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  • S.E.I.
    lo Stato Energetico Individuale.

    L'80% della popolazione mondiale utilizza la medicina popolare per necessità, per tradizione o per povertà.

    Nelle società occidentali, la percentuale di persone che si avvalgono della medicina alternativa e di integratori alimentari è in notevole aumento. Oggi reclama spazio anche una categoria di sostanze che non possono essere classificate né tra i farmaci, né tra i quotidiani alimenti: i cosiddetti "nutraceutici" che sono sostanze alimentari (in genere frutta esotica) molto ricche in vitamine, microelementi e composti antiossidanti e, proprio per la loro composizione, esplicano attività protettiva e antitossica sull'organismo umano.

    È doveroso annotare che le medicine alternative -tra le quali bisogna distinguere molto bene- sono prive o quasi di verifica sperimentale eseguita con metodo scientifico, pertanto non accettate dalla medicina ufficiale in quanto inutili, inefficaci o dannose per la salute.

    Tuttavia, in un mondo sempre più globalizzato, le medicine alternative, gli integratori ed i nutraceutici, costituiscono un ottimo affare per molte imprese ma anche per le grosse multinazionali farmaceutiche.

    Ma non tutto è buono e non tutto è cattivo
    Sarebbe ingiusto ed economicamente inaccettabile mettere al bando preparati fitoterapici o integratori perchè nella loro composizione rientrano anche alcuni componenti di sintesi.
    E' importante conoscere esattamente la formulazione del prodotto onde evitare confusione ai consumatori che molto spesso amano fare autoterapia.

    La distinzione stessa tra alimento, farmaco e integratore (oggetto di dibattito nel mondo scientifico-politico) è sottile e molto difficile da stabilire. Vedi la Direttiva U.E. 2002/46 su estratti vegetali e integratori; in genere sostenere che l'effetto terapeutico e la tossicità sono in funzione della dose mette d'accordo il mondo politico delegato a legiferare in materia, con il mondo scientifico.

    La Terra predispone quasi tutto per la sopravvivenza e la salute dell'individuo, compresi veleni e antitodi occorrenti al mantenimento dell'equilibrio del S.E.I. (stato energetico individuale).

    La malattia non è altro che una battaglia persa a causa di risorse energetiche carenti, pertanto l'unica via terapeutica deve iniziare necessariamente dal rafforzamento del S.E.I.

    Occorrerebbe tener presenti le suddette considerazioni nelle fasi di studio, ricerca e produzione dei fitoterapici valorizzando anche la "valenza energetica" del fitocomplesso e non solo il potere allopatico del singolo principio attivo.
    Le piante potrebbero essere viste dal mondo scientifico anche come treni carichi di energia vitale e riparatrice quindi impiegate in una medicina "dolce" ma profonda, capaci di guarire in quanto in grado di arrivare alla radice delle malattie (intese come squilibri energetici).

    Sicuramente è un nostro diritto pretendere che le sostanze destinate ad essere assorbite dalle cellule non siano contaminate da pesticidi, metalli pesanti, elementi radioattivi o siano esse stesse derivate da OGM e che venga chiaramente dichiarata la presenza di eventuali prodotti di sintesi.

    Natura e progresso non sono in antitesi ma possono trovarsi in sinergia per analizzare, valutare e quantificare con modalità sempre più precise ed innovative i vari principi fitoterapici.

    Sarebbe auspicabile che al fine del mantenimento delle valenze energetiche assolute fosse monitorato l'intero ciclo biologico della pianta fino a giungere alla sua trasformazione in un fitoterapico carico di energia curativa.

    Ci auguriamo che l'impegno scientifico di ditte all'avanguardia nello studio, nella produzione e trasformazione delle erbe officinali, possa favorire il raggiungimento di tale obiettivo.



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