ORO TOSSICITÀ BASSISSIMA EFFICACIA CONFERMATA DA EVIDENZE SCIENTIFICHE ook
LEGGERE LA SCHEDA IN TUTTE LE SUE SEZIONI PER UNA CORRETTA INFORMAZIONE SULLE PRECAUZIONI D'USO
BOTANICA
Dominio: Eukaryota (Con cellule dotate di nucleo) Regno: Plantae Sottoregno: Tracheobionta (Piante vascolari) Superdivisione: Spermatophyta (Piante con semi) Divisione: Angiospermae o Magnoliophyta (Piante con fiori) Classe: Magnoliopsida (Dicotiledoni) Sottoclasse: Rosidae Ordine: Rosales Famiglia: Rosaceae
Regina Dei Prati, Spirea Olmaria, Ulmaria, Olmaria Palustre, Olmaria Comune, Barba Di Capra, Filipendola, Filipendula, Erba Dell'idromele, Meadowsweet, Queen Of The Meadow, Reine Des Prés, Wiesenkönigin
Spiraea Quinqueloba Baumg., 1816, Spiraea Ulmaria Var. Tomentosa (Gaudin) Cariot & St.-Lag., 1889, Spiraea Ulmaria Var. Tomentosa Gaudin, Thecanisia Ulmaria (L.) Raf. Ex B.D.Jacks., Filipendula Denudata (J.Presl & C.Presl) Fritsch, Filipendula Glauca (Schultz) Asch. & Graebn. Ex Dalla Torre & Sarnth., Filipendula Megalocarpa Juz., Filipendula Subdenudata Fritsch, Filipendula Ulmaria F. Apetala Airy Shaw, Filipendula Ulmaria F. Cinerea (Glaab) Glaab, Filipendula Ulmaria F. Denudata (J.Presl & C.Presl) Beck, Filipendula Ulmaria F. Glaberrima Beck, Filipendula Ulmaria F. Heterochroa (Borbás) Soó, Filipendula Ulmaria F. Megalocarpa (Juz.) T.Shimizu, Filipendula Ulmaria F. Nivea (Wallr.) Hayek, Filipendula Ulmaria Subsp. Filipendula Domin, Filipendula Ulmaria Subsp. Megalocarpa (Juz.) I.A.Shantser, Filipendula Ulmaria Var. Cinerea (Glaab) Asch. & Graebn., Filipendula Ulmaria Var. Denudata (J.Presl & C.Presl) Maxim., Filipendula Ulmaria Var. Glaberrima (Beck) Beck, Filipendula Ulmaria Var. Glauca (Schultz) Asch. & Graebn., Filipendula Ulmaria Var. Nivea (Wallr.) Cout., Spiraea Denudata J.Presl & C.Presl, Spiraea Ulmaria F. Denudata (J.Presl & C.Presl) T.Wulff, Spiraea Ulmaria F. Subdenudata (Fritsch) Glaab, Spiraea Ulmaria Subsp. Denudata (J.Presl & C.Presl) Schübl. & G.Martens, Spiraea Ulmaria Var. Concolor Dumort., Spiraea Ulmaria Var. Concolor Hausm., Spiraea Ulmaria Var. Concolor Neilr., Spiraea Ulmaria Var. Denudata (J.Presl & C.Presl) Bluff & Fingerh., Spiraea Ulmaria Var. Denudata Boenn., Spiraea Ulmaria Var. Viridis Desv., Spiraea Ulmaria Var. Viridis Wallr., Ulmaria Denudata (J.Presl & C.Presl) Opiz, Ulmaria Glauca (Schultz) Fourr., Ulmaria Obtusiloba Opiz, Ulmaria Palustris Var. Denudata (J.Presl & C.Presl) Focke, Ulmaria Pentapetala Var. Denudata (J.Presl & C.Presl) Asch.
PIANTA ERBACEA PERENNE ALTA FINO A 2M, RADICI NODOSO-FIBROSE, FUSTI ANGOLOSI QUASI ERETTI DI COLORE PERLOPIÙ MARRONE. FOGLIE OPPOSTE A 2, LANCEOLATE E SEGHETTATE, INTERCALATE DA UNA COPPIA DI FOGLIE PIÙ PICCOLE. INFIORESCENZE RAMIFICATE CHE PARTONO DALLA SOMMITÀ DEL FUSTO E PORTANO PICCOLI FIORI ERMAFRODITI BIANCO-CREMA PROFUMATI DI 5 PETALI CON NUMEROSI STAMI PIÙ LUNGHI DEI PETALI. I FRUTTI FOLLICOLARI SI AVVOLGONO A SPIRALE.
GIUGNO, LUGLIO, AGOSTO, PRIMAVERA, ESTATE
COLORI OSSERVATI NEI FIORI
________ BIANCO-CREMA
Una sottospecie della olmaria o regina dei prati, predilige gli stessi habitat umidi della specie tipo, come prati umidi, sponde di fiumi e ruscelli, fossi, paludi, torbiere e boschi umidi. Si trova in ambienti con suoli ricchi, umidi e spesso argillosi o torbosi, con esposizione al sole o mezz'ombra. Questa sottospecie, in particolare, ha una distribuzione che si sovrappone a quella della specie principale, concentrandosi in determinate regioni dell'Europa e dell'Asia. In Italia, la specie Filipendula ulmaria è presente soprattutto nelle regioni settentrionali e centrali, in ambienti umidi di montagna e collina; la distribuzione specifica della sottospecie denudata potrebbe presentare delle peculiarità regionali all'interno di questo areale più ampio. Come la specie tipo, è indicatrice di suoli umidi e ricchi di nutrienti.
PROPRIETÀ E INDICAZIONI REGISTRATE Leggere attentamente tutte le sezioni della scheda prima di considerare le seguenti indicazioni valide per ogni utilizzo fitoterapico.
*Note e Bibliografia relativa a proprietà e indicazioni
European Medicines Agency – Community Herbal Monograph on Filipendula ulmaria
ESCOP Monographs – European Scientific Cooperative on Phytotherapy: Filipendula ulmaria
Marcello Wichtl – Herbal Drugs and Phytopharmaceuticals: A Handbook for Practice on a Scientific Basis
Michael Heinrich, Joanne Barnes – Fundamentals of Pharmacognosy and Phytotherapy
Harold McGee – On Food and Cooking: The Science and Lore of the Kitchen
Alleviamento di dolori lievi e disturbi infiammatori di lieve entità, uso come coadiuvante per fastidi articolari o cefalea leggera. Evidenza: estratti mostrano effetti antinfiammatori e analgesici in studi preclinici e in studi clinici limitati.
Riduzione modesta della febbre e miglioramento dei sintomi di raffreddamento/raffreddore quando usata in preparati tradizionali. Evidenza: studi sperimentali e osservazionali supportano un effetto antipiretico e decongestionante lieve. Formulazioni erboristiche tradizionali e moderne impiegano la pianta per sostenere il periodo convalescenziale e alleviare sintomi da raffreddamento.
Supporto antiossidante generale, utile come componente di fitocomplessi per contrastare stress ossidativo. Evidenza: analisi chimiche e studi in vitro confermano elevata attività antiossidante dovuta a tannini, flavonoidi e fenoli.
Miglioramento del comfort digestivo, riduzione della sensazione di pesantezza e del bruciore lieve. Evidenza: estratti taninici e fenolici dimostrano effetti a favore delle mucose gastriche in studi preclinici e in piccoli studi clinici. Impiego per ridurre secrezioni leggere e come componente in miscele per comfort gastrointestinale grazie al contenuto tannoide. Tisane ed estratti usati per dispepsia, digestione lenta e meteorismo come opzione fitoterapica dolce e ben tollerata. Pratica fitoterapica: uso consolidato in miscele digestive.
Impieghi esterni in formulazioni lenitive per pelle irritata o arrossata; uso come componente di lozioni e unguenti calmanti.
Non sono confermate le proprietà dimagrante e anticellulitica.
CONTROINDICAZIONI ALLERGIA AI SALICILATI (AD ES. ASPIRINA) O AD ALTRI COMPONENTI DELLA PIANTA, ASMA BRONCHIALE (IN PARTICOLARE SE SENSIBILE AI SALICILATI), ULCERE GASTRICHE O DUODENALI, GASTRITE ACUTA, DISTURBI DELLA COAGULAZIONE DEL SANGUE, ASSUNZIONE CONCOMITANTE DI FARMACI ANTICOAGULANTI O ANTIAGGREGANTI PIASTRINICI (ES. WARFARIN, EPARINA, ASPIRINA A BASSE DOSI), GRAVE INSUFFICIENZA RENALE O EPATICA, BAMBINI E ADOLESCENTI AL DI SOTTO DEI 16 ANNI CON SINTOMI INFLUENZALI O VARICELLA (RISCHIO DI SINDROME DI REYE, SEBBENE IL RISCHIO SIA CONSIDERATO INFERIORE RISPETTO ALL'ACIDO ACETILSALICILICO SINTETICO PURO), GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO (PER MANCANZA DI DATI SUFFICIENTI A GARANTIRNE LA SICUREZZA, PUR ESSENDO L'USO TRADIZIONALE PRESENTE).
AVVERTENZE PUÒ CAUSARE DISTURBI GASTROINTESTINALI LIEVI COME NAUSEA, BRUCIORE DI STOMACO O DIARREA, SPECIALMENTE SE ASSUNTA A STOMACO VUOTO O IN DOSI ELEVATE, USARE CON CAUTELA IN PAZIENTI CON FUNZIONALITÀ RENALE COMPROMESSA A CAUSA DEL SUO EFFETTO DIURETICO E DEL POTENZIALE EFFETTO RENALE DEI SALICILATI, SI CONSIGLIA DI CONSULTARE UN MEDICO IN CASO DI CONCOMITANTE ASSUNZIONE DI ALTRI FARMACI, IN PARTICOLARE FARMACI ANTI-INFIAMMATORI NON STEROIDEI (FANS) PER EVITARE UN POTENZIALE AUMENTO DEGLI EFFETTI O DEGLI EFFETTI COLLATERALI, PRESTARE ATTENZIONE IN CASO DI CONDIZIONI CHE PREVEDANO RITENZIONE IDRICA GRAVE (ES. INSUFFICIENZA CARDIACA GRAVE O INSUFFICIENZA RENALE) E EDEMI DI ORIGINE CARDIACA O RENALE (IN QUESTI CASI L'USO DI DIURETICI DEVE ESSERE SOTTO STRETTO CONTROLLO MEDICO), LA PRESENZA DI TANNINI POTREBBE TEORICAMENTE RIDURRE L'ASSORBIMENTO DI ALCUNI FARMACI SE ASSUNTA CONTEMPORANEAMENTE, QUINDI È CONSIGLIABILE DISTANZIARE LE ASSUNZIONI, IN CASO DI IPERSENSIBILITÀ INDIVIDUALE SI RACCOMANDA DI SOSPENDERE L'USO, NON SUPERARE LE DOSI RACCOMANDATE E ATTENERSI ALLE INDICAZIONI DEL MEDICO O DEL FITOTERAPEUTA.
(Farmaci o sostanze da evitare per interazioni avverse o incompatibilità farmacologiche)
ALCOL E PREPARAZIONI ALCOLICHE AD ALTA GRADAZIONE
ANSIOLITICI
ANTIAGGREGANTI PIASTRINICI
ANTICOAGULANTI
ANTIDEPRESSIVI
ANTIIPERTENSIVI
CORTICOSTEROIDI
FANS (FARMACI ANTINFIAMMATORI NON STEROIDEI)
SALICILATO DI SODIO
SEDATIVI DEL SNC
(Erbe che possono aumentare l'efficacia fitoterapica)
* Si tenga presente che talvolta la stessa erba indicata come sinergica o antagonista, potrebbe assumere entrambi i ruoli in funzione della dose utilizzata e/o della forma estrattiva o di trattamento come per es. nel Tè (verde o nero).
Consultare sempre un fitoterapeuta per personalizzare le combinazioni in base al quadro clinico individuale.
(Erbe che possono diminuire l'effetto fitoterapico o causare interazioni avverse)
1. Estratto secco titolato
Generalmente titolato in:
derivati salicilici totali
flavonoidi
tannini gallici
Posologia indicativa:
Da 200 a 600 mg al giorno, suddivisi in 1–2 assunzioni.
Preferibilmente dopo i pasti in caso di sensibilità gastrica.
Cicli di 2–4 settimane per disturbi episodici.
2. Estratto fluido
Estratto idroalcolico standardizzato della parte aerea fiorita.
Posologia indicativa:
20–40 gocce, 2–3 volte al giorno.
Assunzione diluita in acqua tiepida.
Più adatto per uso a breve termine.
3. Tintura madre
Preparazione idroalcolica ottenuta da pianta fresca in rapporto tradizionale.
Posologia indicativa:
30–50 gocce, 1–3 volte al giorno.
Consigliata per disturbi lievi e per supporto digestivo.
4. Estratto idroglicerico (gemmoderivato)
Preparato dai giovani germogli o dalle parti tenere.
Posologia indicativa:
30–50 gocce una o due volte al giorno.
Usato soprattutto in sostegno digestivo e come riequilibrante generale.
5. Polvere micronizzata
Polvere della droga essiccata finemente dispersa.
Posologia indicativa:
1–2 g al giorno, in capsule o miscelata in acqua o miele.
Azione più blanda rispetto agli estratti concentrati.
6. Integratori complessi
Formulazioni che combinano Filipendula con altre piante sinergizzanti, come spirea e piante aromatiche digestive.
Posologia indicativa:
Secondo la titolazione: in genere 1–2 capsule al giorno o equivalente in gocce.
Utilizzo modulato secondo il disturbo (digestivo, articolare, febbre lieve).
Avvertenze generali
Contiene salicilati naturali, quindi evitare in soggetti con allergia nota.
Sconsigliato con anticoagulanti, antiaggreganti, FANS e in gravidanza senza supervisione medica.
Preferire cicli intermittenti e non uso continuativo prolungato.
Consultare un professionista in caso di terapie farmacologiche concomitanti.
Bibliografia
European Medicines Agency – Community Herbal Monograph on Filipendula ulmaria
ESCOP – Monographs on Medicinal Plants: Filipendula ulmaria
Trease and Evans – Pharmacognosy, W.C. Evans
Herbal Drugs and Phytopharmaceuticals, Marcello Wichtl
Fundamentals of Pharmacognosy and Phytotherapy, Michael Heinrich e Joanne Barnes
(Basate su evidenze scientifiche e sicurezza d'uso)
1. Infuso digestivo–lenitivo
Indicato per digestione lenta, tensione gastrica lieve, sensazione di acidità.
Ingredienti:
Filipendula ulmaria sommità fiorite: 1,5–2 g
Melissa foglie: 1,5 g
Finocchio frutti leggermente schiacciati: 1 g
Preparazione:
Versare acqua bollente sulle droghe, infusione 10 minuti, filtrare.
Uso:
1 tazza 2 volte al giorno, preferibilmente dopo i pasti.
2. Infuso per il benessere articolare
Utile in rigidità o fastidi articolari lievi ed episodici.
Ingredienti:
Filipendula ulmaria fiori: 2 g
Betulla foglie: 1,5 g
Ortica foglie: 1,5 g
Preparazione:
Infusione in acqua bollente per 10–12 minuti.
Uso:
1 tazza fino a 2 volte al giorno, per cicli di 10–15 giorni.
3. Decotto drenante e riequilibrante
Per leggero ristagno di liquidi o pesantezza agli arti inferiori.
Ingredienti:
Filipendula ulmaria parte aerea: 2 g
Equiseto parti aeree: 2 g
Pilosella erba: 1,5 g
Preparazione:
Far sobbollire 5 minuti, spegnere e lasciare in infusione 10 minuti.
Uso:
1–2 tazze al giorno, lontano dai pasti.
4. Infuso calmante e riequilibrante
Indicato in stati di tensione lieve e per supporto del riposo.
Ingredienti:
Filipendula ulmaria fiori: 1–1,5 g
Tiglio infiorescenze: 1,5 g
Passiflora erba fiorita: 1 g
Preparazione:
Infusione 8–10 minuti.
Uso:
1 tazza la sera; nei periodi di stress 1 tazza anche nel pomeriggio.
5. Formula depurativa primaverile
Per sostenere fisiologici processi depurativi.
Ingredienti:
Filipendula ulmaria fiori: 2 g
Tarassaco radice: 2 g
Bardana radice: 1 g
Menta foglie: 0,5 g
Preparazione:
Radici in decotto 5 minuti, poi aggiungere le parti aeree in infuso 10 minuti.
Uso:
1–2 tazze quotidiane per cicli brevi (7–14 giorni).
6. Infuso aromatico per la digestione dopo pasto abbondante
Per sensazione di pesantezza e lentezza digestiva.
Ingredienti:
Filipendula ulmaria fiori: 1 g
Camomilla fiori: 1,5 g
Menta piperita foglie: 0,5–1 g
Zenzero essiccato: 0,2–0,3 g
Preparazione:
Infusione 7–8 minuti.
Uso:
Una tazza dopo i pasti principali.
Indicazioni di sicurezza
Evitare in caso di allergia ai salicilati.
Da usare con cautela in persone in terapia con anticoagulanti, antiaggreganti, corticosteroidi o FANS.
Non raccomandato in gravidanza e allattamento senza parere professionale.
Le tisane non sostituiscono i preparati standardizzati nei disturbi più intensi o persistenti.
Bibliografia
European Medicines Agency – Community Herbal Monograph on Filipendula ulmaria
ESCOP – Monographs on Medicinal Plants: Filipendula ulmaria
Trease and Evans – Pharmacognosy, W.C. Evans
Herbal Drugs and Phytopharmaceuticals, Marcello Wichtl
Medical Herbalism, David Hoffmann
Vino di Filipendula (Vinum Spiraeae)
Preparazione aromatica storica, utilizzata soprattutto come digestivo leggero e tonico balsamico. L’utilizzo è moderato e non sostituisce preparati fitoterapici standardizzati.
Ingredienti
Sommità fiorite di Filipendula ulmaria: 20–25 g secche
Vino bianco secco di buona qualità: 1 L
(Opzionale) Miele delicato: 1–2 cucchiaini, per arrotondare l’aroma
Preparazione
Tritare leggermente le sommità fiorite secche.
Porle in un contenitore di vetro a chiusura ermetica.
Aggiungere il vino bianco e mescolare.
Lasciare macerare 7–10 giorni in luogo fresco e al riparo dalla luce, agitando il contenitore ogni giorno.
Filtrare finemente con tessuto o filtro da laboratorio domestico.
Trasferire in bottiglia scura e conservare al fresco.
Uso tradizionale e fitoterapico
Dose consigliata: 30–50 ml una volta al giorno, preferibilmente dopo il pasto principale.
Utilizzo tradizionale: digestivo leggero, per il benessere dello stomaco e per un effetto aromatico rilassante.
Caratteristiche organolettiche: aroma dolce-floreale con note che ricordano la vaniglia naturale e il miele, tipiche della pianta fresca in fiore.
Avvertenze
Evitare in caso di allergia ai salicilati.
Non assumere insieme ad anticoagulanti o antiaggreganti senza parere medico.
L’uso di alcol rende la preparazione non adatta a minori, gravidanza, allattamento e persone sensibili all’alcol.
Bibliografia
European Medicines Agency, Community Herbal Monograph on Filipendula ulmaria
ESCOP Monographs, Filipendula ulmaria
Herbal Drugs and Phytopharmaceuticals, Marcello Wichtl
Trease and Evans, Pharmacognosy, W.C. Evans
Medicinal Plants of the World, Ben-Erik van Wyk
Vino di Olmaria
Mettere a macerare grammi 40 di fiori essiccati di Olmaria in un litro di buon vino bianco di buona gradazione alcolica. Dopo cinque giorni di macerazione, filtrare il vino accuratamente e conservarlo in luogo fresco. Se ne prenda un bicchierino da liquore durante i pasti principali.
Nota che è indicato anche per adiposità di organi specifici come cuore o fegato.
[Tratto da: I Vini Medicinali - Eraclio Fiorani, Roberto Fedecostante - Edizioni CHI-NI Macerata]
Consultare il proprio medico prima di assumere queste bevande ed evitarne l'uso in caso di divieto di assunzione di alcol
ANNOTAZIONI, RICERCHE E BIBLIOGRAFIA
Il miele che deriva dalla sua presenza è miele multiflorale con contributo aromatico dell’olmaria, soprattutto in prati umidi, zone paludose e bordi dei corsi d’acqua.
Colore
Generalmente giallo chiaro o ambrato pallido, poiché la pianta contribuisce più all’aroma che al pigmento.
Aroma
Nota tipica dolce-floreale, con sfumature che ricordano:
miele d’erba medica e fioriture di prato,
profumo leggermente mandorlato e vanigliato, caratteristico dei fiori di Filipendula.
Sapore
Morbido, equilibrato, senza acidità marcata.
Retrogusto floreale e leggermente speziato, più complesso rispetto ad altri mieli di prato.
Cristallizzazione
Tende a cristallizzare rapidamente quando prevalgono pollini di prato con cui si mescola.
La consistenza può diventare cremosa e fine.
L’olmaria, nota anche come regina dei prati, è una pianta aromatica ricca di composti profumati (in particolare derivati salicilici e vanillati). Per questo è utilizzata più come aroma che come ingrediente principale.
Parti utilizzate
Fiori: la parte più usata in cucina grazie alla fragranza dolce, mandorlata e vanigliata.
Foglie giovani: meno utilizzate, hanno note erbacee più marcate.
Radici: uso raro, solamente in alcune tradizioni locali.
Preparazioni tradizionali e moderne
Aromatizzazione di bevande e infusi culinari
I fiori vengono impiegati per aromatizzare:
tisane ed infusi a freddo,
limonate floreali,
latte o panna destinati a dolci.
Dolci e dessert
L’aroma simile alla vaniglia rende l’olma ria molto apprezzata per:
budini, panna cotta, creme e custard;
gelati e semifreddi aromatizzati ai fiori di olmaria;
biscotti e frolle profumate;
miele aromatizzato ai fiori (per infusione a freddo).
Confetture, gelatine e sciroppi
I fiori possono:
aromatizzare marmellate di frutti rossi o di sambuco;
diventare base per uno sciroppo floreale usato su gelati o yogurt;
essere aggiunti durante la cottura delle confetture per una nota mandorlata.
Preparazioni salate
Uso meno comune ma possibile:
fiori in piccole quantità per aromatizzare salse leggere;
aggiunta ai formaggi freschi aromatizzati;
condimenti floreali per insalate di erbe spontanee.
Vini aromatici e idromeli
Tradizionalmente l’olma ria veniva utilizzata per:
aromatizzare vino bianco o idromele, conferendo nota dolce e balsamica;
arricchire bevande fermentate leggere a base di erbe.
Modalità di utilizzo e dosaggi culinari
Fiori freschi: usare 1–2 cucchiaini per porzione in infusione breve.
Fiori essiccati: dose ridotta (mezzo cucchiaino per porzione).
Nei dolci: infusione dei fiori nel latte/panna per 10–20 minuti.
Nelle confetture: aggiungere un piccolo mazzetto durante la cottura e rimuoverlo prima dell'invaso.
Note importanti
Non consumare in quantità elevate: la pianta contiene derivati salicilici, quindi è da usare come aroma e non come ingrediente principale.
Sconsigliata a chi ha allergia ai salicilati o è in terapia con anticoagulanti specifici.
PIANTE DEPURATIVE E DRENANTI
Per combattere disordini biologici e metabolici che accompagnano certe affezioni cutanee è estremamente importante favorire l'eliminazione delle tossine da parte dell'organismo, attraverso quelli che possono essere considerati gli emuntori naturali: fegato, reni, intestino, pelle in quanto il loro funzionamento difettoso ostacola l'eliminazione delle tossine prodotte dall'organismo.
Con l'attività generalizzata sulle ghiandole emuntorie o elettiva su alcuni organi come la pelle, certe piante sono in grado di potenziarne il loro potere filtrante aumentando quindi l'eliminazione degli elementi tossici dal sangue. Non a caso la medicina popolare prescrive "cure depurative primaverili" o "depurativi del sangue" per quelle persone che soffrono di foruncolosi, acne, sfoghi della pelle, disordini epatobiliari, infiammazioni, ecc.
Le piante depurative sono associabili e sinergiche tra loro. Viola tricolore, Bardana, Dulcamara, Olivo, Carciofo, Ribes nero, Fumaria, Tarassaco, Frassino spinoso, per esempio, rinforzano a vicenda la loro azione terapeutica e sono efficaci in tutte le forme di eruzioni cutanee.
[Tratto da: Enrica Campanini "Dizionario di fitoterapia e piante medicinali"]
Il nome Filipendula deriva dal latino filum (filo) e pendulus (pendere), in riferimento ai tubercoli radicali che “pendono” da sottili filamenti radicali nelle specie affini.
“Regina dei prati” richiama l’aspetto elegante e la crescita tipica nei prati umidi.
Il nome “aspirina” fu scelto in riferimento al nome botanico originario: Spiraea ulmaria (sinonimo storico della specie).
Il nome inglese meadowsweet deriva dal fatto che era tradizionalmente usata per aromatizzare mead (idromele).
Nell’Europa medievale era una delle tre erbe sacre dei Druidi, insieme a verbena e menta.
Era considerata un’erba portafortuna e veniva sparsa sul pavimento durante nozze e banchetti per profumare gli ambienti.
Da costumi popolari si apprende che i fiori venivano aggiunti anche a birra e vino.
La pianta è celebre perché dalla sua salicina venne isolato in epoca moderna l’acido salicilico, precursore dell’aspirina.
I fiori essiccati venivano posti nei materassi per profumarli.
Era usata per deodorare stanze, cassepanche e biancheria.
In Scandinavia la si spargeva nei pavimenti dei magazzini dove si conservavano abiti di lana per allontanare insetti e muffe.
L’aroma dei fiori è naturalmente ammandorlato e vanigliato, per la presenza di derivati aromatici come l’anisaldeide.
Nei paesi nordici è ancora usata per aromatizzare birra artigianale, sidro e idromele.
Era così apprezzata nel Medioevo che Elisabetta I d’Inghilterra la preferiva a tutte le altre erbe da spargere sui pavimenti dei saloni reali.
Considerata pianta di gioia e benessere, veniva intrecciata nelle corone delle giovani spose per simboleggiare serenità coniugale.
In medicina popolare era associata all’elemento “acqua”, quindi impiegata per placare “calore” interno, febbre e infiammazione secondo la visione umorale antica.
I fiori sono molto visitati da insetti, ma non è una mellifera primaria: produce più polline che nettare.
Le infiorescenze molto ramificate erano considerate nella simbologia rurale un segno di “estate abbondante”.
Talvolta i fiori vengono falsificati con quelli del Sambuco.
BIBLIOGRAFIA, WEBLIOGRAFIA E ARTICOLI SCIENTIFICI SUL WEB (Vedi anche i riferimenti nelle singole sezioni)