Scheda completa dell'erba

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CARDO MARIANO
Silybum marianum (L.) Gaertn.





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CLASSIFICAZIONE

Dominio: Eukaryota (Con cellule dotate di nucleo)
Regno: Plantae
Sottoregno: Tracheobionta (Piante vascolari)
Superdivisione: Spermatophyta (Piante con semi)
Divisione: Angiospermae o Magnoliophyta (Piante con fiori)
Classe: Magnoliopsida (Dicotiledoni)
Sottoclasse: Asteridae
Ordine: Asterales
Famiglia: Asteraceae
Sottofamiglia: Carduoideae
Tribù: Cardueae
Sottotribù: Carduinae

NOMI POPOLARI E INTERNAZIONALI
Cardo di S. Maria, Cardo lattato, Gardo santo, Latte di Maria, Card d´le maccie, Cardo asinino, Cardo macchiato, Cardo Santa Maria, Erba del latte, Carduni, Cocas, Battilana, Cardalana, Maganazzi, Mianu, Brentedda, Cardu tuva, Cima de cardu, Milk thistle, Blessed milk-thistle, St. Mary´ thistle, Holy thistle, Lady´s thistle, Variegated thistle, Chardon marie, Kenguel seed

SINONIMI DEL NOME BOTANICO
Carduus marianum L.

DESCRIZIONE BOTANICA
PIANTA ERBACEA BIENNALE ALTA FINO A 120 CM, GLABRA MA RICCA DI SPINE CON GRANDE ROSA DI FOGLIE BASALI MACCHIATE DI BIANCO, PICCIOLATE, DIVISE IN LOBI MUNITI DI UNA SPINA ALL'APICE. GRANDI CAPOLINI SOLITARI DI 6 CM FORMATI DA FIORI TUBULOSI PURPUREI CHE PRODUCONO ACHENI CON PAPPO SETOLOSO E BIANCO.

FIORITURA O ANTESI
Maggio, Giugno, Luglio, Agosto, Primavera, Estate

COLORI OSSERVATI NEL FIORE
________ VIOLETTO


PERIODO BALSAMICO
Luglio, Metà Estate

DROGA UTILIZZATA
SEMI RACCOLTI IN LUGLIO-AGOSTO

PRINCIPI ATTIVI
Flavonoide silimarina, tiramina, precursori dell´istamina, apigenina, silibonolo, acidi oleico linoleico miristico palmitico e stearico, principio amaro, mucillagine, tannini catechici, vitamine C E K, acidi organici, idroclorito di betaina.

SAPORE
INSAPORE

TOSSICITÀ
BASSISSIMA

CONTROINDICAZIONI
IPERTENSIONE

AVVERTENZE
USARE CON PRUDENZA NEI SOGGETTI IPERTESI, NELLA CALCOLOSI BILIARE O OSTRUZIONE DELLE VIE BILIARI.

ATTIVITÀ TERAPEUTICA
DIPENDENTE DALLE SPECIFICHE E DALLE FORME TERAPEUTICHE

ORGANI INTERESSATI DALL'AZIONE FITOTERAPICA
ANO
CELLULE
CERVELLO
CISTIFELLEA E VIE BILIARI
FEGATO
FEGATO E VIE BILIARI
MUCOSE NASALI
ORGANI DIGESTIVI
ORGANI E-O TESSUTI DI VARI DISTRETTI CORPOREI
ORGANI EMUNTORI
SISTEMA CIRCOLATORIO
SISTEMA NERVOSO CENTRALE
SISTEMA NERVOSO ENTERICO
STOMACO
TESSUTO CUTANEO
TUBO GASTRO-ENTERICO
TUTTO IL CORPO
UTERO
VASI SANGUIGNI
VASI SANGUIGNI PERIFERICI
VENE EMORROIDARIE
VIE AEREE SUPERIORI

PROPRIETÀ E INDICAZIONI
+++CAGLIO VEGETALE
++ALIMENTO
++ANTIOSSIDANTE
++ASTENIA O ESAURIMENTO E STRESS
++EMORRAGIE
++EMORROIDI
++EPISTASSI
++IPOTENSIONE (IPERTENSIVO)
++NEUROTONICO - TONICO NERVINO - TONICO CEREBRALE
++STEATOSI EPATICA (NON ALCOLICA)
++VASOCOSTRITTORE
++VOMITI INCOERCIBILI E CINETOSI
+ATONIA GASTRICA
+COLAGOGO
+COLERETICO
+DIGESTIVO EUPEPTICO STOMACHICO
+DISPEPSIA O CATTIVA DIGESTIONE
+EMORRAGIE (MENORRAGIE)
+EMORRAGIE (METRORRAGIE)
+RIEPITELIZZANTE
+USTIONI E SCOTTATURE [ANCHE SOLARI O DA FREDDO]
!!CIRROSI EPATICA
!!EPATITE
!!EPATOPROTETTORE ANTIEPATOTOSSICO DEL FEGATO
!!INSUFFICIENZA EPATOBILIARE E INTOSSICAZIONE DEL FEGATO

Proprietà antitumorali per Silybum marianum (L.) Gaertn.

ERBE SINERGICHE
ALKEKENGI
FUMARIA
MELISSA
PHYLLANTHUS
PICRORHIZA
PILOSELLA
ROSMARINO
TIGLIO OFFICINALE

ESTRATTI
  • Cardo mariano Tintura Madre
    Preparata dai frutti [acheni] essiccati tit.alcol.65° XXX gtt 3 volte al giorno
  • Cardo mariano Tisana
    Titolo F.U. non meno di 1% di silimarinaInfuso per 15 min. 3 tazze prima dei pasti 1 cucchiaino per tazza di acqua bollente

  • Vino di Cardo mariano
    Versare in un litro di vino bollente 25 g di radice di Cardo mariano. Quando il vino è freddo filtrare e conservare in vetro scuro al fresco. Un bicchierino da Marsala prima dei due pasti principali. Controindicato nelle epatopatie in quanto bevanda alcolica.
    Si consiglia di sentire il proprio medico prima di assumere questo preparato e di evitarne l'uso in caso di divieto di assunzione di bevande alcoliche.
    [Tratto da: I Vini Medicinali - Eraclio Fiorani, Roberto Fedecostante - Edizioni CHI-NI Macerata]

    NOTE DI FITOTERAPIA
    I frutti (semi) sono utilizzati da 2000 anni; hanno azione rigeneratrice a livello del parenchima epatico in quanto verrebbe aumentata la sintesi del RNA per stimolazione di attività del RNA polimerasi. Nell´epatite virale limita il danno parenchimale proteggendo le membrane epatocitarie dall´aggancio dell´agente virale sui recettori situati all´esterno delle membrane e abbassa i livelli di transaminasi. L´attività epatoprotettiva della silimarina è stata dimostrata in numerosi modelli sperimentali che prevedevano un danno epatico provocato da sostanze tossiche tra cui il tetracloruro di carbonio - virus epatotossico della rana (FV3) - tossine della Amanita phalloides - ecc. L´azione antiossidante è 10 volte superiore a quella della vitamina E sui radicali liberi perché blocca il rilascio della malonildialdeide e l´attività antiperossidativa. Studi clinici hanno suggerito che trattamenti preliminari con silimarina inibiscono il danno epatico indotto da alcol - da sostanze chimiche industriali e da psicofarmaci.
    Nella fitoterapia attuale, a scopo terapeutico, andrebbe usata solo la silimarina estratta dai semi in quantità di 400 mg al giorno in quanto gli estratti totali potrebbero presentare controindicazione (?).


    Sorveglianza alle reazioni avverse
    PIANTA SEGNALATA

      PIANTA MELLIFERA

    CARATTERISTICHE DEL MIELE
    Miele monoflora con odore caratteristico, con una connotazione florale o florale/fruttata, e una animale al tempo stesso; di crisantemi, di fiori cimiteriali. Sapore normalmente dolce, normalmente acido, amaro da non percettibile a leggero, leggermente astringente e aroma caratteristico, con la stessa duplice natura rilevabile all'olfatto; subito florale/fruttato, poi rapidamente animale, putrescente, farina di pesce.
    [Di: Marco Accorti, Roberto Colombo, Gian Luigi Marcazzan, Livia Persano Oddo, Maria Lucia Piana, Maria Gioia Piazza, Patrizio Pulcini, Anna Gloria Sabatini]
    Tratto da: api.entecra.it - Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura

    FITOALIMURGIA (uso in cucina)
    Ricettacoli florali:
     • si possono preparare come i carciofi
    Costole florali e germogli centrali:
     • lessati o stufati

    UTILE DA SAPERE
    DROGHE ATTIVE SUL FEGATO
    Le varie patologie del fegato e della cistifellea portano a una insufficiente produzione o alterato rilascio di bile o alla formazione di calcoli nelle vie biliari oppure a una sofferenza delle cellule epatiche. Le droghe attive sui meccanismi biliari e sul fegato vengono chiamate
    a) Coleretici, se producono un aumento del succo biliare e si suddividono in:
    - Coleretici veri, se aumentano la secrezione dei costituenti biliari (Carciofo, Curcuma, Combreto, Calendula, Melanzana, Enula, Tarassaco);
    - Idrocoleretici, se aumentano la secrezione del componente acquoso biliare aumentando la fluidità (Lavanda, Menta, Melissa, Timo).
    b) Colaghoghi, se accelerano il deflusso dal fegato alla cistifellea o da questa nell'intestino e possono essere suddivise in:
    - Fluidificanti della bile, se accelerano il deflusso abbassandone la viscosità (Boldo);
    - Colecistocinetici, se aumentano l'escrezione della bile stimolando le contrazioni della cistifellea (Boldo, Carciofo, Rabarbaro, Tuorlo d'uovo, Olio d'oliva).
    c) Protettivi o detossicanti del fegato, se contribuiscono a normalizzare la struttura delle biomembrane dell'epatocita, migliorandone la funzione (Cardo mariano, Melanzana, Rosmarino).
    d) Preventivi della calcolisi biliare o epatica e da impiegarsi per l'espulsione di piccoli calcoli (microlitiasi).
    I calcoli possono formarsi nella cistifellea (calcolosi biliare colecistica) o, più raramente, nei condotti biliari (calcolosi biliare epatica). Il sintomo caratteristico è la colica prodotta dalle contrazioni attraverso le quali l'organismo tenta di eliminare il calcolo spingendolo nell'intestino. Le erbe utili ad azione colagoga-coleretica e fluidificante sono: Boldo, Combreto, Carciofo. Anche e soprattutto l'olio d'oliva, assunto a digiuno a dose di 1-4 cucchiai, è utile alla espulsione di piccoli calcoli. Attenzione, comunque a questo tipo di automedicazione perché in questa patologia, molto spesso è più utile non 'smuovere' il calcolo che potrebbe andare ad ostruire le vie biliari procurando una situazione risolvibile solo con trattamento chirurgico di urgenza.
    Tratto da: Marzio Pedretti "L'erborista moderno"

    ANNOTAZIONI
    Secondo la leggenda le macchie bianche sulle foglie sarebbero derivate dalle gocce del latte di Maria perse durante la fuga in Egitto.

    Fiori e semi possono essere usati nella preparazione di formaggi per la loro azione di caglio vegetale.



    BIBLIOGRAFIA E ARTICOLI SCIENTIFICI SUL WEB

       



    Immagine antica di pubblico dominio modificata per uso didattico. (NO ©)

    Autore: Maurizio Trenchi

    Autore: A.Tucci

    Autore: A.Tucci

    Autore: A.Tucci


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