Carduus cynara var. sativus (Moris) E.H.L.Krause, Carduus scolymus (L.) Baill., Cynara cardunculus subsp. scolymus (L.) Beger, 1928, Cynara cardunculus subsp. scolymus (L.) Cout., Cynara cardunculus subsp. scolymus (L.) Hegi, Cynara cardunculus var. hortensis (Mill.) Brot., Cynara cardunculus var. sativa Moris, Cynara cardunculus var. scolymus (L.) Beger, 1928, Cynara cardunculus var. scolymus (L.) Benth., Cynara cardunculus var. scolymus (L.) Fiori, Cynara esculenta Salisb., Cynara hortensis Mill., Cynara scolymus f. major (Brot.) Mariz, Cynara scolymus f. minor (Brot.) Mariz, Cynara scolymus subsp. cardunculus (L.) Bonnier & Layens, Cynara scolymus var. major Brot., Cynara scolymus var. minor Brot., Cynara scolymus var. mutica Viv., Cynara scolymus var. pungens Viv., Cynara scolymus var. redonensis N.H.F.Desp.
PIANTA ERBACEA PERENNE DI GRANDI DIMENSIONI, CON UNA ROSETTA BASALE DI FOGLIE GRANDI, PENNATOSETTE E SPINOSE, DI COLORE VERDE-GRIGIASTRO. DAL CENTRO DELLA ROSETTA SI SVILUPPA UN ROBUSTO SCAPO FIORALE ERETTO, ALTO FINO A 1-1.5 METRI, RAMIFICATO NELLA PARTE SUPERIORE E PORTANTE GRANDI CAPOLINI GLOBOSI, AVVOLTI DA BRATTEE CARNOSE E IMBRICATE, DI COLORE VERDE-VIOLACEO. I FIORI VERI E PROPRI SONO TUBULOSI, DI COLORE BLU-VIOLACEO, E SONO CONTENUTI ALL'INTERNO DEL CAPOLINO. LA PARTE EDULE È COSTITUITA DAL RICETTACOLO CARNOSO E DALLA BASE DELLE BRATTEE INTERNE. IL FRUTTO È UN ACHENIO OBLUNGO CON UN PAPPO PIUMOSO.
GIUGNO, LUGLIO, AGOSTO, SETTEMBRE, FINE PRIMAVERA, ESTATE
COLORI OSSERVATI NEI FIORI
________ AZZURRO-VIOLETTO
________ BLU-VIOLACEO
________ FUCHSIA-SCURO
________ VIOLA-BRUNO
Pianta originaria del bacino del Mediterraneo. Predilige climi temperati caldi e soleggiati, con inverni miti ed estati non eccessivamente calde. Cresce meglio in terreni profondi, fertili, ben drenati e ricchi di sostanza organica, con un pH leggermente acido o neutro. Sebbene sia una pianta perenne, viene spesso coltivata come annuale o biennale. La sua coltivazione è diffusa nelle regioni mediterranee, in particolare in Italia, Spagna e Francia, ma anche in altre parti del mondo con climi adatti, come alcune zone del Nord e Sud America e dell'Australia. Richiede una buona esposizione al sole e irrigazioni regolari, soprattutto durante la fase di crescita e sviluppo dei capolini. Teme i ristagni idrici e le gelate intense.
FOGLIE CAULINE (CYNARAE FOLIUM), RACCOLTE PRIMA O DURANTE LA FIORITURA. IN ALCUNE PREPARAZIONI, PUÒ ESSERE UTILIZZATO ANCHE IL SUCCO E L'ESTRATTO DELLA RADICE
ERBACEO-AMARO, CON NOTE TERROSE E LIEVEMENTE METALLICHE, PIÙ INTENSO NELLE FOGLIE GIOVANI
AMARO INTENSO (CINARINA), CON RETROGUSTO ASTRINGENTE E PUNGENTE
*Note e Bibliografia relativa a proprietà e indicazioni
Bula do Cynara scolymus. Consulta Remédios. [cited 2025 Mar 18].
Rakha S, Umar N, Rabail R, et al. Functional and Therapeutic Potential of Cynara scolymus in Health and Disease. Nutrients. 2024;16(6):872.
Cynara scolymus - Carciofo. Parco Naturale Regionale Monti Simbruini.
Artichoke – Health Information Library. PeaceHealth. 2016 Jun 30.
Cynara scolymus. Wikipedia, la enciclopedia libre.
Sharma P, Verma PK, Pankaj NK, Agarwal S. The Phytochemical Ingredients and Therapeutic Potential of Cynara scolymus L. Publish.kne-publishing.com. 2021 Nov 8.
Studi clinici dimostrano che l'estratto di foglie stimola significativamente il flusso biliare (fino al 150% in 60 minuti) . Questo effetto è attribuito agli acidi fenolici come la cinarina.
Diversi studi e una meta-analisi su 702 partecipanti confermano la capacità dell'estratto di foglie di ridurre il colesterolo LDL e i trigliceridi, e in alcuni casi di aumentare il colesterolo HDL. I meccanismi proposti includono l'inibizione della sintesi del colesterolo e l'aumento dell'eliminazione attraverso la bile.
L'alto contenuto di polifenoli (acido clorogenico, cinarina, flavonoidi) conferisce un potente effetto antiossidante, proteggendo le cellule epatiche dallo stress ossidativo. Studi preclinici mostrano effetti protettivi contro danni al fegato indotti da alcool o diete ricche di colesterolo,
Oltre all'effetto coleretico, che aiuta la digestione dei grassi, studi clinici non controllati riportano un miglioramento di sintomi come nausea, dolore addominale e stitichezza in oltre il 70% dei partecipanti con dispepsia. È stato anche esplorato per la sindrome dell'intestino irritabile.
La ricerca moderna identifica proprietà antinfiammatorie sistemiche, utili in patologie croniche intestinali e cardiovascolari. Studi preclinici suggeriscono anche effetti antidiabetici, migliorando il profilo glicemico e la sensibilità all'insulina.
CONTROINDICAZIONI OSTRUZIONE DEL DOTTO BILIARE, CALCOLOSI BILIARE E ALTRE PATOLOGIE OSTRUTTIVE DELLE VIE BILIARI (A CAUSA DELL'EFFETTO COLERETICO CHE STIMOLA LA SECREZIONE BILIARE), ALLERGIA O IPERSENSIBILITÀ NOTA AL CARCIOFO O AD ALTRE PIANTE APPARTENENTI ALLA FAMIGLIA DELLE ASTERACEAE (O COMPOSITE, COME AD ESEMPIO CAMOMILLA, TARASSACO O ECHINACEA)
AVVERTENZE GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO (USO SCONSIGLIATO PER MANCANZA DI DATI SUFFICIENTI SULLA SICUREZZA), BAMBINI E ADOLESCENTI AL DI SOTTO DEI 12 ANNI (SALVO DIVERSA INDICAZIONE MEDICA), CAUTELA IN CASO DI ASSUNZIONE CONCOMITANTE DI FARMACI ANTICOAGULANTI (COME I DERIVATI CUMARINICI, A CAUSA DEL POTENZIALE EFFETTO FLUIDIFICANTE DEL CARCIOFO), L'ASSUNZIONE DI DOSI ECCESSIVE PUÒ CAUSARE LIEVI DISTURBI GASTROINTESTINALI COME FLATULENZA, GONFIORE, NAUSEA O DIARREA LIEVE.
(Farmaci o sostanze da evitare per interazioni avverse o incompatibilità farmacologiche)
AMARI
ASPIRINA
EPARINA
FARMACI ANTIAGGREGANTI PIASTRINICI
FARMACI ANTICOAGULANTI (POTENZIAMENTO)
FARMACI DIURETICI DI SINTESI
FARMACI GASTROLESIVI
FARMACI IPOGLICEMIZZANTI (POTENZIAMENTO)
FARMACI METABOLIZZATI DAL CITOCROMO P450
WARFARIN
(Erbe che possono aumentare l'efficacia fitoterapica)
* Si tenga presente che talvolta la stessa erba indicata come sinergica o antagonista, potrebbe assumere entrambi i ruoli in funzione della dose utilizzata e/o della forma estrattiva o di trattamento come per es. nel Tè (verde o nero).
Consultare sempre un fitoterapeuta per personalizzare le combinazioni in base al quadro clinico individuale.
(Erbe che possono diminuire l'effetto fitoterapico o causare interazioni avverse)
1. Estratto Secco Titolato (in Capsule o Compresse)
Questa è la forma più utilizzata per l'azione sistemica (fegato e colesterolo), poiché garantisce la concentrazione dei principi attivi.
Titolazione: L'estratto secco è generalmente standardizzato e titolato in acidi caffeilchinici totali (spesso espressi come acido clorogenico) o in cinarina. Le titolazioni comuni sono al 2% o al 5% di acidi caffeilchinici.
Posologia (Azione Epatoprotettiva e Ipolipemizzante):
La dose efficace studiata si aggira tra 900 mg e 1800 mg di estratto secco al giorno.
Questo si traduce nell'assunzione di 300 mg a 600 mg di estratto secco per dose, da assumere 2 o 3 volte al giorno (durante o subito prima dei pasti).
2. Tintura Madre (Estratto Idroalcolico)
La Tintura Madre è un estratto liquido tradizionalmente usato per l'azione coleretica, diuretica e digestiva.
Titolazione/Rapporto: Solitamente preparata con droga in rapporto D/E (Droga/Estratto) di 1:5 o 1:10, utilizzando alcol etilico.
Posologia (Azione Digestiva/Drenante):
La dose media raccomandata è di 30 a 50 gocce, da assumere 2 o 3 volte al giorno, diluite in poca acqua.
Si consiglia l'assunzione prima dei pasti per l'effetto digestivo e amaro, o lontano dai pasti per l'effetto drenante.
3. Estratto Fluido (Glicerico o Idroalcolico)
Simile alla tintura madre, ma spesso più concentrato o preparato con solventi diversi.
Posologia (Azione Coleretica):
Si consigliano 1-2 ml (circa 20-40 gocce), da assumere 2 o 3 volte al giorno.
La dose totale giornaliera di estratto fluido può variare da 2 a 6 ml a seconda della concentrazione specifica del prodotto.
Bibliografia
EMA (European Medicines Agency). Assessment report on Cynara cardunculus L., folium.
Wichtl, M. Herbal Drugs and Pharmaceuticals: A Handbook for Practice on a Scientific Basis. Medpharm Scientific Publishers.
(Basate su evidenze scientifiche e sicurezza d'uso)
1. Tisana Semplice (Azione Digestiva e Coleretica)
Per l'infuso si utilizzano le foglie secche del Carciofo.
Dosaggio: Si infondono circa 1-2 grammi di foglie sminuzzate in 150-200 ml di acqua bollente per 5-10 minuti.
Assunzione: Si consiglia di bere 2-3 tazze al giorno, preferibilmente subito prima o dopo i pasti principali, per stimolare la funzionalità epatica e facilitare la digestione.
2. Formulazione per Dispepsia e Stimolazione Biliare (Sinergia)
Il Carciofo viene combinato con erbe che ne potenziano l'azione amaro-tonica e digestiva.
Carciofo (Foglie): Fornisce l'azione coleretica.
Tarassaco (Taraxacum officinale, Radice): Aggiunge un potente effetto colagogo (svuotamento della cistifellea) e depurativo epatico, creando una sinergia ideale per la congestione epatica.
Menta Piperita (Mentha piperita, Foglie): Agisce come antispasmodico e carminativo, rilassando la muscolatura liscia del tratto gastrointestinale e riducendo il gonfiore e la flatulenza.
Forma consigliata: Tintura Madre o estratto fluido, miscelati in parti uguali. In alternativa, si possono unire le droghe grezze in una tisana, con dosaggi complessivi di 3-5 grammi totali al giorno.
3. Formulazione per Ipercolesterolemia e Metabolismo Lipidico (Sinergia)
Questa formula mira a massimizzare l'effetto di riduzione dei lipidi nel sangue.
Carciofo (Estratto Secco): L'azione principale consiste nel ridurre la sintesi di colesterolo endogeno e favorirne l'escrezione biliare. Il dosaggio tipico di estratto secco titolato per l'effetto ipolipemizzante è di circa 300-600 mg per dose, assunto 2 o 3 volte al giorno.
Fieno Greco (Trigonella foenum-graecum, Semi): Sinergizza grazie al suo alto contenuto di fibre solubili (galattomannani), che riducono l'assorbimento intestinale dei grassi e del colesterolo alimentare.
Forma consigliata: Estratti secchi titolati in capsule o compresse, in modo da garantire la standardizzazione dei principi attivi necessari per ottenere l'effetto terapeutico sui lipidi plasmatici.
Bibliografia
EMA (European Medicines Agency). Assessment report on Cynara cardunculus L., folium.
Wichtl, M. Herbal Drugs and Pharmaceuticals: A Handbook for Practice on a Scientific Basis. Medpharm Scientific Publishers.
Braun, L., & Cohen, M. Herbs and Natural Supplements, An Evidence-Based Guide. Elsevier Health Sciences.
Amaro al Carciofo
Preparazione (Tradizionale)
La preparazione si basa sull'infusione delle parti amare della pianta (principalmente foglie e talvolta anche i gambi più teneri) in una soluzione idroalcolica, seguita dall'aggiunta di uno sciroppo zuccherino.
Macerazione: Si utilizzano foglie e, a volte, i gambi del Carciofo (la droga ricca di principi amari e cinarina), tagliati e messi a macerare in alcol etilico a 90-95° per un periodo che va da 15 a 40 giorni, spesso con l'aggiunta di scorze di agrumi (come il limone) e altre erbe (es. menta, alloro) per complessare il gusto.
Preparazione dello Sciroppo: Si prepara uno sciroppo bollendo acqua e zucchero.
Miscelazione e Filtrazione: L'alcol aromatizzato viene filtrato e unito allo sciroppo di acqua e zucchero, ottenendo così il liquore.
Nota Farmacologica: L'elevata gradazione alcolica e la presenza di zuccheri (che ne bilanciano l'amarezza) rendono questa preparazione un eccellente veicolo per estrarre e veicolare i principi amari del Carciofo.
Uso
L'uso principale dell'amaro al Carciofo è come:
Digestivo (Digestif): Assunto liscio o con ghiaccio a fine pasto per sfruttare le proprietà amaro-toniche e coleretiche della Cynara. L'azione amara stimola la secrezione salivare e gastrica, facilitando il processo digestivo.
Aperitivo (Aperitif): Nelle preparazioni commerciali con gradazione alcolica più bassa, viene utilizzato miscelato con soda, acqua tonica, o seltz e una fetta di arancia/limone.
Bibliografia
Wichtl, M. Herbal Drugs and Pharmaceuticals: A Handbook for Practice on a Scientific Basis. Medpharm Scientific Publishers.
Campari Group. Cynar (riferimento al liquore commerciale basato sull'estratto di carciofo).
Ricettari tradizionali italiani e fonti di liquoristica domestica che riportano la preparazione del "Liquore di Carciofo" o "Amaro al Carciofo".
Vino di Carciofo
Macerare per 6 giorni 50 g di foglie di Carciofo in un litro di vino bianco o marsala. Filtrare e consumarne un bicchierino da marsala prima dei due pasti principali.
[Tratto da: I Vini Medicinali - Eraclio Fiorani, Roberto Fedecostante - Edizioni CHI-NI Macerata]
Consultare il proprio medico prima di assumere queste bevande ed evitarne l'uso in caso di divieto di assunzione di alcol
ANNOTAZIONI, RICERCHE E BIBLIOGRAFIA
Il Miele di Carciofo è generalmente apprezzato per le sue qualità organolettiche particolari, che riflettono in parte la natura amara della pianta, pur essendo addolcite dagli zuccheri del nettare.
Colore: Tende ad avere un colore ambra chiaro quando è liquido, che diventa opaco, quasi beige o grigio-beige, dopo la cristallizzazione.
Cristallizzazione: È un miele che cristallizza abbastanza rapidamente, con una consistenza che può diventare fine o granulosa.
Odore: Presenta un odore intenso e persistente, che viene spesso descritto come speziato, erbaceo o che ricorda il fieno.
Sapore: Il sapore è forte, deciso e aromatico. La caratteristica principale è una nota leggermente amarognola (nonostante il miele sia dolce), bilanciata da un retrogusto che può essere speziato o vinoso. Non è amaro come l'estratto delle foglie, ma ha una nota amara distintiva.
Le parti del Carciofo utilizzate nell'alimentazione sono principalmente tre:
Capolino (il "Fiore"): È la parte più pregiata, raccolta prima della fioritura. Si compone di:
Brattee (foglie) carnose: Le parti più tenere alla base delle brattee esterne e quelle interne sono commestibili.
Ricettacolo (il "Cuore" o "Fondo di Carciofo"): La base carnosa del capolino, considerata la parte più tenera e prelibata.
Barbetta/Fieno: La parte centrale non commestibile dei capolini più maturi (il pappo), che viene sempre eliminata.
Gambo: I gambi, soprattutto quelli più teneri e interni, possono essere pelati e cucinati, spesso aggiunti a spezzatini, frittate o sott'olio.
Cardi (o Carducci): Si tratta dei getti basali e dei germogli teneri della pianta, che vengono talvolta consumati come verdura separata, specialmente dopo la pratica dell'imbianchimento (che li rende più teneri, noti anche come "gobbi").
1. Consumo a Crudo
Il Carciofo fresco, specialmente se di varietà tenere e poco spinose (come il Romanesco o lo Spinoso di Sardegna), si presta ottimamente al consumo a crudo.
Insalata o Carpaccio: Affettato finemente e condito semplicemente con olio extra vergine d'oliva, sale, pepe e succo di limone (necessario per prevenirne l'ossidazione e annerimento). Spesso abbinato a scaglie di Grana Padano o Pecorino e menta.
Pinzimonio: I cuori teneri vengono intinti in una salsa cruda a base di olio, sale e pepe.
2. Cotture e Ricette Tradizionali
Il Carciofo è protagonista di molti piatti classici regionali italiani:
Carciofi alla Romana: Cotti interi in tegame, ripieni di un trito di aglio, mentuccia romana, sale e pepe, e stufati in olio e acqua o vino bianco.
Carciofi alla Giudia: Ricetta tradizionale romana in cui i carciofi vengono aperti per simulare una rosa, prima schiacciati e poi fritti due volte in olio bollente fino a diventare croccanti e dorati.
Saltati in Padella/Trifolati: Puliti, tagliati a spicchi e cotti velocemente in padella con aglio e prezzemolo, usati come contorno o come condimento per primi piatti.
Ripieni e Gratinati: I carciofi vengono svuotati della barbetta e farciti con pangrattato, formaggio, carne macinata o altri ingredienti, per poi essere cotti al forno.
Nei Primi Piatti: Usati per arricchire risotti, paste (tagliatelle, lasagne) o come ingrediente di minestre e vellutate.
3. Conservazione
Il Carciofo è ampiamente utilizzato anche per le conserve, in modo da goderne il sapore tutto l'anno:
Sott'olio: Capolini o fondi di carciofo marinati in aceto e poi conservati in olio.
Surgelati: Solitamente cuori o spicchi.
Creme e Paté: Utilizzato per preparare salse spalmabili o condimenti.
PIANTE DEPURATIVE E DRENANTI
Per combattere disordini biologici e metabolici che accompagnano certe affezioni cutanee è estremamente importante favorire l'eliminazione delle tossine da parte dell'organismo, attraverso quelli che possono essere considerati gli emuntori naturali: fegato, reni, intestino, pelle in quanto il loro funzionamento difettoso ostacola l'eliminazione delle tossine prodotte dall'organismo.
Con l'attività generalizzata sulle ghiandole emuntorie o elettiva su alcuni organi come la pelle, certe piante sono in grado di potenziarne il loro potere filtrante aumentando quindi l'eliminazione degli elementi tossici dal sangue. Non a caso la medicina popolare prescrive "cure depurative primaverili" o "depurativi del sangue" per quelle persone che soffrono di foruncolosi, acne, sfoghi della pelle, disordini epatobiliari, infiammazioni, ecc.
Le piante depurative sono associabili e sinergiche tra loro. Viola tricolore, Bardana, Dulcamara, Olivo, Carciofo, Ribes nero, Fumaria, Tarassaco, Frassino spinoso, per esempio, rinforzano a vicenda la loro azione terapeutica e sono efficaci in tutte le forme di eruzioni cutanee.
[Tratto da: Enrica Campanini "Dizionario di fitoterapia e piante medicinali"]
Del Carciofo noi mangiamo il ricettacolo del fiore, le brattee che vi sono attaccate (chiamate impropriamente foglie) e parte del gambo. Contiene anche un agente coagulante il latte per la preparazione di formaggi con il quale si confeziona il caglio. Non va confuso con il Carciofo di Gerusalemme o Topinambur (Heliantus tuberosus L.). La varietà Cynara cardunculus var. sylvestris Lam. è il Cardo selvatico.
BIBLIOGRAFIA, WEBLIOGRAFIA E ARTICOLI SCIENTIFICI SUL WEB (Vedi anche i riferimenti nelle singole sezioni)
Lattanzio, V., Kroon, P. A., Linsalata, V., & Cardinali, A. (2009). Globe artichoke: A functional food and source of bioactive compounds. Journal of Functional Foods, 1(2), 131-144.
Pandino, G., Lombardo, S., Mauromicale, G., & Martorana, M. (2011). Nutritional quality of globe artichoke (Cynara cardunculus L. var. scolymus L.) as affected by genotype and environment. Journal of Agricultural and Food Chemistry, 59(23), 12486-12493.
Rondanelli, M., Giacosa, G., Orsini, F., Rigamonti, E., Perna, S., & Monteferrario, F. (2013). Cynara scolymus (L.) leaf extract in metabolic syndrome: A systematic review and meta-analysis. Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine, 2013.
Salem, M. B., Affes, H., Ben Salem, R., Sahnoun, Z., Hammami, S., & Zeghal, K. M. (2015). Pharmacological and therapeutic properties of artichoke and its bioactive compounds. Plant Foods for Human Nutrition, 70(4), 441-453.
Skarpanska-Stejnborn, A., & Pilacik, A. (2018). The influence of supplementation with artichoke extract on selected redox parameters in rowers. Journal of the International Society of Sports Nutrition, 15(1), 1-10.
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