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    Scheda completa dell'erba

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rev. 26-06-2025

TAMARO
Tamus communis L.


TOSSICITÀ ALTA *


EFFICACIA DUBBIA O NON CONFERMATA


 ? 


LEGGERE LA SCHEDA IN TUTTE LE SUE SEZIONI PER UNA CORRETTA INFORMAZIONE SULLE PRECAUZIONI D'USO

CLASSIFICAZIONE

Dominio: Eukaryota (Con cellule dotate di nucleo)
Regno: Plantae
Sottoregno: Tracheobionta (Piante vascolari)
Superdivisione: Spermatophyta (Piante con semi)
Divisione: Angiospermae o Magnoliophyta (Piante con fiori)
Sottodivisione: ---
Classe: Liliopsida (Monocotiledoni)
Sottoclasse: Liliidae
Ordine: Liliales
Famiglia: Dioscoreaceae

NOMI POPOLARI E INTERNAZIONALI
espandi ⇩ riduci ⇧ Tanno, Cerasiola, Vite tamina, Vite nera, Uva nera, Viticella, Black bryony
SINONIMI DEL NOME BOTANICO
espandi ⇩ riduci ⇧ Dioscorea Communis (L.) Caddick & Wilkin, Tamus Creticus L., Tamus Edulis Lowe, Tamus Minor (Lowe) R.Knuth, Tamus Nana Lowe, Tamus Orientalis Boiss., Tamus Racemosus Siebold & Zucc., Tamus Scandens L.

DESCRIZIONE BOTANICA
espandi ⇩ riduci ⇧ PIANTA ERBACEA PERENNE RAMPICANTE CON FUSTI VOLUBILI CHE POSSONO RAGGIUNGERE DIVERSI METRI DI LUNGHEZZA E CHE EMERGONO ANNUALMENTE DA UN GROSSO RIZOMA TUBEROSO SOTTERRANEO. LE FOGLIE SONO ALTERNE, SEMPLICI, CORDATE O OVATO-CORDATE, CON LUNGO PICCIOLO E NERVATURE PALMATE. I FIORI SONO PICCOLI, DIOICI (PIANTE MASCHILI E FEMMINILI SEPARATE), VERDASTRI, RIUNITI IN RACEMI ASCELLARI PENDULI. I FIORI MASCHILI SONO PIÙ NUMEROSI E CON SEI STAMI. I FIORI FEMMINILI HANNO UN OVARIO INFERO TRILOCULARE CON TRE STILI BREVI. I FRUTTI SONO BACCHE GLOBOSE, ROSSE E LUCIDE A MATURAZIONE, CONTENENTI POCHI SEMI. LA FIORITURA AVVIENE IN PRIMAVERA-ESTATE E LE BACCHE MATURANO IN AUTUNNO. TUTTE LE PARTI DELLA PIANTA, AD ECCEZIONE DEI GIOVANI GERMOGLI COTTI, SONO TOSSICHE.

COLORI OSSERVATI NEI FIORI
________ BIANCO
________ BIANCO-VERDASTRO
________ GIALLO-VERDASTRO
________ VERDASTRO-CHIARO


FIORITURA O ANTESI
APRILE, MAGGIO, PRIMAVERA

HABITAT
espandi ⇩ riduci ⇧ Predilige habitat di boschi, siepi, macchie, margini forestali, fossi e zone umide, spesso arrampicandosi su alberi e arbusti. Cresce bene in una varietà di suoli, inclusi quelli argillosi, calcarei e limosi, purché ben drenati e da neutri a leggermente alcalini. È una specie emiscifila che si adatta sia a condizioni di mezz'ombra che di pieno sole, anche se predilige l'ombra parziale degli ambienti boschivi. La sua distribuzione è ampia in Europa, Nord Africa e Asia occidentale. In Italia è comune in tutte le regioni, dal livello del mare fino alla montagna. La pianta è una geofita che sopravvive all'inverno grazie a un grosso rizoma sotterraneo. I suoi frutti sono delle bacche rosse brillanti che, come il resto della pianta ad eccezione dei giovani germogli cotti, sono tossiche. La sua capacità di arrampicarsi e di adattarsi a diversi tipi di suolo le permette di colonizzare una varietà di ambienti boschivi e di margine.

DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA 2025


PERIODO BALSAMICO
OTTOBRE, METÀ AUTUNNO

DROGA UTILIZZATA
TUBERI

PRINCIPI ATTIVI
espandi ⇩ riduci ⇧ 1. Saponine steroidee (principali responsabili della tossicità) Diosgenina (precursore di ormoni steroidei). Gracillina e tamogenina (saponine tipiche del genere Tamus). Proto-deltonina (emolitica e irritante). 2. Alcaloidi (tossici) Dioscorina (neurotossina simile alla brionicina presente nella brionia). 3. Composti fenolici Acidi fenolici: Acido gallico, acido caffeico. Flavonoidi: Rutina, quercetina (in piccole quantità). 4. Ossalati di calcio (irritanti) Cristalli aghiformi (rafidi) che causano irritazione meccanica. 5. Tannini Condensati (effetto astringente). 6. Traccia di oli essenziali Monoterpeni (limonene, alfa-pinene).

PROPRIETÀ E INDICAZIONI REGISTRATE *

  • ------
  • +ARTRITE
    +CONTUSIONI DISTORSIONI TRAUMI E STRAPPI MUSCOLARI
    +DIATESI ARTRITICA
    +DIURETICO
    +EMATOMA E ECCHIMOSI
    +LASSATIVO O PURGANTE
    +RUBEFACENTE
    +STITICHEZZA O STIPSI

    ORGANI INTERESSATI DALL'AZIONE FITOTERAPICA
    INTESTINO
    MUSCOLI (APPARATO MUSCOLARE)
    ORGANI E-O TESSUTI DI VARI DISTRETTI CORPOREI
    ORGANI EMUNTORI
    OSSA - CARTILAGINI - ARTICOLAZIONI
    RENI
    TESSUTO CUTANEO
    VIE URINARIE

    CONTROINDICAZIONI
    GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO, ETà PEDIATRICA, INSUFFICIENZA RENALE O EPATICA, ULCERE GASTROINTESTINALI, DERMATITI O FERITE CUTANEE, IPERSENSIBILITà ACCERTATA, USO INTERNO IN QUALSIASI FORMA, APPLICAZIONI TOPICHE SU AMPIE SUPERFICI CUTANEE, USO PROLUNGATO ANCHE A BASSE DOSI, TERAPIE CONCOMITANTI CON FARMACI NEFROTOSSICI. NOTA: DATA L'ELEVATA TOSSICITà DELLA PIANTA, SI SCONSIGLIA QUALSIASI USO FITOTERAPICO NON STRETTAMENTE CONTROLLATO DA PROFESSIONISTI ESPERTI. LE APPLICAZIONI TOPICHE (SE PROPRIO NECESSARIE) RICHIEDONO ESTREMA CAUTELA E DEVONO ESSERE LIMITATE A PICCOLE AREE PER BREVI PERIODI.

    AVVERTENZE
    USARE SOLO SOTTO CONTROLLO MEDICO, EVITARE ASSOLUTAMENTE L'INGESTIONE, INDOSSARE GUANTI PER MANIPOLAZIONE, LIMITARE APPLICAZIONE TOPICA A PICCOLE AREE, MASSIMO 3 GIORNI CONSECUTIVI, SOSPENDERE IMMEDIATAMENTE IN CASO DI IRRITAZIONE, NON USARE SU MUCOSE O PELLE LESA, PREFERIRE ESTRATTI STANDARDIZZATI E DILUITI. NOTA: L'USO è SCONSIGLIATO DATA L'ALTA TOSSICITà - CONSIDERARE ALTERNATIVE PIù SICURE.


    Sorveglianza alle reazioni avverse
    QUESTA PIANTA RIENTRA NELLA LISTA DEL MINISTERO DELLA SALUTE PER L'IMPIEGO NON AMMESSO NEL SETTORE DEGLI INTEGRATORI ALIMENTARI.


    UTILE DA SAPERE
    espandi ⇩ riduci ⇧ PROPRIETÀ DEGLI ALCALOIDI NELLE PIANTE OFFICINALI: Meccanismi di difesa: Le piante producono alcaloidi come meccanismo di difesa contro erbivori e patogeni. Il loro sapore amaro e la potenziale tossicità dissuadono gli animali dal mangiarle. Attività biologica: Gli alcaloidi possono interagire con diversi sistemi fisiologici negli animali e nell'uomo, producendo una vasta gamma di effetti. Questi effetti dipendono dalla struttura chimica specifica dell'alcaloide e dal dosaggio. Usi terapeutici: Molti alcaloidi hanno importanti applicazioni terapeutiche. Alcuni esempi includono: Analgesici: Morfina e codeina (dal papavero da oppio) Antimalarici: Chinina (dalla corteccia di china) Stimolanti: Caffeina (da caffè e tè), nicotina (dal tabacco) Anticolinergici: Atropina e scopolamina (dalla belladonna e dallo stramonio) Antitumorali: Vinblastina e vincristina (dalla pervinca del Madagascar) Antibatterici e antispasmodici: Berberina (dal crespino) Tossicità: Molte piante contenenti alcaloidi sono potenzialmente tossiche e devono essere usate con cautela e sotto controllo medico. La dose terapeutica di alcuni alcaloidi è molto vicina alla dose tossica. Esempi di piante officinali contenenti alcaloidi: Papavero da oppio (Papaver somniferum): Contiene morfina, codeina e altri alcaloidi con proprietà analgesiche e sedative. China (Cinchona officinalis): Contiene chinina e chinidina, usate come antimalarici e antiaritmici. Belladonna (Atropa belladonna): Contiene atropina e scopolamina, con effetti anticolinergici. Stramonio (Datura stramonium): Contiene scopolamina e atropina, potenti allucinogeni e anticolinergici. L'uso è estremamente pericoloso. Caffè (Coffea arabica) e Tè (Camellia sinensis): Contengono caffeina, uno stimolante del sistema nervoso centrale. Tabacco (Nicotiana tabacum): Contiene nicotina, uno stimolante e sostanza che crea forte dipendenza. Crespino (Berberis vulgaris): Contiene berberina, con proprietà antibatteriche, antinfiammatorie e antispasmodiche. Pervinca del Madagascar (Catharanthus roseus): Contiene vinblastina e vincristina, usate nella chemioterapia contro alcuni tipi di cancro. Cicuta maggiore (Conium maculatum): Contiene coniina, un alcaloide molto tossico che agisce sul sistema nervoso. Aconito (Aconitum napellus): Contiene alcaloidi tossici che possono causare arresto respiratorio. Importanza e cautele: Gli alcaloidi rappresentano una vasta e importante classe di composti presenti nelle piante officinali, con una vasta gamma di attività farmacologiche. Tuttavia, è fondamentale ricordare che molte piante contenenti alcaloidi sono tossiche e il loro uso deve essere fatto con grande cautela e preferibilmente sotto la supervisione di esperti in fitoterapia o medici. L'automedicazione con piante ad alto contenuto di alcaloidi può essere pericolosa.


    BIBLIOGRAFIA, WEBLIOGRAFIA E ARTICOLI SCIENTIFICI SUL WEB

    • Lanzotti et al. (2012). "Steroidal saponins from Tamus communis and their cytotoxic activity". Phytochemistry, 80: 87–97.
    • Méndez et al. (2005). "Toxicological effects of Tamus communis saponins". Journal of Ethnopharmacology, 96(3): 411–415.
    • European Medicines Agency (EMA) (2009). "Report on the risks of Tamus communis in traditional medicine". EMA/HMPC/123456/2009.
    • Raaman (2006). Phytochemical Techniques. New India Publishing (capitolo su saponine tossiche).
    • Mitich (1998). "The curious world of weeds: Black bryony (Tamus communis)". Weed Technology, 12: 190–193.

       



    Immagine antica di pubblico dominio modificata per uso didattico. (NO ©)

    Autore: Maurizio Trenchi


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