CARATTERISTICHE DEL MIELE
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Pianta mellifera di discreta importanza.
Colore ambra chiaro con riflessi dorati. Aroma intenso, floreale, con note dolci che ricordano la mandorla e una lieve punta muschiata. Sapore delicato ma persistente, dolce ma non stucchevole, con un retrogusto leggermente ammandorlato e un tocco fresco. Cristallizzazione fine e lenta, con formazione di cristalli irregolari.
Caratteristiche distintive:
Profumo più complesso rispetto ad altri mieli floreali
Retrogusto caratteristico che ricorda i fiori del biancospino
Raro da trovare puro, spesso diventa un miele millefiori
Produzione:
La fioritura breve (maggio-giugno) e la competizione con altre piante limitano la produzione. Le api visitano i fiori principalmente per polline, ma in condizioni favorevoli producono questo miele pregiato.
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USO ALIMENTARE
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Insalate primaverili:
I fiori (dal sapore dolce-mielato) si abbinano a rucola, noci e formaggi caprini.
Le foglie tenere (raccolte in aprile) hanno un gusto erbaceo, ideali con radicchio e uova sode.
Infusi e Sciroppi:
Tè di fiori: 1 cucchiaio di fiori essiccati in acqua calda (80°C) per 5 minuti – bevanda rilassante.
Sciroppo digestivo: Fiori bolliti con zucchero e limone (usato per granite o cocktail).
Bacche (Cinorrodi)
Marmellate e Gelatine:
Ricche di pectina, si combinano con mele o rosa canina per bilanciare l’astringenza.
Ricetta base: 500 g di bacche + 300 g di zucchero + succo di limone (addensante naturale).
Salse Agrodolci:
Chutney: Bacche cotte con aceto di mele, cipolla e spezie (abbinamento a carni grasse).
Farina di Bacche:
Essiccate e macinate, aggiunte a pane o biscotti (fonte di vitamina C).
Liquori e Aperitivi
Liquore di Biancospino (tradizione irlandese):
Macerazione di bacche in alcol + miele + spezie (star anice, cannella) per 1 mese.
Digestivo servito a fine pasto.
Vino Aromatico:
Fermentazione di fiori con vino bianco secco e miele (analogo al "vin brulé" primaverile).
Uso in Pasticceria
Gelato alle Bacche:
Polpa filtrata (per eliminare i semi) aggiunta alla base di crema inglese.
Caramelle:
Sciroppo concentrato di bacche versato in stampi (rimedio antitosse tradizionale).
Avvertenze:
Evitare i semi delle bacche (contengono tracce di glicosidi cianogenici).
Raccolta lontano da strade trafficate (accumulo metalli pesanti).
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BIANCOSPINO: FARMACOLOGIA E ATTIVITÁ BIOLOGICA
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BIANCOSPINO: FARMACOLOGIA E ATTIVITÁ BIOLOGICA
Studi farmacologici hanno riscontrato un aumento del flusso sanguigno coronarico e una perfusione miocardiaca; aumento della contrattilità del muscolo cardiaco; aumento della velocità del rendimento del ventricolo sinistro; diminuzione della pressione sanguigna; effetto antiaritmico; aumento della tolleranza del miocardio alla mancanza di ossigeno in ipossia; stimolazione della rivascolarizzazione dopo l'ischemia del miocardio (ESCOP2). Diversi studi clinici sottolineano un aumento del rendimento dell'attività cardiaca; diminuzione della restistenza vascolare periferica; riduzione della pressione nelle arterie polmonari e nei capillari; diminuzione della pressione sanguigna a riposo e durante l'esercizio fisico; aumento dei parametri metabolici (ESCOP2).
I composti associati all'attività cardiotonica comprendono l'iperoside, vitexina, vitessina-2'-ramnoside, procianidine oligomeriche, (-)epicatechine. I flavonoidi e le procianidine oligomeriche hanno un effetto tonico sul muscolo cardiaco, sono negativamente cronotrope e dromotrope e con effetto bradicardico osservato per il Crataegus...
L'estratto di Biancospino o il decotto sono antibatterici contro Shigella flexneri, S. sonneni, Proteus vulgaris e Escherichia coli. E' anche citata attività di scavenger contro i radicali liberi degli estratti acquosi di C. pinnatifida.
Vari preparati della droga sono utilizzati in europa per diminuire l'attività cardiaca - corrispondente agli stadi I e II della classificazione della New York Heart Association -, per disturbi del cuore senile che non richiedono digitale, leggere forme croniche di angina pectoris e leggere forme di aritmia.Le sommità fiorite sono utilizzate in preparazioni per indurre il sonno (ESCOP2).
[Tratto da: A.Y. Leung & S. Foster "Enciclopedia delle piante medicinali"]
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NOTE VARIE E STORICHE
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Il Crataegus monogyna J. è presente come pianta spontanea nella nostra flora.
Nella Roma antica, le bacche erano considerate simbolo di speranza e usate nei banchetti nuziali.
In Inghilterra, le foglie giovani erano chiamate "bread and cheese" e mangiate dai contadini come snack.
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BIBLIOGRAFIA, WEBLIOGRAFIA E ARTICOLI SCIENTIFICI SUL WEB European Pharmacopoeia 10th Edition (2020). Crataegi folium cum flore. Strasbourg: EDQM. Rigelsky, J. M., & Sweet, B. V. (2002). Hawthorn: Pharmacology and therapeutic uses. American Journal of Health-System Pharmacy, 59(5), 417-422. Tadić, V. M., et al. (2008). Anti-inflammatory activity of Crataegus monogyna. Journal of Ethnopharmacology, 117(2), 290-296. |
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