CARATTERISTICHE DEL MIELE
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Colore: Tende ad essere chiaro, con tonalità che vanno dal giallo paglierino all'ambrato chiaro.
Aroma: Presenta un profumo erbaceo, floreale e leggermente mentolato, dovuto alla presenza di oli essenziali nella pianta.
Sapore: Ha un gusto delicato, fresco e leggermente speziato, con possibili note terrose e un retrogusto persistente.
Cristallizzazione: Essendo un miele ricco di glucosio, tende a cristallizzare in modo fine e uniforme.
Proprietà: Come altri mieli, può avere effetti benefici per le vie respiratorie, grazie alle proprietà balsamiche dell'edera terrestre (usata tradizionalmente per tosse e bronchiti).
Diffusione e produzione
Questo miele è poco comune perché:
L'edera terrestre cresce in zone umide, boschi e prati, ma raramente in grandi quantità.
Le api preferiscono spesso fonti nettifere più abbondanti (es. tiglio, acacia, castagno).
Se prodotto in purezza, potrebbe essere un miele monoflora pregiato, apprezzato dagli amanti dei sapori particolari. Tuttavia, più spesso contribuisce a mieli millefiori di prato o bosco.
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USO ALIMENTARE
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1. Foglie fresche in insalate e contorni
Le foglie giovani (più tenere e meno amare) possono essere aggiunte crude a:
Insalate miste (danno un sapore leggermente pungente, simile alla menta ma con note terrose).
Decorazione di piatti (come erba aromatica, simile all’erba cipollina).
Ripieni per frittate o nelle zuppe (aggiunte a fine cottura per preservarne l’aroma).
2. Aroma per birre e bevande
In passato, in Nord Europa (es. Svezia) era usata come alternativa al luppolo nella birra artigianale ("Glechoma Beer"), grazie al suo gusto aromatico.
Può essere infusa in sciroppi o acque aromatizzate.
3. Condimento per formaggi e salse
Tritata finemente, può essere mescolata a:
Burri aromatizzati (con aglio o limone).
Salse verdi (come il pesto, in abbinamento a rucola o prezzemolo).
Marinature per carni bianche o pesce.
4. Frittelle e zuppe tradizionali
In alcune ricette antiche (es. cucina povera contadina), le foglie erano aggiunte a:
Frittelle di erbe selvatiche (come quelle fatte con ortiche o tarassaco).
Minestre (lessate brevemente per evitare l’eccessiva amarezza).
Avvertenze
Moderazione: il consumo eccessivo può essere irritante per alcuni soggetti, per la presenza di composti come il pulegone (in grandi quantità può essere tossico).
Raccolta: evitare piante cresciute in zone inquinate (es. bordi stradali).
Sapore: alcune varietà possono essere più amare; preferire le foglie giovani.
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UTILE DA SAPERE
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Le **saponine** sono una vasta classe di **glicosidi naturali** presenti in molte specie di piante. Il loro nome deriva dalla loro capacità di formare soluzioni schiumose in acqua, simile al sapone. Questa proprietà è dovuta alla loro struttura chimica unica, che presenta sia una parte lipofila (solubile nei grassi) che una parte idrofila (solubile in acqua).
**Struttura Chimica:**
Una molecola di saponina è composta da due parti principali:
* **Aglicone (o sapogenina):** La parte non zuccherina, che può essere di natura **triterpenoidica** (con uno scheletro a 30 atomi di carbonio) o **steroidea** (con uno scheletro a 27 atomi di carbonio). Le saponine triterpenoidiche sono più comuni nel regno vegetale.
* **Glicone:** Una o più catene di zuccheri (come glucosio, galattosio, arabinosio, ecc.) legate all'aglicone.
**Proprietà e Meccanismo d'Azione:**
* **Attività tensioattiva:** La loro natura anfipatica (con entrambe le parti lipofile e idrofile) riduce la tensione superficiale dei liquidi, portando alla formazione di schiuma. Questa proprietà è sfruttata in alcuni detergenti naturali e bevande (come la birra).
* **Emolisi:** Alcune saponine possono distruggere i globuli rossi (emolisi) se iniettate direttamente nel flusso sanguigno, ma generalmente non vengono assorbite in quantità significative per via orale da causare questo effetto.
* **Irritazione delle mucose:** Possono irritare le mucose del tratto digerente.
* **Interazione con il colesterolo:** Alcune saponine possono legarsi al colesterolo nell'intestino, riducendone l'assorbimento.
* **Attività biologica:** Le saponine mostrano una vasta gamma di attività biologiche, tra cui proprietà antimicrobiche (in particolare antifungine), antinfiammatorie, antiossidanti e potenziali effetti antitumorali. Possono anche influenzare la permeabilità delle membrane cellulari e l'assorbimento di nutrienti.
**Fonti Naturali:**
Le saponine sono ampiamente distribuite nel regno vegetale. Alcune fonti comuni includono:
* **Legumi:** Soia, fagioli, lenticchie, ceci.
* **Cereali:** Avena, quinoa.
* **Verdure:** Spinaci, asparagi, aglio, cipolla.
* **Erbe e spezie:** Ginseng, Tè verde, Edera, ippocastano, *Quillaja saponaria*, Digitale, Salsapariglia, Saponaria, Poligala, Liquirizia, Yucca, Bupleurum, ecc.
* **Frutta:** Barbabietola, mele (in piccole quantità).
**Benefici per la Salute Umana (potenziali):**
La ricerca suggerisce che le saponine potrebbero avere diversi benefici per la salute umana:
* **Riduzione del colesterolo:** Alcune saponine possono interferire con l'assorbimento del colesterolo nell'intestino.
* **Attività antitumorale:** Studi in vitro e su animali hanno mostrato che alcune saponine possono inibire la crescita delle cellule tumorali.
* **Effetti antinfiammatori:** Alcune saponine possono modulare la risposta infiammatoria.
* **Attività antiossidante:** Possono contribuire a proteggere le cellule dai danni ossidativi.
* **Supporto al sistema immunitario:** Alcune saponine possono avere effetti immunostimolanti.
* **Miglioramento dell'assorbimento dei minerali:** Alcune saponine glicosidiche possono influenzare l'assorbimento dei nutrienti.
**Precauzioni:**
Le piante ricche in saponine sono da evitare in caso di alcune patologie come: malassorbimento lipidico, carenza di vitamine liposolubili, celiachia, irritazione della mucosa gastrica e con ferite aperte.
Sebbene le saponine abbiano potenziali benefici per la salute, un consumo eccessivo può causare irritazione gastrointestinale. Inoltre, possono interagire con alcuni farmaci. È sempre consigliabile consultare un professionista della salute prima di utilizzare integratori a base di saponine. La rimozione delle saponine da alcuni alimenti, come la quinoa, attraverso il lavaggio è spesso raccomandata per migliorarne la digeribilità e ridurre il sapore amaro.
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NOTE VARIE
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1. Nomi comuni e folklore
"Edera terrestre": per la somiglianza delle foglie a quelle dell’edera (Hedera helix), pur non essendo una rampicante.
"Erba dei cantanti" (Inghilterra): usata per curare raucedine e infiammazioni vocali, grazie alle proprietà balsamiche.
"Zampa di leone" (Francia, "Pied-de-lion"): per la forma delle foglie.
Nomi magici: in alcuni testi di erboristeria antica era chiamata "Herba Terribilis", forse per il suo odore pungente o per usi rituali.
2. Usi storici nella medicina popolare
Antinfiammatoria e espettorante: nel Medioevo era usata per bronchiti, asma e catarro (infusi o sciroppi).
Cicatrizzante: applicata su ferite (in impacchi con foglie schiacciate).
Disturbi digestivi: nella tradizione germanica, la birra all’edera terrestre si beveva dopo i pasti pesanti.
Contro la malinconia: citata da John Gerard (1597) come rimedio per "alleggerire il cuore".
3. Curiosità storiche e culturali
Birra medievale: Prima dell’uso del luppolo (Humulus lupulus), in Nord Europa si usavano miscele di erbe ("gruit") per aromatizzare la birra, tra cui Glechoma.
Pianta "protettrice": in alcune campagne si credeva che tenerla in casa scacciasse gli spiriti maligni.
Simbolo di resilienza: per la sua capacità di crescere in terreni difficili, era associata alla perseveranza.
4. Leggende e superstizioni
Amuleto per viaggiatori: in Inghilterra, portarne una foglia proteggeva dagli incidenti durante i viaggi.
Divinazione amorosa: in alcune tradizioni celtiche, si usava per predire la fedeltà del partner (simile all’Achillea millefolium).
5. Aneddoti letterari e artistici
Citata da Shakespeare in Enrico V (Atto I, Scena 1) come pianta umile ma utile, contrapposta alla maestosa quercia.
Appare in antichi erbari illustrati, come quello di Leonhart Fuchs (1542), dove è descritta come rimedio per la milza.
6. Usi insoliti
Colorante naturale: le foglie producono un pigmento giallo-verde usato per tingere tessuti.
Repellente per insetti: l’odore pungente teneva lontane tarme e pulci (messa negli armadi).
7. Avvertenze e credenze
Tossicità moderata: se consumata in grandi quantità, può causare nausea per la presenza di pulegone (come nella mentuccia).
Confusione con piante velenose: simile all’Nepeta (erba gatta) e alla Plectranthus, ma non è psicoattiva.
Perché è speciale?
Nonostante sia spesso considerata un’erbaccia, l’edera terrestre è un esempio di come le piante "umili" abbiano avuto un ruolo cruciale nella storia della medicina, della cucina e persino della magia.
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BIBLIOGRAFIA, WEBLIOGRAFIA E ARTICOLI SCIENTIFICI SUL WEB Máthé I. et al. (2007). "Essential oil composition of Glechoma hederacea L. from Hungary". Journal of Essential Oil Research. Murai M. et al. (1995). "Iridoid glucosides from Glechoma hederacea". Phytochemistry. Kucukboyaci N. et al. (2010). "Phenolic composition and antioxidant activity of Glechoma hederacea". Records of Natural Products. Bisset N.G. (1994). "Herbal Drugs and Phytopharmaceuticals". CRC Press. Blumenthal M. et al. (2000). "Herbal Medicine: Expanded Commission E Monographs". American Botanical Council. |
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