Equisetum Arvense Subsp. Boreale (Bong.) Tolm., Equisetum Arvense Subsp. Debile (Rchb.) Holub, Equisetum Arvense Subsp. Pratense (Ehrh.) Rothm., Equisetum Arvense Var. Alpestre Wahlenb., Equisetum Arvense Var. Arvense, Equisetum Arvense Var. Boreale Bong., Equisetum Arvense Var. Campestre Bluff & Fingerh., Equisetum Arvense Var. Collinum Ehrh. Ex Hoffm., Equisetum Arvense Var. Debile Rchb., Equisetum Arvense Var. Decumbens G.Mey., Equisetum Arvense Var. Diffusum Velen., Equisetum Arvense Var. Elongatum Roth, Equisetum Arvense Var. Fertile Milde, Equisetum Arvense Var. Hiemale Rupr., Equisetum Arvense Var. Humile Dumort., Equisetum Arvense Var. Maximum Milde, Equisetum Arvense Var. Minus Milde, Equisetum Arvense Var. Montanum Milde, Equisetum Arvense Var. Nemorosum Rothm., Equisetum Arvense Var. Nudum Milde, Equisetum Arvense Var. Pratense Ehrh., Equisetum Arvense Var. Ramosum Wahlenb., Equisetum Arvense Var. Riparium Fr., Equisetum Arvense Var. Serotinum Fr., Equisetum Arvense Var. Silvaticum Milde, Equisetum Arvense Var. Strictum (Hoffm.) Rothm., Equisetum Boreale Bong., Equisetum Debile Roxb. Ex Vaucher, Equisetum Elongatum Willd. Ex Weber & D.Mohr, Equisetum Pratense Ehrh., Equisetum Strictum Lam.
PRESENTA DUE TIPI DI FUSTI: FUSTI FERTILI PRIMAVERILI NON RAMIFICATI, DI COLORE BRUNO-ROSSASTRO, ALTI 10-25 CM, CON VERTICILLI DI SQUAME DENTATE E UN CONO SPORANGIFERO APICALE; E FUSTI STERILI ESTIVI VERDI, RAMIFICATI A VERTICILLI, ALTI FINO A 50 CM, CON FUSTI SECONDARI ERETTI E SOTTILI. LE FOGLIE SONO RIDOTTE A PICCOLE SQUAME SALDATE A FORMARE GUAINE ATTORNO AI NODI DEI FUSTI. LA FOTOSINTESI È SVOLTA DAI FUSTI VERDI. NON PRODUCE FIORI NÉ SEMI, MA SI RIPRODUCE TRAMITE SPORE RILASCIATE DAI CONI SPORANGIFERI E VEGETATIVAMENTE TRAMITE RIZOMI SOTTERRANEI. I FUSTI SONO CAVI E SEGMENTATI, CON SILICE CHE CONFERISCE LORO RUVIDEZZA.
PRODUCE CONI SPORIFERI (STROBILI) ALL'APICE DEI FUSTI FERTILI, CHE RILASCIANO SPORE (SIMILI ALLE FELCI) CHE COMPAIONO IN TARDA INVERNO/INIZIO PRIMAVERA (DA FEBBRAIO AD APRILE, A SECONDA DEL CLIMA), SUI FUSTI FERTILI BRUNI E NON FOTOSINTETICI.
Si adatta a una vasta gamma di habitat umidi e disturbati. Si trova frequentemente in terreni argillosi e umidi, ma cresce anche in suoli sabbiosi, ghiaiosi e acidi. È comune in campi coltivati, prati, bordi stradali, ferrovie, fossi, rive di fiumi e laghi, paludi e zone umide in generale. Predilige l'esposizione al pieno sole o alla mezz'ombra e si diffonde rapidamente tramite rizomi sotterranei, formando spesso estese colonie. È una specie cosmopolita, presente in gran parte dell'emisfero settentrionale, dalle regioni temperate a quelle boreali, e si adatta a diverse altitudini, dalle pianure fino alle zone montane. La sua capacità di tollerare condizioni di umidità variabile e suoli poveri contribuisce alla sua ampia distribuzione.
PROPRIETÀ E INDICAZIONI REGISTRATE Leggere attentamente tutte le sezioni della scheda prima di considerare le seguenti indicazioni valide per ogni utilizzo fitoterapico.
*Note e Bibliografia relativa a proprietà e indicazioni
EMA (2016) - "Community herbal monograph on *Equisetum arvense*"
Carneiro DM. et al (2015) - "Randomized trial of horsetail extract for osteoporosis". Journal of Ethnopharmacology
WHO Monographs on Selected Medicinal Plants - Vol. 2 (2004)
ESCOP (2003) - "Equiseti herba: Scientific Foundation for Herbal Medicinal Products"
Pietta PG. et al (2002) - "Flavonoids and silica in *Equisetum arvense*". Phytochemical Analysis
Sembra che il succo di Equiseto sia ematopoietico (non confermato) ovvero riesce a stimolare gli organi che producono gli elementi del sangue tuttavia se riscaldato oltre i 50° perde la sua attività . Le proprietà coagulanti ed emostatiche sono applicabili su piccole lesioni superficiali e nell'osteoporosi ha effetto coadiuvante le normali terapie farmacologiche.
CONTROINDICAZIONI GRAVIDANZA, ALLATTAMENTO, INSUFFICIENZA RENALE/CARDIACO GRAVE, IPERSENSIBILITÀ ACCERTATA, IPOKALIEMIA, TERAPIE CON DIURETICI FARMACOLOGICI, BAMBINI SOTTO I 12 ANNI, DISIDRATAZIONE, TERAPIE CON LITIO, SOGGETTI CON CARENZA DI TIAMINA (VITAMINA B1).
NOTA: EVITARE L'USO PROLUNGATO (>6 SETTIMANE) PER RISCHIO CARENZA VITAMINICA.
AVVERTENZE MONITORARE POTASSIO EMATICO, EVITARE USO PROLUNGATO OLTRE 6 SETTIMANE, IDRATARSI ADEGUATAMENTE, PREFERIRE ESTRATTI PRIVI DI TIAMINASI, SOSPENDERE 3 GIORNI PRIMA DI ESAMI URINE, NON SUPERARE 6 G/DIE DI DROGA SECCA, VALUTARE INTERAZIONI CON FANS.
(Farmaci o sostanze da evitare per interazioni avverse o incompatibilità farmacologiche)
DIGOSSINA
DIURETICI FORTI E DI SINTESI
FANS (FARMACI ANTINFIAMMATORI NON STEROIDEI)
LITIO
(Erbe che possono aumentare l'efficacia fitoterapica)
* Si tenga presente che talvolta la stessa erba indicata come sinergica o antagonista, potrebbe assumere entrambi i ruoli in funzione della dose utilizzata e/o della forma estrattiva o di trattamento come per es. nel Tè (verde o nero).
Consultare sempre un fitoterapeuta per personalizzare le combinazioni in base al quadro clinico individuale.
(Erbe che possono diminuire l'effetto fitoterapico o causare interazioni avverse)
1. Estratto Secco Titolato
Standardizzazione: Silice solubile (= 7%) e flavonoidi (= 0.3%)
Forma: Capsule o compresse
Dosaggio: 300-500 mg/die (suddivisi in 2 assunzioni)
Uso: Remineralizzazione ossea e supporto diuretico
2. Tintura Madre (Estratto Idroalcolico)
Rapporto droga/estratto: 1:5 (etanolo 60%)
Dosaggio: 30-40 gocce (1.5-2 mL) 2 volte/die
Standardizzazione: 0.2-0.5 mg/mL di flavonoidi totali
3. Estratto Fluido
Concentrazione: 1:1 (g/mL)
Dosaggio: 20-30 gocce (1-1.5 mL) 3 volte/die
Indicazioni: Diuresi e fragilità capillare
4. Polvere Criofinata
Droga micronizzata: Fusti sterili interi
Dosaggio: 1-2 g in 200 mL d’acqua (tisana, max 2 volte/die)
Uso: Preparazioni domestiche (controllare assenza di muffe)
5. Estratti Combinati
Con Ortosiphon: Potenzia l’effetto diuretico
Con Bambù: Sinergia per apporto di silicio
Avvertenze
Durata massima: 6 settimane, poi pausa di 2 settimane
Controindicazioni: Gravidanza, insufficienza renale, ipokaliemia
Bibliografia
EMA (2016) - "Community herbal monograph on *Equisetum arvense*"
Carneiro DM. et al (2015) - "Clinical efficacy of horsetail extracts". Journal of Ethnopharmacology
European Pharmacopoeia 11th Ed. (2023) - "Equiseti herba"
Pietta PG. et al (2002) - "Bioavailability of silica from *Equisetum*". Phytochemical Analysis
ESCOP (2003) - Monografie piante medicinali
(Basate su evidenze scientifiche e sicurezza d'uso)
1. Tisana Diuretica Standard (EMA-Approved)
Ingredienti:
Fusti sterili di Equiseto (taglio tisana) ? 2 g (1 cucchiaio raso)
Acqua ? 250 ml
Limone (opzionale, per migliorare il gusto)
Preparazione:
Versare l’equiseto in acqua bollente.
Coprire e infondere 10-15 minuti.
Filtrare e bere.
Dosaggio:
1 tazza, 2 volte al giorno (max 4 settimane).
Indicazione: Ritenzione idrica lieve (senza patologie renali).
Evidenze:
Studio clinico (Carneiro et al., 2015) su aumento diuresi del 25% vs placebo.
2. Tisana Remineralizzante per Ossa/Unghie
Ingredienti:
Equiseto ? 1.5 g
Ortica (Urtica dioica) ? 1 g (sinergia per silice e minerali)
Buccia d’arancia ? 0.5 g (migliora il gusto)
Preparazione:
Infusione in 300 ml d’acqua per 10 minuti.
Uso:
1 tazza al giorno per 3 settimane, poi pausa.
Target: Supporto in osteoporosi iniziale e fragilità ungueale.
Scienza:
La silice nell’equiseto è biodisponibile come acido ortosilicico (Pietta et al., 2002).
3. Decotto per Uso Esterno (Emostatico/Astringente)
Ingredienti:
Equiseto ? 5 g in 200 ml acqua
Preparazione:
Far bollire 5 minuti, filtrare e raffreddare.
Immergere una garza sterile e applicare su:
Piccole ferite superficiali.
Gengive sanguinanti (sciacquo).
Evidenze:
EMA (2016) riconosce l’effetto astringente per uso topico.
Avvertenze Critiche
Non superare i 6 g/giorno di droga secca.
Controindicazioni: Gravidanza, insufficienza renale, ipokaliemia.
Interazioni: Diuretici, FANS, litio (monitorare elettroliti).
Bibliografia
EMA (2016) - "Community herbal monograph on *Equisetum arvense*"
Carneiro DM. et al (2015) - "Diuretic effects of horsetail". Journal of Ethnopharmacology
Pietta PG. et al (2002) - "Bioavailability of silica from *Equisetum*". Phytochemical Analysis
Nota: Per osteoporosi conclamata, associare sempre terapia medica convenzionale.
1. Parti Commestibili
Fusti sterili giovani (raccolti in primavera):
Crudi: Solo i segmenti più teneri, in piccole quantità (sapore erbaceo e croccante).
Cotti: Lessati o saltati in padella (come gli asparagi selvatici).
2. Preparazioni Tradizionali
Zuppe e minestre:
Aggiunti a fine cottura per un tocco mineralizzante (ricchi di silice e potassio).
Infusi freddi:
Fusti essiccati in acqua per una bevanda remineralizzante (senza zucchero).
3. Farina di Equiseto
Fusti essiccati e macinati:
Mescolati a farine convenzionali (max 5%) per pane o biscotti (aggiunge minerali).
4. Sciroppo Vegetale
Decotto concentrato + miele:
Usato in passato come tonico primaverile (oggi poco comune).
Avvertenze
Evitare i fusti fertili (bruni e tossici).
Non consumare crudi in eccesso (rischio irritazione gastrointestinale per la tiaminasi, enzima distrutto con la cottura).
Sapore particolare: Amarognolo e terroso, non apprezzato da tutti.
Curiosità Storiche
Popolazioni nordiche: Usavano l’equiseto come "spazzolino da denti" naturale (per l’abrasività della silice).
Giappone: Alcune varietà (Equisetum hyemale) sono ancora consumate come tsukushi, un ingrediente primaverile.
Nota: L’uso culinario è marginale e legato alla tradizione popolare. Preferire l’uso fitoterapico per benefici mirati.
Fonti:
Equisetum arvense è specie abbastanza difficile da riconoscere e trovare mentre Equisetum maximum è abbastanza comune e riconoscibile in Italia. Le proprietà terapeutiche di quest'ultimo sembrano coincidere con il raro arvense al punto che in commercio è facile trovare E. maximum venduto come E. arvense.
L'Equiseto è molto utilizzato in cosmetica per preparazioni antirughe, anticellulite e contro l'invecchiamento cutaneo in genere. L'Equiseto causa tossitità nel bestiame. La medicina cinese utilizza L'E. hymale e l'E. debile per feci sanguinolente, dissenteria, prolasso anale, malaria e ulcere alla gola. I fusti fertili (germogli) possono essere mangiati cotti come verdura (attenzione a non confonderlo con l'Equiseto palustre che è più tossico).
BIBLIOGRAFIA, WEBLIOGRAFIA E ARTICOLI SCIENTIFICI SUL WEB (Vedi anche i riferimenti nelle singole sezioni)
Grieve, M. (1971). A modern herbal. Dover Publications.
Hoffmann, D. (2003). Medical herbalism: The science and practice of herbal medicine. Healing Arts Press.
Blumenthal, M., Goldberg, A., & Brinckmann, J. (Eds.). (2000). Herbal medicine: Expanded commission E monographs. Integrative Medicine Communications.
Prova le ricerche di articoli scientifici su Equisetum arvense L.