamente il 118 o un Centro Antiveleni (in Italia: +39-02-66101029).
Fornire informazioni precise:
Parte della pianta ingerita/toccata.
Quantità stimata e orario di assunzione.
Sintomi presenti.
3. SINTOMI PRINCIPALI DA MONITORARE
Cardiaci:
Bradicardia/aritmie ventricolari
Ipotensione
Neurologici:
Parestesie (formicolio labbra/estremità)
Paralisi muscolare progressiva
Vertigini
Gastrointestinali:
Nausea/vomito
Diarrea
4. TRATTAMENTO OSPEDALIERO URGENTE
Antidoto: Atropina (per bradicardia) e Lidocaina (per aritmie).
Carbone attivato: Solo se somministrato entro 1 ora dall’ingestione.
Supporto vitale:
Ossigenoterapia
Monitoraggio ECG continuo
Correzione squilibri elettrolitici
5. DA EVITARE ASSOLUTAMENTE
Rimedi casalinghi (latte, oli, ecc.).
Farmaci antiemetici senza controllo medico.
Attività fisica (peggiora l’assorbimento tossico).
6. NOTE CRITICHE
Tempo cruciale: La tossicità si manifesta entro 20 minuti-2 ore.
Dose letale stimata: 2-5 g di radice fresca (contiene aconitina, LD50 0.1 mg/kg).
Fonti:
EMA (2012). "Assessment Report on *Aconitum napellus*."
WHO (2009). "Guidelines for the Management of Plant Poisoning."
Centro Antiveleni di Milano (2023). "Protocolli per intossicazioni acute."
L’aconito è una delle piante più velenose d’Europa: l’intervento tempestivo è vitale.
Sorveglianza alle reazioni avverse
QUESTA PIANTA RIENTRA NELLA LISTA DEL MINISTERO DELLA SALUTE PER L'IMPIEGO NON AMMESSO NEL SETTORE DEGLI INTEGRATORI ALIMENTARI.
ANNOTAZIONI, RICERCHE E BIBLIOGRAFIA
NOTE VARIE espandi ⇩ riduci ⇧
L'aconito napello è una pianta protetta in molte regioni a causa della sua rarità e del suo ruolo ecologico.
Nonostante la sua tossicità, è stata utilizzata storicamente in fitoterapia, ma il suo uso è oggi vietato o severamente regolamentato in molti paesi.
BIBLIOGRAFIA, WEBLIOGRAFIA E ARTICOLI SCIENTIFICI SUL WEB
Ameri, A. (1998). Progress in Neurobiology
Bisset, N.G. (1981). Journal of Ethnopharmacology
Friese, J. et al. (1997). Toxicon
Singhuber, J. et al. (2009). Planta Medica
Nyirimigabo, E. et al. (2015). Journal of Ethnopharmacology