La Cannabis terapeutica
Primi passi in Italia per l'uso medicinale o come cura palliativa per cancro, sclerosi multipla e SLA
La Canapa indiana (Cannabis sativa L.) possiede moltissimi principi attivi, molti dei quali in fase di studio, come del resto per molte altre piante. Tra i principali fitocomplessi ne sono stati identificati alcuni con proprietà terapeutiche scientificamente riconosciute come, per es. il THC (Δ9-tetraidrocannabinolo) ed il CBD (cannabidiolo).
Nei fitocomplessi attivi della Canapa indiana sono presenti anche terpeni (con proprietà antiinfiammatorie e analgesiche) ed altri cannabinoidi (CBG, THCV e CBDV), alcuni dei quali fungono da antagonisti o modulanti gli effetti psicotropi prodotti dal THC.
Il CBD (da non confondere col CBN - cannabinolo metabolita del THC), è un fitocannabinoide importante tra i circa 85 attivi identificati nella pianta della Cannabis sativa L. e può rappresentare fino al 40% del totale dei cannabinoidi nell'estratto della pianta.
Il CBD sembra avere una portata più ampia del THC nelle applicazioni mediche, in quanto non ha gli effetti psicotropi e psicotomimetici che invece possiedono il THC ed il CBN; anzi, il CBD stesso sembra essere un antagonista di tali effetti, ritardandoli.
Negli Stati Uniti d'America vi sono già varie medicine registrate a base di CBD come, per esempio Epidiolex per il trattamento della sindrome di Dravet.
Tutto ciò ha costituito uno stimolo per la ricerca delle proprietà farmacologiche del CBD e del suo potenziale campo di applicazione terapeutica su una vasta gamma di disturbi psichiatrici e non psichiatrici come ansia, depressione e psicosi.
In pratica medici e scienziati hanno opinioni discordanti circa l'utilizzo dei cannabinoidi anche se la tendenza è quella di concordare che l'uso terapeutico sia appropriato in alcuni ambiti come nei casi delle terapie di supporto contro nausea e vomito in trattamenti chemioterapici e delle cure palliative contro dolori causati da cancro o sclerosi multipla o SLA.
Tuttavia risultati non definitivi e carenza di studi clinici non convincono ancora l'opinione scientifica sull'impiego di Cannabis per altre patologie come ictus, traumi cerebrali, glaucoma, asma bronchiale, epilessia, artrite reumatoide, disordini neurologici, sindromi ansioso-depressive, malattie auto-immuni ecc.
I ministeri della Salute e della Difesa con Beatrice Lorenzin e Roberta Pinotti hanno concordato un accordo di collaborazione per arrivare a produrre farmaci cannabinoidi. Ricordiamo che dal 2007 è ammesso l'uso terapeutico della Cannabis sativa ma sono pochi i pazienti che ne usufruiscono in Italia a causa delle complicate procedure per ottenerla e per gli alti costi di acquisto all'estero (circa 30 euro al grammo escluse tasse e spese di spedizione).
Lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze, ricco di specialisti istruiti opportunamente dal CRA-CIN ed in particolare dall'istituto di Rovigo, sarà il produttore ufficiale di cannabis-terapeutica da distribuire in farmacia entro il 2015.
Scheda della Canapa indiana o sativa
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