QUESTA SCHEDA È UNICA E ORIGINALE IN INTERNET - aggiornamento 05-12-2025
GENZIANA Gentiana lutea L.
ORO TOSSICITÀ BASSISSIMA EFFICACIA CONFERMATA DA EVIDENZE SCIENTIFICHE ook
LEGGERE LA SCHEDA IN TUTTE LE SUE SEZIONI PER UNA CORRETTA INFORMAZIONE SULLE PRECAUZIONI D'USO
BOTANICA
Dominio: Eukaryota (Con cellule dotate di nucleo) Regno: Plantae Sottoregno: Tracheobionta (Piante vascolari) Superdivisione: Spermatophyta (Piante con semi) Divisione: Angiospermae o Magnoliophyta (Piante con fiori) Classe: Magnoliopsida (Dicotiledoni) Sottoclasse: Asteridae Ordine: Gentianales Famiglia: Gentianaceae Tribù: Gentianeae Sottotribù: Gentianinae
Genziana maggiore, Giansana, Ansiana, Erba biunnina, Gentiane jaune, Argencana dos pastores, Great Yellow Gentian, Bitterwort, Gallweed, Genciana da Europa, Genciana das boticas, Genciana das farmacias, Gencionela, Great yellow gentian, Yellow gentian
Gentiana Lutea Subsp. Lutea, Gentiana Lutea Var. Aurantiaca M.Laínz, Gentiana Lutea Var. Lutea, Gentiana Lutea Var. Major Neilr., Gentiana Lutea Var. Minor Neilr., Gentiana Lutea Var. Punctata Beck, Gentiana Lutea F. Flavescens Priszter, Gentiana Major Bubani, Gentiana Membranacea Opiz, Gentiana Purpurea Opiz, Gentiana Serotina Wettst., Asterias Lutea (L.) Borkh., Swertia Lutea (L.) Vest, Thylacitis Lutea (L.) Delarbre.
ROBUSTA PIANTA ERBACEA PERENNE CON UNA GROSSA RADICE A FITTONE GIALLA E UN FUSTO ERETTO, CILINDRICO E NON RAMIFICATO CHE PUÒ RAGGIUNGERE ALTEZZE CONSIDEREVOLI. LE FOGLIE BASALI SONO GRANDI, ELLITTICHE O OVATE, CON LUNGHE PICCIOLI E NERVATURE EVIDENTI, MENTRE LE FOGLIE CAULINE SONO OPPOSTE, SESSILI E PROGRESSIVAMENTE PIÙ PICCOLE VERSO L'ALTO. I FIORI SONO NUMEROSI, DI COLORE GIALLO BRILLANTE, CON COROLLA DIVISA IN 5-9 LOBI STRETTI, RACCOLTI IN VERTICILLASTRI DENSI ALL'ASCELLA DELLE FOGLIE SUPERIORI, FORMANDO UNA LUNGA SPIGA INTERROTTA. IL FRUTTO È UNA CAPSULA ALLUNGATA CONTENENTE NUMEROSI SEMI APPIATTITI E ALATI.
GIUGNO LUGLIO AGOSTO (ESTATE), CON GRANDI FIORI GIALLI A STELLA
COLORI OSSERVATI NEI FIORI
________ GIALLO-DORATO
Cresce tipicamente in pascoli alpini e subalpini, praterie montane, pendii erbosi e zone aperte di boschi radi. Predilige suoli ben drenati, calcarei o silicei, ricchi di sostanza organica e con una buona disponibilità di umidità, soprattutto durante la stagione di crescita. È una specie endemica delle montagne dell'Europa centro-meridionale, diffusa principalmente sulle Alpi, gli Appennini, i Pirenei e i Carpazi, ad altitudini comprese tra gli 800 e i 2500 metri. La genziana maggiore è una pianta eliofila che necessita di piena luce solare per una crescita ottimale e si adatta a condizioni climatiche fresche con inverni nevosi e estati miti. La sua presenza è spesso indicativa di habitat naturali ben conservati e non intensivamente sfruttati.
PROPRIETÀ E INDICAZIONI REGISTRATE Leggere attentamente tutte le sezioni della scheda prima di considerare le seguenti indicazioni valide per ogni utilizzo fitoterapico.
*Note e Bibliografia relativa a proprietà e indicazioni
Fitoterapia moderna: principi, evidenze e applicazioni cliniche
Phytotherapy Research: scientific studies on medicinal plants
Handbook of Medicinal Herbs
European Medicines Agency monograph on Gentiana lutea
Traditional herbal medicine in Europe: history and practice
Journal of Ethnopharmacology: medicinal uses of Gentiana species
Herbal Drugs and Phytopharmaceuticals
Uno studio ha mostrato che estratti metanolici di radice e foglie di Gentiana lutea sono in grado di neutralizzare radicali liberi sia nel test DPPH, sia nel sistema xantina/xantina-ossidasi.
In questi estratti l’attività viene attribuita ai composti presenti, fra cui glicosidi secoiridoidi come gentiopicroside, sweroside, amarogentin e altri metaboliti secondari.
Un recente studio su un estratto idroalcolico di radice di Gentiana lutea ha evidenziato una riduzione dell’espressione di citochine pro-infiammatorie (IL-6, TNF-α) e un aumento di IL-10 su tessuto colonico murino stimolato con LPS.
Questo suggerisce che alcuni composti della radice — fra cui secoiridoidi, iridoidi e xantoni (es. gentiopicroside, swertiamarin, isogentisin) — abbiano un effetto immunomodulante / antinfiammatorio.
Uno studio clinico su soggetti sani ha utilizzato composti amari microincapsulati estratti da radice di Gentiana lutea. Dopo somministrazione a colazione, al pasto successivo si è osservata una riduzione del 30% dell’apporto energetico rispetto al gruppo controllo.
Questo suggerisce che i composti amari della gentiana — presumibilmente i secoiridoidi amari — possano influenzare la regolazione della sazietà / del comportamento alimentare.
CONTROINDICAZIONI ULCERE GASTRICHE O DUODENALI ATTIVE, GASTRITI ACUTE, IPERSENSIBILITÀ ACCERTATA, REFLUSSO GASTROESOFAGEO SEVERO, GRAVIDANZA (PER EFFETTO EMMENAGOGO), BAMBINI SOTTO I 6 ANNI
AVVERTENZE COME TUTTI GLI AMARI, ANCHE GLI ESTRATTI DI GENZIANA POSSONO AUMENTARE LA GASTROLESIVITÀ DI FARMACI O ALTRE ERBE.
NON SUPERARE LE DOSI CONSIGLIATE (MAX 2 G/DIE DI RADICE SECCA), EVITARE L'USO PROLUNGATO (>4 SETTIMANE), SOSPENDERE IN CASO DI PIROSI GASTRICA PERSISTENTE, PREFERIRE ESTRATTI IDROALCOLICI STANDARDIZZATI IN GENZIOPICRINA (
(Farmaci o sostanze da evitare per interazioni avverse o incompatibilità farmacologiche)
ALCOL E PREPARAZIONI ALCOLICHE AD ALTA GRADAZIONE
EPATOTOSSICI
FANS (FARMACI ANTINFIAMMATORI NON STEROIDEI)
GASTROPROTETTIVI O INIBITORI DELLA POMPA PROTONICA
IPOGLICEMIZZANTI (POTENZIAMENTO)
PERCLORURO DI FERRO
(Erbe che possono aumentare l'efficacia fitoterapica)
* Si tenga presente che talvolta la stessa erba indicata come sinergica o antagonista, potrebbe assumere entrambi i ruoli in funzione della dose utilizzata e/o della forma estrattiva o di trattamento come per es. nel Tè (verde o nero).
Consultare sempre un fitoterapeuta per personalizzare le combinazioni in base al quadro clinico individuale.
(Erbe che possono diminuire l'effetto fitoterapico o causare interazioni avverse)
Estratto secco standardizzato (radice/rhizoma)
Forma: capsule o compresse che contengono estratto secco di radice.
Uso: come tonico amaricante, digestivo, stimolante dell’appetito.
Posologia indicativa: 500–900 mg/die suddivisi in 1–2 assunzioni, preferibilmente prima dei pasti.
Polvere di radice essiccata (per infusi o decotti)
Uso: preparazione di tisane o decotti amari per la digestione.
Posologia indicativa: 1–4 g/die di radice secca (in 1–2 tazze da una tisana/decotto).
Estratto fluido (tintura madre o fluid extract)
Forma: gocce o soluzione idroalcolica.
Uso: stimolazione digestiva, appetito, come amaro tonico.
Posologia indicativa: 1–3 mL, 1–3 volte/die diluiti in acqua, 15–30 minuti prima dei pasti.
Estratto liofilizzato / polvere concentrata
Forma: polvere ricavata da estratto (standardizzato o non), usata come integratore in capsule o sospensione.
Uso: digestione, stimolo biliopancreatico, supporto generale.
Posologia indicativa: spesso 200–600 mg per dose, 1–2 volte al giorno.
Preparati combinati (multi-estratto)
Forma: integratori che combinano Gentiana con altre piante digestive, epatobilari o depurative.
Uso: sostegno della digestione complessa, funzione epatica, stimolo della secrezione biliare.
Posologia: secondo indicazioni del produttore, spesso 1–2 compresse 2–3 volte al giorno ai pasti.
Alcune avvertenze generali
L’uso di Gentiana non è raccomandato in caso di ulcera gastrica o duodenale, iperacidità, in gravidanza e allattamento.
Dose e durata devono essere valutate con cautela, soprattutto per estratti concentrati o fluidi: l’amarezza è parte del meccanismo d’azione, ma un uso eccessivo può causare fastidi gastrici.
In stati di pressione bassa, è preferibile prudenza, perché Gentiana può influenzare la secrezione digestiva e la funzionalità vascolare.
Bibliografia
Monografia su Gentiana lutea: uso medicinale e farmacognostica
Compendio di fitoterapia: estratti secchi e fluidi di Gentiana lutea
Review su radice di Gentiana: usi tradizionali e moderni
Farmacologia delle piante amaricanti: Gentiana lutea
(Basate su evidenze scientifiche e sicurezza d'uso)
Infuso digestivo semplice
Droga: radice secca di Gentiana lutea, in taglio tisana o leggermente spezzettata
Dose: circa 1–2 g per tazza (una bustina o un cucchiaino colmo)
Preparazione: acqua bollente, infusione 10–15 minuti (o decozione leggera se radice dura)
Modalità d’uso: 1 tazza 15–30 minuti prima dei pasti principali
Indicazione: stimolo della secrezione gastrica e biliare, miglioramento della digestione, appetito
Formula amara con erbe sinergizzanti per digestione e bile
Componenti:
Gentiana lutea radice 1,5 g
Taraxacum officinale (tarassaco) radici o foglie 1 g
Cynara scolymus (carciofo) foglie 1 g
Preparazione: decozione o infusione in 200–250 ml d’acqua, lasciar riposare 10 min, filtrare
Uso: 1 tazza prima di pranzo e 1 prima di cena
Indicazione: utile in digestione lenta, sensazione di pesantezza, digestione di pasti grassi, stimolo biliare
Tisana antifermentativa / anti‑gonfiore
Componenti:
Gentiana lutea radice 1 g
Mentha piperita foglie 1 g
Matricaria chamomilla fiori 1 g
Preparazione: infusione 10 minuti
Uso: 1–2 tazze/die dopo i pasti
Indicazione: contrasta gonfiore, spasmi digestivi, meteorismo, migliora comfort addominale
Macerato idroalcolico (tintura) digestivo tonico
Forma: tintura madre a base di radice di Gentiana lutea
Posologia indicativa: 20–30 gocce diluite in poca acqua, 2–3 volte al giorno, prima dei pasti
Indicazione: stimolo appetito, digestione, appetito in convalescenza o inappetenza
Formula combinata per convalescenza e recupero appetito
Componenti:
Gentiana lutea radice standardizzata
Silybum marianum (cardo mariano) estratto secco
Taraxacum officinale radici
Somministrazione: in forma di capsule o compresse — secondo dosaggio del produttore, tipicamente 1–2 volte al giorno ai pasti
Indicazione: favorire digestione, funzione epatica e appetito in soggetti con debolezza o astenia
Avvertenze per uso sicuro
L’amarezza è parte dell’efficacia: evitare di dolcificare eccessivamente l’infuso (zucchero/miele) se si cerca l’effetto digestivo.
Sconsigliato in caso di gastrite acuta, ulcera, ipersecrezione acida.
In gravidanza e allattamento, usare solo dopo parere medico.
In caso di uso continuativo (tinture, capsule) rispettare cicli brevi e fare pause.
Bibliografia
Manuali di erboristeria — uso tradizionale e moderno della radice di Gentiana lutea
Compendi fitoterapici su amari e tonici digestivi
Articoli su fitocomplessi amari, secrezione gastrica e digestive bitters
Fonti specialistiche sulle combinazioni di piante digestive (tarassaco, carciofo, menta, camomilla) con Gentiana
Amaro-digestivo composto
Mettere a macerare in 150 g di alcol per uso alimentare a 95 gradi addizionato a 200 g di acqua oligominerale le seguenti erbe: 20 g di radice triturata di Genziana, 10 g di scorza di Arancio amaro, 5 g di radice di Rabarbaro e 5 g di rizoma di Calamo aromatico. Dopo una settimana filtrare e aggiungere 250 g di sciroppo semplice (165 g di zucchero in 85 g di acqua). Dopo qualche ora filtrare nuovamente e versare il liquido in 1 litro di marsala. Se ne prenda un cucchiaio almeno 15 minuti prima dei pasti e un bicchierino dopo i pasti principali.
[Tratto da: I Vini Medicinali - Eraclio Fiorani, Roberto Fedecostante - Edizioni CHI-NI Macerata]
Liquore di genziana (o vino/aperitivo alla genziana)
Preparazione classica
Si usa radice secca di gentiana — preferibilmente radice matura e ben essiccata.
Tradizionalmente: 40–50 g di radice essiccata in 1 litro di vino bianco secco.
Macerazione: la radice viene lasciata in infusione nel vino per circa 3–6 settimane, in luogo fresco e buio.
Dopo la macerazione si filtra, eventualmente si aggiunge una dose alcolica (per stabilizzare) e — a seconda della ricetta — un po’ di zucchero o sciroppo per equilibrare l’amaro.
Il prodotto finale è un vino amaro o un liquore leggero, di solito con gradazione intorno ai 20‑25° vol..
Uso tradizionale / organolettico
Considerato un digestivo naturale, da servire a fine pasto.
Il sapore è amarognolo, intenso e persistente, con retrogusto terroso e floreale tipico della radice, utile per stimolare appetito e digestione.
In alcune tradizioni regionali (es. zone montane italiane) è noto come “vino amaro di genziana” ed è parte del patrimonio enogastronomico locale.
Distillato di genziana (acquavite / schnapps)
In certe zone di montagna, la radice di gentiana viene macerata in alcool neutro per un mese circa, poi distillata per ottenere un distillato aromatico.
Dopo distillazione, l’acquavite può essere invecchiata oppure aromatizzata con altre erbe o scorze di agrumi, per ottenere un amaro apéritif.
Il distillato, grazie all’elevata concentrazione di principi amari, è considerato tonico digestivo e stimolante appetito, utile dopo pasti abbondanti o in caso di digestione lenta.
Quando si usano
Prima o dopo i pasti: un bicchierino di liquore o vino di genziana serve come aperitivo digestivo o come digestivo naturale.
Digiuno/dopo pasti abbondanti: favorisce la stimolazione della secrezione gastrica e la funzionalità digestiva.
Come tonic‑amaro “da meditazione”: consumato lentamente, può aiutare l’appetito in periodi di inappetenza o convalescenza (nell’adulto, con moderazione).
Avvertenze generali
È sconsigliata l’assunzione in caso di gastrite attiva, ulcera, eccessiva acidità: l’amarezza può risultare irritativa.
In soggetti sensibili o con uso contemporaneo di farmaci, valutare con cautela l’uso di alcol + preparati amari.
La radice di gentiana è una risorsa naturale spesso protetta: la raccolta indiscriminata può avere impatti sull’ambiente.
Bibliografia
Tradizioni e ricette del liquore “Genziana” italiano
Produzione di aperitivi e digestivi con radice di Gentiana lutea
Storia e cultura degli amari a base di genziana nelle Alpi e nell’Appennino
Manuali di erboristeria su Gentiana lutea: preparazioni alcoliche
Articoli su composizione chimica e uso gastronomico‑medicinale della radice di genziana
Consultare il proprio medico prima di assumere queste bevande ed evitarne l'uso in caso di divieto di assunzione di alcol
In zone alpine dove la pianta è abbondante, può contribuire alla firma aromatica del miele, e talvolta se ne ottiene un miele quasi monoflorale.
Colore: ambra medio-scuro, talvolta con riflessi bronzei.
Cristallizzazione: lenta, con granuli fine-medi.
Aroma
Profumo floreale intenso, leggermente balsamico, con note erbacee.
Sentori terrosi e amari, caratteristici della pianta.
Sapore
Dolcezza moderata con marcato retrogusto amaro, insolito per un miele.
Possibili note di:
erbe amare, radice essiccata, liquirizia, resina leggera.
Persistenza
Il gusto è lungo e complesso, con finale amarognolo e secco, molto particolare.
DROGHE ATTIVE SULLO STOMACO (EUPEPTICHE)
Sono quelle che aumentano la quantità di succo gastrico e prendono il nome generale di 'eupeptici' o, più volgarmente, di aperitivi, digestivi, stomachici.
Esse influenzano la secrezione cloropeptica in base a diversi meccanismi d'azione:
A) Eupeptici a meccanismo nervoso riflesso o amari puri:rappresentati da quelle droghe che agiscono su terminazioni nervose lontane dallo stomaco (palato e lingua). Qui la secrezione è stimolata da semplice contatto dei recettori gustativi che, attraverso i nervi vaghi, determinano aumento della secrezione salivare, dei succhi gastrici e dalla mtilità del tubo digerente (Genziana, Quassio, Trifoglio fibrino, Centaurea minore).
B) Eupeptici a meccanismo nervoso centrale:hanno azione parasimpaticomimetica ovvero stimolano il sistema parasimpatico determinando un aumento di tutte le secrezioni, compresa quella gastrica. Tuttavia non vengono usate per questo scopo a causa dei loro effetti collaterali.
C) Eupeptici a meccanismo diretto:giunte allo stomaco stimolano direttamente la mucosa gastrica per via chimica o fisica. Le sostanze a meccanismo chimico determinano abbondante formazione di gastrina (succhi, brodi e polveri di carne opportunamente sgrassati). Le sostanze a meccanismo fisico, invece, stimolano direttamente le ghiandole gastriche o iperemizzano la mucosa (gran parte delle piante con odore e sapore intenso come Aglio, Salvia, Rosmarino, ecc.; alcuni amari aromatici contenenti essenze irritanti).
Le caratteristiche eupeptiche degli amari vengono esaltate per una gradazione alcolica inferiore ai 25¦.
D) Eupeptici a meccanismo misto:sommano meccanismi diretti e riflessi provocati dalle loro caratteristiche organolettiche.
Infine, in base alla natura chimica dei principi attivi contenuti nelle droghe eupeptiche possiamo suddividerle in:- AMARI PURI se contengono solo principi amari (Genziana, Quassia, Centaurea, Trifoglio fibrino);
- AMARI ALCALOIDEI se contengono alcaloidi di sapore amaro (China, Noce vomica, Fava di St. Ignazio);
- AMARI AROMATICI se contengono principi amari e oli essenziali (Angelica, Arancio amaro, Assenzio, Calamo aromatico, Luppolo, Ruta, Condurango, Cascarilla);
- AMARI MUCILLAGINOSI se contengono principi amari e forti quantità di mucillagini (Colombo, Lichene islandico);
- AMARI SALINI se contengono principi amari a cui si associano elevate quantità di sali (Cardo benedetto, Cicoria, Tarassaco).
[Tratto da: Marzio Pedretti "L'erborista moderno"]
Origine del nome e mito storico
Il nome Gentiana deriva da Genzio, re dell’Illiria (II sec. a.C.), che secondo la tradizione fu il primo a scoprire le proprietà medicinali della pianta e ad utilizzarla contro le febbri.
La genziana è dunque una delle pochissime piante con un eponimo regale, testimoniando il suo prestigio farmacologico fin dall’antichità.
Pianta simbolo delle montagne europee
Considerata simbolo della flora alpina e appenninica, è spesso rappresentata nei loghi di rifugi, club alpini e parchi naturali.
In diverse regioni è percepita come portafortuna del montanaro, capace di proteggere dalla malattia e dalla sfortuna.
Regina dei liquori amari
È la base amara tradizionale di liquori e amari europei: genziana, amari alpini, aperitivi, bitter.
La radice apporta un amaro lungo, persistente e elegante, diverso da quello dell’assenzio.
Ancora oggi è uno dei pochi amari vegetali legalmente consentiti senza limitazioni perché privi di principi tossici gravi.
Una delle piante più amare al mondo
Contiene gentiopicrina e amarogentina, composti con uno dei livelli di amaro più elevati in assoluto in natura.
L’amarogentina è talmente potente che 1 g è sufficiente per rendere amaro 50.000 litri d’acqua.
Ruolo nella medicina antica
Presente nei trattati di Dioscoride e Galeno, che ne raccomandavano l’uso come tonico digestivo e febbrifugo.
Nel Medioevo entrò nelle farmacopee monastiche come rimedio universale contro le “malattie fredde” (infezioni respiratorie, stanchezza, digestione lenta).
Raccolta tradizionale e status di protezione
Sono numerose le specie fi Genziane abitualmente distinte in maggiori e minori. La Genziana maggiore è molto simile al Veratro (pianta tossica). La Genzianella o Genziana di Koch (Gentiana acaulis) ha fiori di colore blu-azzurro. Pare che la Genziana fosse usata già nel 160 A.C. Una pianta di 20 anni può dare una radice del peso di 6 kg.
Storicamente la radice veniva scavata a mano con zappe e coltelli, attività faticosa praticata dai montanari.
A causa della raccolta indiscriminata, la specie è tutelata in molte zone:
vietata la raccolta in natura,
autorizzazioni solo per piccole quantità,
promozione di coltivazioni a quote elevate.
Curiosità gastronomiche
La radice essiccata veniva masticata come tonico digestivo prima dei pasti, usanza attestata nei villaggi alpini.
In alcune zone veniva messa in vino o grappa e offerta agli ospiti come gesto di ospitalità e forza.
Rapporti con le api
Pur possedendo fiori nettariferi, la pianta non è un’importante fonte mellifera.
Tuttavia, le fioriture tardive ad alta quota possono fornire un prezioso nettare di salvataggio estivo per apis mellifera e bombi, in anni particolarmente asciutti.
Folclore e magia popolare
Legata alla protezione magica della casa: veniva appesa alle travi o messa sotto il cuscino per allontanare spiriti e malattie.
Radice usata come talismano per aumentare coraggio e vigore, probabilmente per l’effetto tonico percepito.
Uso curioso: antidoto per veleni
Fino al XIX secolo era considerata antidoto contro veleni vegetali e animali, compreso il morso di vipera.
Non esistono prove moderne, ma la convinzione ne aumentò la fama in tutta Europa.
Curiosità botanica
È una pianta longeva: può vivere oltre 50 anni, fiorendo solo dopo 4–7 anni.
Ogni fiore può produrre centinaia di semi con grande capacità dispersiva.
BIBLIOGRAFIA, WEBLIOGRAFIA E ARTICOLI SCIENTIFICI SUL WEB (Vedi anche i riferimenti nelle singole sezioni)
Jensen, S. R., Schripsema, J., & van der Gen, A. (2002). Chemotaxonomy and pharmacology of Gentianaceae. In *Gentianaceae: Systematics and Natural History* (pp. 573-631). Cambridge University Press.
Máthé, I., & Máthé, A. (2008). Variation in essential oil composition of *Gentiana lutea* L. ssp. *lutea* and ssp. *symphyandra* from different habitats. *Journal of Essential Oil Research*, 20(4), 306-309.
Aberham, A., Pieri, V., Croom, E. M., Ellmerer, E., & Stuppner, H. (2011). Analysis of iridoids, secoiridoids and xanthones in *Centaurium erythraea*, *Frasera caroliniensis* and *Gentiana lutea* using LC–MS and RP-HPLC. *Journal of Pharmaceutical and Biomedical Analysis*, 54(3), 517-525.
Mustafa, A. M., Caprioli, G., Ricciutelli, M., Maggi, F., Marin, R., & Vittori, S. (2016). Comparative HPLC/ESI-MS and HPLC/DAD study of different populations of cultivated, wild and commercial *Gentiana lutea* L. *Food Chemistry*, 213, 587-596.
Prova le ricerche di articoli scientifici su Gentiana lutea L.
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