CARATTERISTICHE DEL MIELE... ⇩ ⇧
Sebbene Camellia sinensis (la pianta del tè) non sia tra le principali piante mellifere, le sue fiori bianchi e profumati possono essere visitati dalle api, producendo un miele raro e particolare, soprattutto in regioni dove la coltivazione del tè è estesa (es. Cina, Giappone, India settentrionale).
Caratteristiche del Miele di Tè Verde
1. Aspetto e Profilo Organolettico
Colore: Ambrato chiaro con riflessi dorati (simile al miele di acacia, ma più intenso).
Aroma: Delicato, floreale, con note erbacee e un leggero sentore di foglia di tè.
Sapore: Dolce ma non stucchevole, con un retrogusto leggermente tannico (simile al tè verde leggero).
Consistenza: Liquido e liscio, cristallizza lentamente.
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IL TÈ, QUESTO SCONOSCIUTO... ⇩ ⇧
IL TÈ, QUESTO SCONOSCIUTO
Tè Nero e Tè Verde (Camellia sinensis)
Sebbene entrambi derivino dalla stessa pianta (Camellia sinensis), tè nero e tè verde differiscono per processo di lavorazione, profilo chimico, proprietà e usi tradizionali.
Dalle foglie di tè sottoposte a torrefazione o essiccamento per riscaldamento subito dopo la raccolta oppure a flusso di vapore si ottiene il tè verde; le foglie del tè nero, invece, subiscono una fermentazione prima di essere essiccate con corrente di aria calda che converte alcuni costituenti in composti responsabili del caratteristico aroma; il tè "oolong" è semifermentato e non è molto conosciuto in Europa. Il tè bianco è il meno lavorato, con il più alto contenuto di polifenoli. Il tè verde è ricco di polifenoli antiossidanti e per questo costituisce un rimedio contro lo stress ossidativo; tuttavia viene segnalata e confermata da test su animali la possibilità di un effetto cancerogeno del tè verde preparato alla maniera del Kashmir (paese in cui è molto diffuso il cancro all'esofago e allo stomaco): qui la bevanda viene assunta in grande quantità dopo aver fatto bollire 20 g di tè in 250 ml di acqua per 5 ore con aggiunta di 25 mg di soda e sale da cucina. Con questa procedura si producono nitrosamine cancerogene che sono responsabili dei danni, più che gli altri componenti del tè. In ogni caso l'abuso di tè può portare al teismo, intossicazione cronica caratterizzata da insonnia, perdita dell'appetito e turbe nervose. Il tè, in ogni caso, rimane un ottima bevanda molto energetica e vitaminica, adatta a tutti. Nei paesi asiatici viene curato molto anche il rituale del tè, che tiene in grande considerazione anche l'acqua e gli utensili con cui viene preparato e servito.Dal punto di vista terapeutico è stimolante, angioprotettore, antipuriginoso, antidiarroico, coadiuvante ai regimi dimagranti, antiastenico, leggermente diuretico e depurativo. L'infusione breve in acqua bollente causa la soluzione immediata della caffeina in acqua e la bevanda risulta più eccitante, mentre una infusione prolungata determina una maggiore estrazione di tannini che inibiscono l'effetto della caffeina.Il tè è anche una fonte di coloranti naturali, come verde, giallo, arancio e nero, addizionati ai cibi.
Proprietà Terapeutiche a Confronto
Tè Verde:
Antiossidante e antitumorale (EGCG inibisce la crescita cellulare anomala, Cancer Prev. Res., 2010).
Cardioprotettivo (riduce colesterolo LDL, Am. J. Clin. Nutr., 2011).
Metabolico (aumenta il dispendio calorico, Obesity, 2009).
Neuroprotettivo (riduce rischio Alzheimer, Mol. Nutr. Food Res., 2016).
Tè Nero:
Energizzante (più caffeina, utile al mattino).
Prebiotico (i polifenoli ossidati favoriscono i batteri intestinali buoni, Eur. J. Nutr., 2019).
Antistress (contiene GABA e teaflavine adattogene, J. Funct. Foods, 2017).
Protezione dentale (inibisce batteri orali come Streptococcus mutans).
Quale Scegliere?
Tè Verde:
Per antiaging (più antiossidanti)
Per energia (effetto più graduale)
Per l’intestino (lieve effetto detox)
Per il cuore (riduce il colesterolo)
Tè Nero:
Per antiaging (teaflavine utili)
Per energia (più caffeina)
Per l'intestino (migliora il microbiota)
Per il cuore (protegge i vasi sanguigni)
[Tratto da: Enrica Campanini "Dizionario di fitoterapia e piante medicinali"]
Bibliografia
Yang, C. S., et al. (2010). Cancer prevention by tea: Evidence from laboratory studies. Pharmacological Research, 64(2), 113-122. Hodgson, J. M., et al. (2013). Black tea lowers blood pressure and wave reflections in fasted and postprandial conditions in hypertensive patients. American Journal of Clinical Nutrition, 97(5), 943-949. Dulloo, A. G., et al. (2009). Efficacy of a green tea extract rich in catechin polyphenols and caffeine in increasing energy expenditure and fat oxidation in humans. American Journal of Clinical Nutrition, 70(6), 1040-1045.
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NOTE VARIE E STORICHE... ⇩ ⇧
La differenza di lavorazione del Tè è molto importante dal punto di vista erboristico che di consumo come bevanda.
Tè Verde: Le foglie vengono subito esposte al calore (tramite vapore o tostatura) subito dopo essere state raccolte. Questo processo blocca l'ossidazione enzimatica, mantenendo le foglie di colore verde e preservando la maggior parte delle loro proprietà antiossidanti, come le catechine.
Tè Nero: Le foglie vengono fatte appassire, arrotolate e poi lasciate ossidare completamente all'aria aperta. Questa ossidazione trasforma le catechine in theaflavine e thearubigine, che sono responsabili del sapore più intenso e del colore scuro del tè nero.
Quindi il Tè verde (anche se in questo contesto non differenziato dal Tè nero in quanto si tratta della stessa pianta), assume ruoli fitofarmaceutici differenti perchè ricco di antiossidanti. Il Tè nero invece è maggiormente utilizzato come astringente e sostanza ricca di tannini.
Una tazza di caffè contiene circa 10-200 mg di caffeina. In una tazza di tè si possono avere da 15 mg di caffeina (tè leggero) a 60 mg di caffeina (tè forte). La pellicola che si forma sulla superficie del tè è costituita da sostanze ossidate e sali di calcio; scompare con l´aggiunta di limone.
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BIBLIOGRAFIA, WEBLIOGRAFIA E ARTICOLI SCIENTIFICI SUL WEB Graham H.N. (1992). Journal of Nutritional Biochemistry Yang C.S. et al. (2009). Journal of Nutritional Biochemistry Cabrera C. et al. (2006). Journal of the American College of Nutrition Higdon J.V. et al. (2007). Critical Reviews in Food Science and Nutrition |
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