PIANTA ERBACEA PERENNE CON UN ROBUSTO RIZOMA LEGNOSO. PRESENTA GRANDI FOGLIE BASALI, INDIVISE, CON PICCIOLI SUCCULENTI E UNA LAMINA FOGLIARE A BASE CORDATA. I FIORI, DI COLORE GIALLO-VERDOGNOLO CHIARO, SONO PORTATI IN UNA PANNOCCHIA. IL FRUTTO È UN ACHENIO ALATO.
MAGGIO GIUGNO LUGLIO (TARDA PRIMAVERA/ESTATE), CON PANNOCCHIE DI FIORI BIANCO-VERDASTRI
COLORI OSSERVATI NEI FIORI
________ BIANCO
________ BIANCO-GIALLASTRO
________ GIALLO-CHIARO
________ GIALLOGNOLO
________ MARRONE-CHIARO
Originaria delle montagne Rila nella Bulgaria sudoccidentale, dove cresce spontaneamente in luoghi umidi e sassosi lungo i corsi d'acqua, tra i 1700 e i 2500 metri di altitudine. È l'unica specie del genere Rheum nativa esclusivamente in Europa. Tuttavia, è stata introdotta e a volte coltivata in altre parti d'Europa e in alcune altre regioni come copertura del suolo. Predilige terreni umidi, fertili e ben drenati, con esposizione al sole o mezz'ombra e può tollerare anche suoli argillosi pesanti.
PROPRIETÀ E INDICAZIONI REGISTRATE Leggere attentamente tutte le sezioni della scheda prima di considerare le seguenti indicazioni valide per ogni utilizzo fitoterapico.
*Note e Bibliografia relativa a proprietà e indicazioni
Vollmer G., Papke A., Zierau O., Treatment of menopausal symptoms by an extract from the roots of rhapontic rhubarb: the role of estrogen receptors.
Kaszkin-Bettag M., Efficacy of the special extract ERr 731 from rhapontic rhubarb for menopausal complaints.
Wilson M., Rheum rhaponticum root extract improves vasomotor symptoms: randomized and dose-ranging studies.
Chang J.L., Postmarketing data and safety profile of ERr 731 extract.
Kolodziejczyk-Czepas J., Review: Rheum rhaponticum and Rheum rhabarbarum — phytochemistry and biological activities.
Un estratto standardizzato della radice (conosciuto come ERr 731®) ha dimostrato in numerosi studi clinici una riduzione significativa delle vampate di calore, del sudor nocturnus e di sintomi emotivi e del sonno, migliorando la qualità di vita nelle donne peri- e postmenopausa.
Approfondimenti sperimentali indicano che i principali stilbeni dell’estratto possono modulare selettivamente il recettore estrogenico β (ERβ), contribuendo all’effetto climaterico senza le stesse evidenze di stimolazione proliferativa endometriale tipiche dell’ormone estradiolo.
Studi in vitro e in vivo segnalano attività antiossidante e modesta attività antiinfiammatoria che possono supportare l’effetto complessivo sul benessere durante il climaterio.
Le evidenze cliniche e i dati tossicologici indicano buona tollerabilità dell’estratto standardizzato quando assunto alle dosi studiate; non sono stati rilevati segnali consistenti di stimolazione endometriale nei modelli sperimentali a dosi terapeutiche e a lungo termine. Studi osservazionali recenti non hanno evidenziato aumento del rischio di carcinoma mammario associato all’uso dell’estratto in ampi database.
Le sperimentazioni hanno impiegato tipicamente una compressa al giorno contenente l’estratto ERr 731® (dose commerciale frequentemente riportata: circa 4 mg di estratto standardizzato al giorno). Dosi equivalenti e forme enteriche sono state le più studiate per efficacia e tollerabilità.
Tradizionalmente molte specie di rabarbaro venivano impiegate come lassativi o per disturbi mestruali; R. rhaponticum è storicamente usato per irregolarità mestruali e disturbi femminili. L’uso moderno ha però isolato e standardizzato un estratto a basso contenuto di antrachinoni con obiettivo diverso: non il semplice effetto lassativo, ma il trattamento dei sintomi menopausali con un profilo di sicurezza controllato.
CONTROINDICAZIONI GRAVIDANZA, ALLATTAMENTO, TUMORI ESTROGENO-DIPENDENTI (CARCINOMA MAMMARIO/ENDOMETRIALE IN ATTIVO O PREGRESSO), ENDOMETRIOSI, TERAPIE ORMONALI SOSTITUTIVE, BAMBINI E ADOLESCENTI, IPERSENSIBILITÀ ACCERTATA ALLE POLYGONACEAE
AVVERTENZE NON SUPERARE I 40 MG/DIE DI ESTRATTO SECCO STANDARDIZZATO IN RAPONTICINA (0.8-1.2%), MONITORARE EVENTUALI EFFETTI ESTROGENICI (TENSIONE MAMMARIA, SPOTTING), SOSPENDERE 2 SETTIMANE PRIMA DI INTERVENTI CHIRURGICI, EVITARE L'USO PROLUNGATO OLTRE 6 MESI SENZA PAUSA, PREFERIRE PREPARAZIONI TITOLATE IN FITOESTROGENI, NON ASSOCIARE A SOIA O TRIFOGLIO ROSSO SENZA CONTROLLO MEDICO
(Farmaci o sostanze da evitare per interazioni avverse o incompatibilità farmacologiche)
ANTIARITMICI
ANTICOAGULANTI (POTENZIAMENTO)
ASPIRINA
CARDIOATTIVI O CARDIOTONICI
CORTICOSTEROIDI
DIURETICI FORTI E DI SINTESI
EPATOTOSSICI
ESTROGENICI ED ESTROPROGESTINICI
FANS (FARMACI ANTINFIAMMATORI NON STEROIDEI)
LASSATIVI ANTRACHINONICI (POTENZIAMENTO)
TERAPIE ORMONALI
(Erbe che possono aumentare l'efficacia fitoterapica)
* Si tenga presente che talvolta la stessa erba indicata come sinergica o antagonista, potrebbe assumere entrambi i ruoli in funzione della dose utilizzata e/o della forma estrattiva o di trattamento come per es. nel Tè (verde o nero).
Consultare sempre un fitoterapeuta per personalizzare le combinazioni in base al quadro clinico individuale.
(Erbe che possono diminuire l'effetto fitoterapico o causare interazioni avverse)
1. Estratto secco standardizzato della radice (ERr 731® o equivalenti)
È la forma più studiata e diffusa a livello clinico.
Standardizzazione generalmente definita in stilbeni totali, in particolare rhaponticina e derivati.
Formulazioni disponibili come compresse, capsule o raramente gocce.
Posologia tipica:
Assunzione una volta al giorno, spesso in formulazioni da 4 mg circa di estratto secco standardizzato.
L’assunzione è continuativa, con effetti che tendono a stabilizzarsi dopo alcune settimane.
Generalmente suggerita assunzione serale o mattutina a stomaco pieno, per migliorare la tolleranza gastrica.
2. Estratto secco titolato ad alto contenuto in stilbeni
Vari integratori commerciali usano estratti titolati con percentuale definita di stilbeni bioattivi, anche se non necessariamente corrispondono allo standard clinico dell'ERr 731®.
Possono essere formulati con eccipienti per migliorare biodisponibilità.
Posologia tipica:
1–2 capsule al giorno, equivalenti alla dose complessiva impiegata negli studi su menopausa.
3. Estratti idroalcolici titolati
Meno diffusi commercialmente.
Utilizzati in formulazioni liquide, spesso diluite in solventi idroalcolici con titolazione in rhaponticina.
Posologia tipica:
Assunzione di 20–30 gocce una o due volte al giorno, diluite in acqua.
Generalmente impiegati per chi preferisce la forma liquida o ha difficoltà con le compresse.
4. Estratti combinati con fitocomplessi sinergici
Talvolta associato a fitocomplessi utili nel supporto climaterico come Actaea racemosa, Trifolium pratense, Glycine max o Salvia officinalis.
L’inclusione di Rheum rhaponticum mantiene comunque una titolazione definita e controllata degli stilbeni.
Posologia tipica:
1–2 somministrazioni al giorno, con dosaggi proporzionati all’estratto principale in accordo con lo standard clinico.
Indicazioni generali di impiego e sicurezza
Gli estratti standardizzati di Rheum rhaponticum sono utilizzati prevalentemente per i disturbi vasomotori e neuropsicologici della menopausa.
Hanno un buon profilo di tollerabilità quando assunti a dosaggi standardizzati.
L’associazione con fitoestrogeni ad attività significativa richiede cautela e monitoraggio clinico.
L’efficacia richiede generalmente assunzione continuativa, non uso occasionale.
BIBLIOGRAFIA
Wilson M., Clinical effects of standardized rhapontic rhubarb extracts on menopausal symptoms.
Kaszkin-Bettag M., Safety assessment and clinical evaluation of ERr 731 extract.
Vollmer G., Estrogen receptor modulation by stilbenes derived from rhapontic rhubarb.
Chang J.L., Postmarketing surveillance of standardized rhapontic rhubarb extract.
Kolodziejczyk-Czepas J., Phytochemistry and pharmacological profile of Rheum rhaponticum.
(Basate su evidenze scientifiche e sicurezza d'uso)
LINEE GUIDA SULLE FORME D'USO
Tisana/infuso: per piante leggere; la radice di R. rhaponticum è solitamente preparata come infuso breve o meglio in estratto; usare dosi modeste.
Decotto: consigliabile solo per radici dure; attenzione al gusto amaro.
FORMULAZIONI (DOSI PER SINGOLA DOSE / SINGOLA TAZZA)
(Le quantità sono per 1 tazza; indicare frequenza dopo la ricetta)
TISANA GENTILE PER SINTOMI CLIMATERICI — formulazione dolce
Rheum rhaponticum, radice (polvere o taglio): 0.5 g
Salvia officinalis, foglie: 1.0 g
Melissa officinalis, foglie: 0.5 g
Preparazione: infusione 8–10 min in 200–250 ml acqua bollente. Assumere 1 tazza al giorno. Uso indicato per vampate leggere, irritabilità e disturbi del sonno. Preferire estratto standardizzato se i sintomi sono moderati-severi.
TISANA SINERGICA PER VAMPATE E SUDORAZIONE NOTTURNA
Rheum rhaponticum, radice: 0.5 g
Actaea racemosa (Cimicifuga), rizoma o estratto: 0.5–1.0 g (se si usa l’erba secca)
Trifolium pratense (Trifoglio rosso), sommità: 0.5 g
Preparazione: infusione 8–10 min. Assumere 1 tazza al giorno. Avvertenza: in caso di patologie epatiche usare con cautela e consultare il medico.
DECOTTO PER SUPPORTO GENERALE (uso limitato)
Rheum rhaponticum, radice: 1.0–2.0 g
Silybum marianum (cardo mariano), semi macinati: 0.5 g
Preparazione: bollire dolcemente per 5 minuti, lasciare raffreddare e filtrare. Assumere 1 tazza al giorno. Indicazione: supporto antiossidante e digestivo; non uso continuativo senza controllo.
FORMULAZIONI COMBINATE PRATICHE (capsule o miscele)
Mix “climaterico” in capsula (esempio orientativo per formulazione): estratto secco di Rheum rhaponticum equival. 4 mg estratto standardizzato + estratto di Cimicifuga 20–40 mg + estratto di Trifoglio rosso 40–80 mg, 1 capsula al giorno. Regimi variano a seconda del prodotto.
CONSIGLI D'USO
Durata minima valutabile: 6–12 settimane per apprezzare benefici sui sintomi climaterici; rivalutare insieme a un professionista.
Per problematiche significative preferire estratto standardizzato in capsule rispetto a tisane per maggiore consistenza di dose.
Monitorare eventuali sintomi gastrointestinali o reazioni allergiche.
Non combinare con contemporanea terapia ormonale sostitutiva o altri fitoestrogeni senza controllo medico.
INTERAZIONI E CONTROINDICAZIONI (sintesi)
Evitare con lassativi potenti e diuretici (rischio di squilibri elettrolitici).
Uso cauto in persone con storia di tumori ormonodipendenti; consultare l’oncologo.
Evitare o monitorare in caso di terapia anticoagulante e farmaci epatoprotettivi o epatometabolizzati.
Evitare se patologia epatica attiva o insufficienza renale grave.
BIBLIOGRAFIA
Monografie su Rheum rhaponticum e uso clinico negli squilibri del climaterio
Compendi fitoterapici: formulazioni ed estratti standardizzati per il supporto menopausale
Linee guida pratiche per estratti titolati e posologia negli integratori a base di stilbeni
Manuali di preparazioni fitoterapiche: tinture, decotti e dosaggi domestici
Review sulla sicurezza e interazioni dei fitoestratti per il benessere femminile
ANNOTAZIONI, RICERCHE E BIBLIOGRAFIA
DROGHE LASSATIVE E PURGANTI
Trascurando le alterazioni dell'intestino che ostacolano meccanicamente la progressione del bolo fecale (tumori, processi cicatriziali, ecc.), vi possono essere stitichezze primitive dovute a una alterata motilità intestinale di natura nervosa o muscolare; in questo caso può aversi una stitichezza atonica quando la muscolatura ha diminuito il tono e la forza delle contrazioni, mentre si ha una stitichezza spastica quando l'ipertono della muscolatura determina contrazioni spastiche della stessa.Altra forma di stipsi è causata dalla scarsa produzione di idrogeno solforato che è un eccitante fisiologico della peristalsi.
Il trattamento terapeutico dovrà essere coadiuvato da vita attiva e movimentata e da dieta povera di carne ma ricca di frutta, verdure e fibre.
In base al meccanismo d'azione delle droghe lassative si avranno:
a) Droghe antrachinoniche che favoriscono lo svuotamento dell'intestino stimolando prevalentemente la muscolatura dell'intestino crasso.
I componenti principali di queste droghe contenute in Senna, Frangula, Aloe, Cascara sagrada, Rabarbaro, Poligono giapponese e Spincervino sono glicosidi derivati dall'antracene. La loro metabolizzazione in agliconi (più attivi) avviene nel colon: qui si ha una rimozione dello zucchero ed i prodotti ottenuti stimolano ulteriormente la motilità aumentando anche il peristaltismo e la produzione di muco. L'azione lassativa che inizia a livello dell'intestino crasso con inibizione del riassorbimento dell'acqua e degli elettroliti, si manifesta dopo 8-12 ore. Gli effetti collaterali sono: colorazione delle urine, passaggio nel latte materno, pseudomelanosi reversibile del colon, perdita di elettroliti per l'uso prolungato o diarrea severa con coliche per sovradosaggio.
L'uso cronico di antranoidi può essere responsabile di pigmentazione della mucosa del colon (melanosis coli), alterazione del quadro elettrolitico e dell'equilibrio acido-base, colon dilatato con pseudo-restringimenti per alterazione del plesso nervoso intramurale, aggravamento della stitichezza, colon irritabile, rischio di degenerazione neoplastica e interazioni con altri farmaci.
b) Droghe che favoriscono lo svuotamento dell'intestino stimolando prevalentemente la muscolatura dell'intestino tenue e parte del crasso (Olio di Ricino).
c) Purganti meccanici che favoriscono lo svuotamento dell'intestino aumentando il volume fecale (Agar-agar, Psillio, Lino semi, Carragenina);
d) Purganti osmotici (zuccherini) che richiamano nell'intestino acqua dal sangue (Manna, Lattosio, Prugne, Tamarindo, Cassia fistula in canna, Pesco).
e) Purganti oleosi che favoriscono la progressione delle feci essendo lubrificanti dell'intestino (Olio di oliva, Olio di lino, Olio di mandorle dolci).
Tratto da: Marzio Pedretti "L'erborista moderno";
[Enrica Campanini "Dizionario di fitoterapia e piante medicinali";]
[Fabio Firenzuoli "Le 100 erbe della salute".]
Il nome “rhaponticum” deriva dal greco “rha” (rabarbaro) e “pontikon” (del Ponto), alludendo alla sua presunta origine nell’area del Mar Nero / Ponto Eusino. Nella storia della materia medica europea, R. rhaponticum è stato frequentemente confuso con il rabarbaro cinese (Rheum officinale, R. palmatum), molto più potente come lassativo. Questa confusione ha alimentato errori farmacologici e commerciali per secoli, con falsificazioni di prodotti e sostituzioni nella drogheria.
Fra XV e XIX secolo R. rhaponticum è stato uno dei rimedi più frequenti nelle farmacopee occidentali, apprezzato come: “purificante moderato” digestivo e
correttivo di mistura. Era considerato una versione più delicata del rabarbaro orientale, destinata soprattutto a bambini e soggetti deboli.
Nel Medioevo, il rabarbaro d’Oriente era più prezioso dello zafferano. Dato il costo elevatissimo delle importazioni, R. rhaponticum, coltivabile localmente, divenne un surrogato commerciale strategico, favorendo la diffusione della coltivazione in Europa centrale.
Si ritiene che sia stato introdotto in Europa dal Caucaso e dalla Siberia, con diffusione importante in Germania e Polonia, dove fu selezionato come pianta officinale con caratteristiche “temperate” rispetto ai rabarbari asiatici.
Nella medicina popolare, veniva considerato: amuleto contro “tossine del sangue”, rimedio per “languore del fegato”, ingrediente per liquori digestivi. Il suo uso era legato all’idea simbolica di purificare e armonizzare gli umori.
Per decenni si è creduto che fosse un “estrogeno vegetale provvidenziale”, portando a speculazioni e sperimentazioni in ginecologia.È stato usato storicamente nella preparazione di amari, bitter e vermouth, come correttivo amaricante e purgante leggero, spesso in combinazione con genziana, assenzio e angelica.
Oggi è una specie poco coltivata, destinata soprattutto a collezioni botaniche e piccoli produttori erboristici, mentre l’uso farmaceutico è dominato da estratti standardizzati di rabarbaro asiatico.
BIBLIOGRAFIA, WEBLIOGRAFIA E ARTICOLI SCIENTIFICI SUL WEB (Vedi anche i riferimenti nelle singole sezioni)
Pezzuto JM, Compadre CM, Swanson SM, Nanayakkara D, Kinghorn AD, Metabolically activated steviol, the aglycone of stevioside, is mutagenic, Proceedings of the National Academy of Sciences, 1985
Kashchenko NI, Olennikov DN, Chirikova NK, Phytoestrogens of Rheum rhaponticum: Identification and concentration in rhapontic rhubarb, Chemistry of Natural Compounds, 2017
Prova le ricerche di articoli scientifici su Rheum Rhaponticum L.
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