Gnaphalium Glutinosum Var. Glutinosum, Helichrysum Italicum Var. Ericoaedeum Fiori, Helichrysum Italicum Var. Italicum, Helichrysum Italicum Var. Numidicum (Pomel) Quézel & Santa
SUFFRUTICE O ARBUSTO NANO CON FUSTI LEGNOSI ALLA BASE E RAMIFICATI, DENSAMENTE RICOPERTI DI TOMENTO BIANCO-ARGENTEO. LE FOGLIE SONO LINEARI-LANCEOLATE, SESSILI, ANCH'ESSE TOMENTOSE E DI COLORE GRIGIO-ARGENTO, EMANANO UN FORTE ODORE AROMATICO SIMILE ALLA LIQUIRIZIA O AL CURRY. I FIORI SONO PICCOLI CAPOLINI GLOBOSI DI COLORE GIALLO VIVO, RIUNITI IN CORIMBI TERMINALI DENSI E COMPATTI. LE BRATTEE INVOLUCRALI SONO SCARIOSE E PERSISTENTI, CONTRIBUENDO ALL'ASPETTO "IMMORTALE" DEL FIORE RECISO. I FRUTTI SONO ACHENI PICCOLI E GLABRI CON UN PAPPO SETOLOSO BIANCASTRO CHE FAVORISCE LA DISPERSIONE ANEMOCORA.
ESTATE (GIUGNO LUGLIO AGOSTO), CAPOLINI GIALLO-ORO PERSISTENTI
COLORI OSSERVATI NEI FIORI
________ BIANCO-GIALLASTRO
________ GIALLO-CHIARO
________ GIALLO-DORATO
________ GIALLOGNOLO
Predilige ambienti aridi e soleggiati, crescendo spontaneamente su terreni rocciosi, garighe, macchie, dune sabbiose costiere e pendii sassosi. Si adatta bene a suoli poveri, ben drenati e anche calcarei. È diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo, dalle coste atlantiche del Portogallo alla Grecia e al Nord Africa. In Italia è comune nelle regioni costiere e collinari, specialmente in quelle centro-meridionali e insulari, ma si può trovare anche in zone interne più calde e aride. La sua resistenza alla siccità e al vento lo rende adatto a colonizzare ambienti difficili.
PROPRIETÀ E INDICAZIONI REGISTRATE Leggere attentamente tutte le sezioni della scheda prima di considerare le seguenti indicazioni valide per ogni utilizzo fitoterapico.
*Note e Bibliografia relativa a proprietà e indicazioni
Journal of Ethnopharmacology
Phytotherapy Research
Fitoterapia
Planta Medica
Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine
Frontiers in Pharmacology
Journal of Natural Products
Estratti e oli essenziali di Helichrysum italicum mostrano riduzione di marker infiammatori in modelli in vitro e in vivo.
Studi preclinici e alcuni studi clinici minori segnalano miglioramento della riparazione tissutale, accelerazione della chiusura delle ferite e riduzione delle cicatrici.
L’olio essenziale e alcuni estratti esercitano attività antibatterica e antifungina su ceppi selezionati in test di laboratorio.
Composti fenolici ed altri costituenti mostrano capacità di neutralizzare radicali liberi e modulare stress ossidativo in modelli sperimentali.
Dati preclinici riportano riduzione del dolore locale in modelli infiammatori; applicazioni topiche possono offrire sollievo sintomatico.
Formulazioni topiche possono ridurre edema e congestione tissutale in seguito a traumi lievi.
Alcuni studi preclinici suggeriscono potenziali azioni immunomodulanti e protezione epatica in modelli animali; le evidenze cliniche sono limitate.
Indicazioni pratiche: promettenti come area di ricerca; non ancora consolidate per prescrizione routinaria.
CONTROINDICAZIONI IPERSENSIBILITÀ ACCERTATA ALLE ASTERACEAE, GRAVIDANZA (MANCANZA DI STUDI SPECIFICI), BAMBINI SOTTO I 3 ANNI (PER OLI ESSENZIALI), DERMATITI ATTIVE IN FASE ACUTA (USO TOPICO).
L'OLIO ESSENZIALE PURO PUÒ CAUSARE IRRITAZIONI CUTANEE IN SOGGETTI SENSIBILI. L'USO ALIMENTARE DEI FIORI È GENERALMENTE RICONOSCIUTO COME SICURO.
AVVERTENZE DILUIRE SEMPRE L'OLIO ESSENZIALE (MAX 5% IN VEICOLO), EVITARE L'USO INTERNO PROLUNGATO (>4 SETTIMANE), TEST CUTANEO PRELIMINARE PER APPLICAZIONI TOPICHE, MONITORARE PRESSIONE ARTERIOSA IN SOGGETTI IPOTESI, NON ASSOCIARE A FARMACI ANTICOAGULANTI SENZA CONTROLLO MEDICO, PREFERIRE ESTRATTI STANDARDIZZATI IN ACETILFLOROGLUCINOLI PER USO TERAPEUTICO.
(Farmaci o sostanze da evitare per interazioni avverse o incompatibilità farmacologiche)
ASPIRINA
EPARINA
FANS (FARMACI ANTINFIAMMATORI NON STEROIDEI)
FARMACI ANTIAGGREGANTI PIASTRINICI
FARMACI ANTICOAGULANTI
FARMACI FOTOSENSIBILIZZANTI
FLUOROCHINOLONICI
IBUPROFENE
OLI ESSENZIALI AD ALTO CONTENUTO DI FENOLI
OLI ESSENZIALI FOTOSENSIBILIZZANTI
TETRACICLINE
WARFARIN
(Erbe che possono aumentare l'efficacia fitoterapica)
* Si tenga presente che talvolta la stessa erba indicata come sinergica o antagonista, potrebbe assumere entrambi i ruoli in funzione della dose utilizzata e/o della forma estrattiva o di trattamento come per es. nel Tè (verde o nero).
Consultare sempre un fitoterapeuta per personalizzare le combinazioni in base al quadro clinico individuale.
(Erbe che possono diminuire l'effetto fitoterapico o causare interazioni avverse)
Estratto secco titolato
Generalmente ottenuto da sommità fiorite, con titolazioni variabili in flavonoidi, acetofenoni, derivati cumarinici o fitocomplesso totale.
Posologia indicativa: 200–400 mg al giorno, suddivisi in 1–2 somministrazioni.
Modo d’uso: capsule o compresse assunte preferibilmente dopo i pasti.
Indicazioni d’uso: supporto antinfiammatorio generale, digestione, benessere cutaneo.
Estratto fluido standardizzato
Estratto idroalcolico con gradazione controllata e concentrazione fissa della droga.
Posologia indicativa: 20–30 gocce, 1–2 volte al giorno diluite in poca acqua.
Modo d’uso: assumere lontano dai pasti per una migliore biodisponibilità.
Indicazioni d’uso: drenaggio, supporto respiratorio, effetti antiossidanti.
Glicerato (estratto glicerico)
Contiene componenti aromatiche e idrosolubili con minor quantità di alcol, adatto a pelli sensibili o soggetti che devono evitare alcol.
Posologia indicativa: 30–40 gocce, 1–2 volte al giorno.
Modo d’uso: diluite in acqua o tisana tiepida.
Indicazioni d’uso: uso interno delicato, sostegno delle mucose, formulazioni per la pelle.
Estratto acquoso concentrato
Prevede concentrazioni più elevate rispetto al comune infuso grazie a processi di evaporazione controllata.
Posologia indicativa: 5 ml fino a due volte al giorno.
Modo d’uso: puro o diluito in poca acqua.
Indicazioni d’uso: sostegno digestivo e respiratorio, azione lenitiva generale.
Macerato oleoso standardizzato (uso esterno)
Non per uso interno. Standardizzato in quantità di composti liposolubili e pigmenti.
Posologia indicativa: applicare 1–2 volte al giorno su cute integra.
Indicazioni d’uso: cicatrizzante, antiarrossamento, supporto in caso di ematomi e congestioni locali.
Olio essenziale chemotipizzato (uso esterno, sempre diluito)
L'olio essenziale è considerato una forma “standardizzata” attraverso analisi del profilo chimico (chemiotipo).
Posologia indicativa: diluizione allo 0,5–2% in olio vettore; applicazione 1–2 volte al giorno.
Indicazioni d’uso: supporto alla microcircolazione, contusioni, modulazione dell’infiammazione locale.
Nota: non ingerire salvo indicazione professionale.
Idrolato puro (acqua aromatica)
Prodotto secondario della distillazione, standardizzabile tramite conducibilità o profilo aromatico.
Posologia indicativa (esterno): applicazione diretta sulla pelle 2–3 volte al giorno.
Posologia indicativa (interno, se di grado alimentare): 1–2 cucchiaini in un bicchiere d’acqua, 1–2 volte al giorno.
Indicazioni d’uso: lenitivo cutaneo, uso cosmetico quotidiano, drenaggio leggero.
Estratti per uso topico combinati (fitocomplessi)
Miscele di estratti titolati in flavonoidi o composti volatili.
Posologia indicativa: applicazione 1–2 volte al giorno in crema, gel o balsamo.
Indicazioni d’uso: arrossamenti cutanei, irritazioni, sostegno nelle lievi infiammazioni.
Avvertenze generali
Evitare l’uso interno in gravidanza e allattamento senza supervisione.
L’olio essenziale non va mai usato puro sulla pelle.
In caso di terapie farmacologiche o allergie note, consultare un operatore sanitario.
Non superare le dosi consigliate dei prodotti commerciali.
Bibliografia
Journal of Ethnopharmacology
Phytotherapy Research
Planta Medica
Fitoterapia
Frontiers in Pharmacology
Herbal Medicine: Clinical Aspects
(Basate su evidenze scientifiche e sicurezza d'uso)
1) Infuso lenitivo per pelle irritata (uso interno a scopo di supporto)
Ingredienti: 1,5–2 g di sommità fiorite essiccate di Helichrysum italicum + 1 g di fiori di camomilla per 200–250 ml acqua.
Preparazione: versare acqua bollente sulle droghe, lasciare in infusione 7–10 minuti, filtrare.
Posologia: 1 tazza (200–250 ml) fino a 2 volte al giorno, dopo i pasti.
Indicazioni: supporto generale antinfiammatorio-lenitivo delle mucose e azione antiossidante di base.
Sinergie utili: camomilla (lenitivo), melissa (calmante), finocchio (digestivo).
Precauzioni: non superare le dosi indicate; evitare in gravidanza senza parere medico.
2) Tisana digestiva e antispasmodica
Ingredienti: 1–1,5 g di sommità essiccate di immortella + 1 g semi di finocchio + 1 g semi di coriandolo per 200 ml acqua.
Preparazione: bollire leggermente (1–2 minuti) o infondere 7–10 minuti; filtrare.
Posologia: 1 tazza dopo i pasti principali, fino a 2 volte al giorno.
Indicazioni: favorisce digestione, riduce tensione e crampi addominali.
Sinergie utili: finocchio, coriandolo, menta piperita (se tollerata).
3) Decotto/infuso per vie respiratorie (inalazioni e bevanda di supporto)
Ingredienti (per inalazione): 2–3 g di sommità fiorite in 500 ml acqua.
Preparazione (inalazione): portare a ebollizione, spegnere, coprire testa e recipiente con un panno e inalare i vapori per 5–10 minuti a distanza di sicurezza.
Preparazione (bevanda): 1–1,5 g in 200 ml acqua, infusione 7–10 min; filtrare.
Posologia bevanda: 1 tazza tiepida fino a 2 volte al giorno.
Indicazioni: supporto lenitivo e decongestionante delle alte vie respiratorie; le inalazioni offrono sollievo sintomatico.
Sinergie utili: timo (decongestionante), lavanda (lenitiva), eucalipto (solo per inalazioni diluito).
Precauzioni: inalazioni non adatte a bambini piccoli senza supervisione; evitare eucalipto nei bambini < ai 2 anni.
4) Oleolito/oleato per uso topico (cicatrizzante, lenitivo)
Preparazione domestica: 50 g di sommità fiorite essiccate in 500 ml olio vegetale neutro (olio di oliva o di mandorle) in macerazione a caldo dolce (bagnomaria a temperatura non oltre 40–45°C) per 2–4 ore oppure a freddo per 2–4 settimane al buio; filtrare e conservare in bottiglia scura.
Uso: applicare localmente 2–3 volte al giorno su cute lesa, escoriazioni o zone infiammate.
Sinergie utili in formulazioni: calendula, lavanda, plantago (migliorano la cicatrizzazione e leniscono).
Precauzioni: testare su piccola area; non applicare su ferite profonde o sanguinanti senza controllo medico.
5) Pomata/o unguento cicatrizzante
Ricetta indicativa: 5–10% di oleolito di immortella in una base di cera d’api + olio vegetale (base 90–95%).
Uso: applicare uno strato sottile 1–2 volte al giorno su ferite superficiali, abrasioni o cicatrici da migliorare.
Sinergie utili: aggiunta di estratto di calendula o gel di aloe (fino a 2–5%) per azione lenitiva.
Precauzioni: evitare su pelli sensibilizzate o su aree estese in caso di allergia.
6) Gel rinfrescante antiemorragico e antiedema
Preparazione pratica: aggiungere 2–5% di oleato di immortella a gel neutro (aloe vera gel) e applicare localmente dopo trauma lieve.
Uso: massaggiare delicatamente 1–2 volte al giorno.
Sinergie utili: arnica solo per uso esterno (non ingerire) in formulazioni per traumi; usare solo in prodotti dedicati e diluizioni corrette.
7) Olio essenziale: uso topico diluito (solo esterno)
Nota importante: l’olio essenziale di immortella è concentrato e non deve essere usato puro sulla pelle.
Diluzione consigliata: 0,5–2% in olio vettore per applicazioni cutanee (es. 3–12 gocce di EO in 30 ml olio vettore).
Uso: massaggi mirati per contusioni, dolori muscolari o come ingrediente in unguenti cicatrizzanti.
Precauzioni: test cutaneo preliminare; evitare in gravidanza nei primi mesi e in bambini piccoli; non ingerire olio essenziale salvo indicazione professionale.
8) Estratto idroalcolico/glicerinato per uso esterno
Preparazione commerciale: estratti fluidi o glicerinati usati in applicazioni topiche o come coadiuvanti in lozioni.
Posologia esempio (uso topico diluito): poche gocce diluite in 10–20 ml di vettore, applicare localmente 1–2 volte al giorno.
Sinergie utili: lavanda, calendula, plantago.
Precauzioni generali
Testare sempre su piccola area prima dell’applicazione estesa.
Evitare uso interno in gravidanza e allattamento salvo parere medico.
Evitare uso di oli essenziali non diluiti o formulazioni non appropriate su bambini.
Se si utilizzano farmaci sistemici o si ha storia di allergie, consultare un professionista sanitario prima dell’uso.
Non sostituire terapie mediche necessarie con rimedi erboristici senza confronto medico.
Bibliografia
Journal of Ethnopharmacology
Phytotherapy Research
Fitoterapia
Planta Medica
Frontiers in Pharmacology
Herbal Medicine: Biomolecular and Clinical Aspects
Vino aromatico di Helichrysum (uso tradizionale)
Preparazione utilizzata in alcune aree del Mediterraneo, soprattutto in Sardegna e Corsica, dove la pianta è storicamente apprezzata per le sue proprietà aromatiche, digestive e balsamiche.
Ingredienti
20–30 g di sommità fiorite essiccate di Helichrysum italicum
1 litro di vino bianco secco
Facoltativi: scorza di limone non trattato, 1–2 bacche di ginepro, piccola quantità di miele (solo a fine filtrazione)
Preparazione
Introdurre le sommità fiorite in un contenitore di vetro a chiusura ermetica.
Versare il vino bianco secco sulle erbe.
Aggiungere eventuali aromi complementari (ginepro o scorza di limone), evitando quantità eccessive che coprirebbero l’aroma dell’immortella.
Lasciare macerare per 7–10 giorni in luogo fresco e buio, agitando leggermente ogni giorno.
Filtrare finemente, imbottigliare e lasciare riposare almeno 2–3 giorni.
Se gradito, dolcificare con una piccola quantità di miele, sciolto separatamente nel vino filtrato.
Uso tradizionale
Dose: 30–50 ml prima o dopo i pasti.
Finalità: digestivo leggero, tonico aromatico, supporto nelle sensazioni di pesantezza post-prandiale, bevanda conviviale profumata.
Nota: non è un rimedio curativo ma una preparazione aromatica tradizionale.
Precauzioni: evitare in gravidanza, allattamento, gastrite attiva o problemi epatici; non utilizzare in persone che devono limitare l’alcol.
Tintura tradizionale di Helichrysum (uso interno controllato o solo esterno)
Sebbene non sia propriamente un “vino”, è una forma alcolica storica molto diffusa.
Preparazione
Sommità fiorite fresche o essiccate in rapporto droga/solvente 1:5 o 1:10.
Alcol etilico alimentare 40–70%.
Macerazione per 10–20 giorni con agitazione quotidiana.
Filtrazione e conservazione in vetro scuro.
Uso
Interno (solo se prodotto di grado alimentare e secondo indicazioni professionali): 20–30 gocce in poca acqua, 1–2 volte al giorno.
Esterno: applicazione diluita su cute arrossata o irritata, o aggiunta a impacchi e lozioni.
Bibliografia
Journal of Ethnopharmacology
Phytochemistry Reviews
Mediterranean Ethnobotany Archives
Fitoterapia
Herbal Medicine Compendium
Consultare il proprio medico prima di assumere queste bevande ed evitarne l'uso in caso di divieto di assunzione di alcol
ANNOTAZIONI, RICERCHE E BIBLIOGRAFIA
L’Helichrysum italicum è considerata una pianta mellifera: pur non essendo tra le principali fonti nettarifere, i suoi fiori forniti di piccoli capolini gialli attraggono le api e contribuiscono alla produzione di mieli locali, soprattutto nelle regioni mediterranee aride e ventose (Sardegna, Corsica, Sicilia, coste tirreniche).
Colore: Da giallo chiaro ad ambra pallido, talvolta con riflessi verdognoli quando prodotto in aree ricche di flora spontanea aromatica.
Cristallizzazione fine e relativamente rapida.
Aroma: Molto caratteristico e riconoscibile.
Ricorda le note balsamiche e resinose tipiche dell’immortella, con sfumature di liquirizia, curry, timo, legno aromatico e talvolta accenti di macchia mediterranea.
Sapore: Dolce ma non eccessivo, con una punta amaro-aromatica sul finale.
Retrogusto persistente, con sentori speziati e lievemente salmastri, caratteristici delle zone costiere dove la pianta predomina.
Ottimo con formaggi stagionati e caprini.
Interessante in dolci speziati, tisane e infusi.
Usato in piccola quantità per aromatizzare preparazioni salate, grazie al suo profilo balsamico.
Il nome: “fiore d’oro che non muore”
Il nome Helichrysum deriva dal greco helios (sole) e chrysos (oro), in riferimento ai capolini giallo-dorati. I fiori sono noti come “semprevivi” perché non appassiscono facilmente: mantengono colore e forma anche da secchi. Per questo in antichità erano usati nei riti funerari e come simbolo di immortalità.
Una pianta sacra nell’antichità greca e romana
Fonti storiche riportano che fosse considerata una pianta propiziatoria:
utilizzata per decorare i templi e per adornare le immagini degli dei;
impiegata nelle cerimonie di purificazione;
associata ad Apollo e al Sole per il suo colore dorato.
Alcuni testi indicano che veniva posta sulle statue per “donare vigore” e “protezione”.
Un profumo unico che ha conquistato la profumeria moderna
Helichrysum italicum possiede un aroma caratteristico descritto come curry, miele, liquirizia, sabbia calda, macchia mediterranea.
È diventato molto ricercato nella profumeria di nicchia, soprattutto in Francia e in Italia, dove è noto come “immortelle”.
Viene utilizzato per note olfattive: balsamiche, calde, resinose, leggermente speziate.
Il suo olio essenziale è tra i più costosi del Mediterraneo.
L’Elicriso nelle tradizioni popolari italiane
Nella medicina tradizionale sarda, corsa e del Sud Italia, l’elicriso veniva:
bruciato come incenso domestico per purificare gli ambienti;
usato per preparare unguenti per pelle arrossata e screpolature;
impiegato in “acque aromatiche” per profumare la biancheria e tenere lontani insetti.
Era considerato una pianta “protettiva” e veniva spesso appesa fuori dalle case.
Curiosità gastronomiche: l’“erba curry” europea
Sebbene non sia la vera pianta del curry, l’elicriso è chiamato “erba curry” per il suo aroma molto simile. Alcuni cuochi lo utilizzano per aromatizzare carni, patate, olive, salse e legumi, ma sempre in piccolissime quantità poiché l’aroma è molto intenso.
Antica materia tintoria
Le sommità fiorite forniscono un colore giallo-dorato usato in passato per tingere lana e tessuti domestici.
Era una delle tinte tradizionali della macchia mediterranea.
Botanica interessante: sopravvive nella “terra impossibile”
Helichrysum italicum è tipico di zone: aride, ventose, salmastre, sabbiose o rocciose.
La sua capacità di resistere alla siccità estrema e all’aerosol marino lo rende simbolo della macchia mediterranea più pura e incontaminata.
Uso apistico e mellifero raro ma pregiato
I fiori producono un nettare povero ma molto aromatico. Il miele derivato, anche quando non monoflora, mantiene note balsamiche e di macchia mediterranea, apprezzate dai produttori locali.
Protezione ambientale
In alcune regioni costiere italiane, l’elicriso è considerato specie da tutelare per il suo ruolo ecologico e perché a rischio nelle aree soggette a urbanizzazione e turismo intensivo.
BIBLIOGRAFIA, WEBLIOGRAFIA E ARTICOLI SCIENTIFICI SUL WEB (Vedi anche i riferimenti nelle singole sezioni)
Bianchini A. et al. (2003). "Essential oil composition of Helichrysum italicum (Roth) G. Don ssp. italicum from Elba Island". Flavour and Fragrance Journal.
Rosa A. et al. (2007). "Antioxidant activity of extracts from Helichrysum italicum". Food Chemistry.
Appendino G. et al. (2007). "The chemical and biological profile of Helichrysum italicum". Phytochemistry Reviews.
Sala A. et al. (2002). "Anti-inflammatory and antioxidant properties of Helichrysum italicum". Journal of Pharmacy and Pharmacology.
Guinoiseau E. et al. (2010). "Biological properties and chemical composition of Helichrysum italicum essential oil". Natural Product Communications.
Prova le ricerche di articoli scientifici su Helichrysum italicum (Roth) G.Don