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    Scheda completa dell'erba

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SALVIA OFFICINALE
Salvia officinalis L.

TOSSICITÀ: BASSA

LEGGERE LA SCHEDA IN TUTTE LE SUE SEZIONI PER UNA CORRETTA INFORMAZIONE SULLE PRECAUZIONI D'USO

CLASSIFICAZIONE

Dominio: Eukaryota (Con cellule dotate di nucleo)
Regno: Plantae
Sottoregno: Tracheobionta (Piante vascolari)
Superdivisione: Spermatophyta (Piante con semi)
Divisione: Angiospermae o Magnoliophyta (Piante con fiori)
Sottodivisione: ---
Classe: Magnoliopsida (Dicotiledoni)
Sottoclasse: Asteridae
Ordine: Lamiales
Famiglia: Lamiaceae
Sottofamiglia: Nepetoideae
Tribù: Mentheae
Sottotribù: Salviinae

NOMI POPOLARI E INTERNAZIONALI
.....espandi Salvia domestica, Salvia maggiore, Erba sacra, Tè di Grecia, Selvia, Salvia bianca, Berggarten Sage, Common Sage, Garden Sage, Kitchen Sage, Sauge, Thé De La Grèce, Salvia Real, Chá-Da-Europa, Sálvia, Salva-Mansa, Echter Salbei, Franse Thee, Salie, Selft, Selve, Tuinsalie, Tesalvie, Marameeah, Maramiah, Marimih, Maryamiya, Miraamih, Salima, Salmya, Chaj Gradinski, Ljekovita Kadulja, Rohtosalvia, Ryytisalvia, Salbi, Alisfakia, Faskomilo, Marva, Orvosi Zsálya, Zsálya, Sa-Ru-Bi-A, Sarubia, Se--Zi, Sezi, Ggae-Ggocc, Kkae-Ggocch, Sa-Ru-Bi-A, Sarubia, Se-I-Ji, Seiji, Sel-Bi-Eo, Selbieo, Kadulja

SINONIMI DEL NOME BOTANICO
.....espandi Salvia Major Bauh., Salvia Latifolia I.B. Ray, Salvia Clary L., Salvia Grandifolia Salisb., Salvia Minor Garsault, Salvia Officinarum St.-Lag.

DESCRIZIONE BOTANICA
SUFFRUTICE PERENNE AROMATICO CON FUSTI LEGNOSI ALLA BASE E RAMIFICAZIONI ERBACEE ERETTE. LE FOGLIE SONO OPPOSTE, SESSILI O BREVEMENTE PICCIOLATE, DI FORMA OBLUNGA-LANCEOLATA, DI COLORE GRIGIO-VERDE O BIANCO-TOMENTOSE, CON MARGINE CRENATO O INTERO. I FIORI SONO LABIATI, DI COLORE BLU-VIOLETTO, ROSA O BIANCO, RIUNITI IN VERTICILLASTRI CHE FORMANO LUNGHE SPIGHE ALL'APICE DEI FUSTI. IL CALICE È TUBULARE-CAMPANULATO, BILABIATO, PERSISTENTE. LA COROLLA HA UN LABBRO SUPERIORE ERETTO O FALCATO E UN LABBRO INFERIORE TRILOBO CON IL LOBO MEDIANO PIÙ GRANDE. GLI STAMI SONO DUE, CON CONNETTIVO ALLUNGATO E UN BRACCIO FERTILE E UNO STERILE. L'OVARIO È SUPERO, TETRALOCULARE, CHE MATURA IN QUATTRO NUCULE OVOIDALI DI COLORE SCURO.

COLORI OSSERVATI NEI FIORI
________ AZZURRINO
________ AZZURRO-VIOLETTO
________ BIANCO
________ BLU-VIOLACEO
________ VIOLA


FIORITURA O ANTESI
MARZO, APRILE, MAGGIO, FINE INVERNO, PRIMAVERA


HABITAT
* Clima mediterraneo: Predilige climi temperati caldi, con estati secche e inverni miti. * Terreni aridi e calcarei: Cresce meglio in terreni ben drenati, sassosi o calcarei, tipici delle zone collinari e costiere. * Esposizione solare: Ama le posizioni soleggiate e riparate dal vento. * Macchia mediterranea: È una pianta tipica della macchia mediterranea, dove cresce insieme ad altre specie aromatiche come il rosmarino, il timo e il mirto. * Rupi e ghiaioni: Si trova spesso su rupi, ghiaioni e pendii aridi, dove le sue radici profonde le permettono di resistere alla siccità. * Prati e pascoli: Cresce anche in prati e pascoli aridi, soprattutto in zone collinari. Distribuzione geografica: * La salvia officinale è originaria del bacino del Mediterraneo orientale. * Oggi è diffusa in molte parti del mondo, soprattutto in zone con clima temperato. * In Italia, è presente soprattutto nelle regioni centro-meridionali, ma si trova anche allo stato spontaneizzato in altre zone. Coltivazione: * Grazie alla sua adattabilità, la salvia officinale può essere coltivata facilmente in giardini e orti. * Richiede poche cure e resiste bene alla siccità. * È importante assicurarsi che il terreno sia ben drenato e che la pianta sia esposta al sole per diverse ore al giorno.

DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA 2025


PERIODO BALSAMICO
GIUGNO, FINE PRIMAVERA, INIZIO ESTATE

DROGA UTILIZZATA
FOGLIE- SOMMITÀ FIORITE

SAPORI DELLA DROGA
AMAROGNOLO

PRINCIPI ATTIVI
Oli essenziali: tujone, canfora, cineolo, borneolo, alfa-pinene, beta-pinene, canfene, linalolo Acidi fenolici: acido rosmarinico, acido caffeico, acido clorogenico, acido ferulico Flavonoidi: luteolina, apigenina, quercetina, rutina Diterpeni: carnosolo, acido carnosolico, rosmanolo, epirosmanolo Triterpeni: acido ursolico, acido oleanolico Tannini: derivati dell'acido ellagico, tannini condensati

PROPRIETÀ E INDICAZIONI REGISTRATE

  • ------
  • ookINFEZIONI (CAVO OROFARINGEO)
    ookINFIAMMAZIONI (MUCOSE E CAVO ORALE)
    ookLARINGITE E RAUCEDINE
    +++ALLATTAMENTO (ANTIGALATTOGOGO)
    +++COLERETICO
    +++CONDIMENTO O SPEZIA
    +++CONSERVANTE NATURALE
    +++ESTROGENI (FITOESTROGENICO)
    +++SUDORAZIONE PROFUSA O NOTTURNA
    ++ACIDITÀ (IPERCLORIDRIA O IPERSECREZIONE GASTRICA ANCHE CON REFLUSSO)
    ++AMENORREA E IPOMENORREA
    ++ANTIACIDO (ANTISECRETIVO GASTRICO PARASIMPATICOLITICO)
    ++ANTIOSSIDANTE
    ++ANTISETTICO
    ++COLAGOGO
    ++COLESTEROLO (IPERCOLESTEROLEMIA - IPERTRIGLICERIDEMIA - IPERLIPIDEMIA)
    ++COLLUTTORIO ASTRINGENTE ORO-FARINGEO
    ++COSMETICO
    ++DIABETE MELLITO
    ++EMMENAGOGO
    ++FARINGITE E RINOFARINGITE
    ++GLICEMIA (IPOGLICEMIZZANTE)
    ++INSUFFICIENZA EPATOBILIARE E INTOSSICAZIONE DEL FEGATO
    ++MENOPAUSA E CLIMATERIO (TURBE E DISTURBI VARI)
    ++NEUROTONICO - TONICO NERVINO - TONICO CEREBRALE
    ++SEBORREA
    +AFRODISIACO
    +ATONIA GASTRICA
    +CATARRO VIE RESPIRATORIE
    +CIRROSI EPATICA
    +DIGESTIVO EUPEPTICO AMARO PURO
    +DISPEPSIA O CATTIVA DIGESTIONE
    +EMORRAGIE
    +EMORRAGIE (GENGIVALI)
    +EPATITE
    +EPATOPROTETTORE ANTIEPATOTOSSICO DEL FEGATO
    +ESPETTORANTE FLUIDIFICANTE DEL CATARRO MUCOLITICO
    +IMPOTENZA SESSUALE
    +SPASMI E DOLORI SPASMODICI DI VARIA NATURA
    +SPASMOLITICO TUBO GASTRO-ENTERICO

    ORGANI INTERESSATI DALL'AZIONE FITOTERAPICA
    BOCCA
    BRONCHI E BRONCHIOLI
    CAVO ORO-FARINGEO
    CELLULE
    CERVELLO
    CISTIFELLEA E VIE BILIARI
    CUORE
    ESOFAGO
    FARINGE E VIE AEREE SUPERIORI
    FEGATO
    FEGATO E VIE BILIARI
    GENGIVE
    GHIANDOLE SEBACEE
    GHIANDOLE SUDORIFERE
    GOLA
    INTESTINO
    LARINGE
    MUCOSE NASALI
    ORGANI DIGESTIVI
    ORGANI E-O TESSUTI DI VARI DISTRETTI CORPOREI
    ORGANI EMUNTORI
    ORGANI GUSTATIVI
    ORGANI SESSUALI E RIPRODUTTIVI
    ORGANI VOCALI
    PANCREAS
    POLMONI
    RENI
    SANGUE
    SENI PARANASALI
    SENO - GHIANDOLE MAMMARIE
    SISTEMA CIRCOLATORIO
    SISTEMA ENDOCRINO
    SISTEMA IMMUNITARIO
    SISTEMA NERVOSO AUTONOMO (NEUROVEGETATIVO)
    SISTEMA NERVOSO CENTRALE
    SISTEMA NERVOSO ENTERICO
    STOMACO
    TESSUTO CUTANEO
    TUBO GASTRO-ENTERICO
    UTERO
    UTERO E OVAIE
    VASI SANGUIGNI
    VIE RESPIRATORIE

    ESTRATTI
  • Salvia Tisana
    infuso di 1 cucchiaino per tazza di acqua bollente oppure decotto al 3% 2-3 tazze al giorno
  • Salvia Tintura Madre
    Preparata dalla parte aerea fresca tit.alcol.55° XXV gtt 3 volte al giorno

  • COMPOSIZIONI POPOLARI CON SALVIA OFFICINALE
    GARGARISMI FARINGITE E MAL DI GOLA

    Elisir di Salvia
    Macerare per 10 giorni in un litro di marsala 70 g di foglie essiccate di Salvia e 10 g di bucce di Arancio amaro. Agitare almeno una volta al giorno ed alla fine filtrare accuratamente. Aggiungere al filtrato 50 g di alcol alimentare e 300 g di sciroppo semplice (200 g di zucchero in 100 g di acqua). Far riposare tutto per 24 ore e filtrare nuovamente. Consumarne un bicchierino da liquore dopo i due pasti principali.
    Si consiglia di sentire il proprio medico prima di assumere questo preparato e di evitarne l'uso in caso di divieto di assunzione di bevande alcoliche.
    [Tratto da: I Vini Medicinali - Eraclio Fiorani, Roberto Fedecostante - Edizioni CHI-NI Macerata]
    Vino di Salvia
    In un litro di buon vino bianco o rosso far macerare per 5 giorni grammi 30 di foglie di Salvia. Filtrare accuratamente. Se ne prendano due o tre bicchierini da liquore al giorno, dopo i pasti.
    Si consiglia di sentire il proprio medico prima di assumere questo preparato e di evitarne l'uso in caso di divieto di assunzione di bevande alcoliche.
    [Tratto da: I Vini Medicinali - Eraclio Fiorani, Roberto Fedecostante - Edizioni CHI-NI Macerata]

    ERBE FAVORENTI L'ATTIVITÀ FITOTERAPICA
    ANGELICA
    CIMICIFUGA
    GINSENG
    LAVANDA
    LUPPOLO
    MENTA PIPERITA
    MIRRA
    ORTICA
    ROSMARINO
    SALICE
    SALVIA SCLAREA
    SCORDIO
    TIMO VOLGARE
    TORMENTILLA

    ERBE CONTRASTANTI L'ATTIVITÀ FITOTERAPICA
    ORTHOSIPHON

    CONTROINDICAZIONI
    LA TOSSICITÀ DELL´OLIO ESSENZIALE DI SALVIA È ALTA-DOPPIA DI QUELLA DELL´ OE DI ASSENZIO. LA DOSE DI G 0-25 SAREBBE SUFFICIENTE AD UCCIDERE UN CANE DI 5 KG. NON ASSUMERE IN GRAVIDANZA-ALLATTAMENTO O INSUFFICIENZA RENALE O PERIODI PROLUNGATI.

    Vedi sul web gli studi sulle proprietà antitumorali per Salvia officinalis L.

    NOTE DI FITOTERAPIA
    .....espandi Le forme utilizzabili in fitoterapia sono i decotti e gli estratti idroalcolici dotati di una buona attività disinfettante ma sono indicati solo per l´uso esterno.


      PIANTA MELLIFERA

    UTILE DA SAPERE
    PIANTE AD AZIONE FITOESTROGENI .....espandi PIANTE AD AZIONE FITOESTROGENICA E ANTIANDROGENA In virtù della loro azione estrogenica alcune piante si dimostrano efficaci nell'impiego terapeutico per le turbe legate a un'insufficienza ovarica, per sindromi deficitarie dopo isterectomia e ovariectomia, per turbe mestruali della pubertà e per alcune manifestazioni fastidiose che caratterizzano la manifestazioni funzionali della menopausa come vampate di calore, turbe dell'umore, secchezza della mucosa vaginale, ecc. e per la sindrome premestruale. Alcuni inconvenienti, come per es. le vampate, hanno una stretta relazione con l'ormone ipofisario; altri invece, come prurito, infiammazione pelvica e secchezza vaginale, sono relativi alla caduta del tasso ematico di estrogeni e possono migliorare con l'utilizzo di queste piante. In questi casi la fitoterapia rappresenta una terapia attiva e/o complementare alla terapia ormonale classica. Le piante estrogeniche e progesterone-like sono: Angelica, Aletris, Erba medica, Salvia, Luppolo, Ginseng, Alchemilla, Verbena, Salsapariglia, Soia, Kudzu, Cimicifuga; l'Ortica ha azione antiandrogena e la Cimicifuga è attiva sulla secrezione dell'ormone ipofisario. L'Agnocasto aumenta la produzione dell'ormone luteinizzante, inibisce il rilascio dell'ormone che stimola il follicolo, portando ad uno spostamento del rapporto a favore degli estrogeni rispetto ai gestageni, producendo effetti ormonali utilizzati contro disturbi connessi alla menopausa; inoltre, sperimentalmente, inibisce la secrezione della prolattina, risultando efficace sia nella sindrome premestruale che nella iperprolattinemia. Tratto da: Enrica Campanini "Dizionario di fitoterapia e piante medicinali"; A.Y. Leung & S. Foster "Enciclopedia delle piante medicinali"; Fabio Firenzuoli "Le 100 erbe della salute" Fitoestrogeni e trattamenti ormonali: legami pericolosi Il ricorso ai fitoestrogeni va evitato nelle donne con tumore della mammella e affette da deprivazione ormonale da ormonoterapia. Le donne con carcinoma della mammella positivo per i recettori degli estrogeni devono evitare di ricorrere ai fitoestrogeni nel tentativo di ridurre gli effetti da deprivazione ormonale causati dalla ormonoterapia in atto. Il 70% circa dei carcinomi della mammella esprime recettori per gli estrogeni. Questo dato è alla base della terapia adiuvante con farmaci che riducono la stimolazione di questi recettori quali il tamoxifene e derivati e gli inibitori delle aromatasi. L'ormonoterapia di per sé causa però numerosi effetti collaterali da deprivazione ormonale. I sintomi meno tollerati sono la secchezza delle mucose e la sindrome vasomotoria (le cosiddette vampate), oltre alle manifestazioni legate al lungo trattamento (artralgie, tipicamente causate dagli inibitori delle aromatasi, osteoporosi, ipertensione, alterazioni del metabolismo lipidico). Nelle donne in menopausa, è diventata popolare l'assunzione di integratori alimentari, contenenti principalmente derivati della soia o del trifoglio rosso, nell'ipotesi che abbiano un'azione di contrasto sui sintomi della menopausa. Gli estratti di queste piante contengono infatti fitoestrogeni, e in particolare isoflavoni (genisteina, daidzeina e gliciteina dalla soia e biocanina A e formononetina dal trifoglio), sostanze che hanno una blanda azione sia estrogenica sia antiestrogenica. Queste caratteristiche hanno suggerito la loro indicazione anche alle donne in trattamento con tamoxifene o inibitori dell'aromatasi, suscitando allarme negli oncologi che ritengono tale pratica incongrua e rischiosa. Negli animali di laboratorio si è infatti dimostrato uno stimolo dose-dipendente da fitoestrogeni nella crescita di cellule tumorali umane della mammella estrogeno-sensibili (CMF-7) [1]. In modelli analoghi risulta anche abrogata la prevenzione del tamoxifene alla crescita tumorale [2]. A seguito della diffusione di tale pratica sono stati condotti due studi per verificare l'efficacia di integratori a base di soia (90-150 mg/die di isoflavoni) in pazienti sintomatiche per deprivazione ormonale (vampate diurne e notturne) [3,4]. Le pazienti, trattate per carcinoma della mammella e molte in trattamento con tamoxifene o raloxifene, sono state randomizzate in doppio cieco a ricevere il trattamento con isoflavoni o placebo. In nessuno dei due studi si sono rilevate differenze statisticamente significative nella sintomatologia, anche quando stratificate a ricevere tamoxifene. Per cui gli isoflavoni non sembrano ridurre la sintomatologia legata alla terapia ormonale e potrebbero invece avere un'attività di stimolo sulla crescita tumorale. Secondo alcuni lavori scientifici, le popolazioni asiatiche sarebbero meno esposte al rischio di carcinoma della mammella per l'elevata ingestione di derivati della soia: questa osservazione è di difficile interpretazione epidemiologica e non può essere trasferita alle popolazioni occidentali né ad altri effetti ormonali degli isoflavoni [5,6]. Tali sostanze, quindi, vanno utilizzate con molta cautela da parte delle donne con carcinoma della mammella e solo se con recettori ormonali negativi. I medici che hanno pazienti in trattamento con tamoxifene o inibitori delle aromatasi dovrebbero vigilare e sconsigliare l'uso di prodotti a elevato titolo di fitoestrogeni, anche perché molti degli integratori alimentari in commercio rimandano a siti Internet nei quali sono rivendicati effetti terapeutici non dimostrati, sostenuti con letteratura di parte o mal interpretata. Bibliografia: J Nutr 2001;131:2957-62. Cancer Res 2005;65:879-86. J Clin Oncol 2002;15:1449-55. J Clin Oncol 2000;18:1068-74. J Epidemiol 2010;20:83-9. Nutr J 2008;7:17. CDI Palozzo A.C., Falci C., Zovato S. Istituto Oncologico Veneto IRCCS
    NOTE VARIE
    .....espandi La Salvia rientrava tra le erbe che gli antichi Egizi usavano per l'imbalsamazione ma la consideravano utile anche a dare fertilità alle donne. I Greci invece impedivano agli atleti di assumerla durante le gare sportive, per evitare l'effetto "doping".



    BIBLIOGRAFIA, WEBLIOGRAFIA E ARTICOLI SCIENTIFICI SUL WEB

  • Lu, Y. et al. (1994). Journal of Agricultural and Food Chemistry
  • Eidi, M. et al. (2006). Phytomedicine
  • Miliauskas, G. et al. (2004). Food Chemistry
  • Wang, M. et al. (1999). Journal of Natural Products

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    Hermann Adolph Köhler (1834-1879)

    Autore: A.Tucci

    Autore: A.Tucci

    Autore: A.Tucci

    Autore: A.Tucci


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