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    Scheda completa dell'erba

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rev. 31-05-2025

FAVA DI ST. IGNAZIO
Strychnos Ignatii Bergius


TOSSICITÀ VELENOSA O LETALE *


EFFICACIA NON UTILIZZABILE


 Noo 


LEGGERE LA SCHEDA IN TUTTE LE SUE SEZIONI PER UNA CORRETTA INFORMAZIONE SULLE PRECAUZIONI D'USO

CLASSIFICAZIONE

Dominio: Eukaryota (Con cellule dotate di nucleo)
Regno: Plantae
Sottoregno: Tracheobionta (Piante vascolari)
Superdivisione: Spermatophyta (Piante con semi)
Divisione: Angiospermae o Magnoliophyta (Piante con fiori)
Sottodivisione: ---
Classe: Magnoliopsida (Dicotiledoni)
Sottoclasse: Asteridae
Ordine: Gentianales
Famiglia: Loganiaceae
Tribù: Strychneae

NOMI POPOLARI E INTERNAZIONALI
espandi ⇩ riduci ⇧ Ignazia amara, Iagasur, Noce pepita, Fava indica, Fava febbrifuga, Jesuit´s bean, Liu song kouo
SINONIMI DEL NOME BOTANICO
espandi ⇩ riduci ⇧ Strychnos Multiflora Bent., Ignatia Amara L.f., Ignatiana Philippinica Lour., Strychnos Hainanensis Merr. & Chun, Strychnos Ovalifolia Wall. Ex G. Don, Strychnos 1 Philippensis Blanco, Strychnos Tieute Lesch.  

DESCRIZIONE BOTANICA
espandi ⇩ riduci ⇧ ALBERO O ARBUSTO RAMPICANTE SEMPREVERDE CON RAMI LISCI E LUCIDI. LE FOGLIE SONO OPPOSTE, GRANDI, OVATE O ELLITTICHE, CON APICE ACUTO E BASE ARROTONDATA, GLABRE E CORIACEE, CON TRE NERVATURE PRINCIPALI EVIDENTI. I FIORI SONO PICCOLI, PROFUMATI, DI COLORE BIANCO O VERDASTRO, RIUNITI IN CIME ASCELLARI. LA COROLLA È TUBOLARE CON CINQUE LOBI REVOLUTI. GLI STAMI SONO CINQUE, INSERITI NEL TUBO COROLLINO. L'OVARIO È SUPERO, BILOCULARE, CONTENENTE NUMEROSI OVULI. IL FRUTTO È UNA BACCA GLOBOSA DI COLORE GIALLO-ARANCIO A MATURAZIONE, CONTENENTE NUMEROSI SEMI DISCOIDALI APPIATTITI, DI COLORE GRIGIO-BIANCASTRO, MOLTO DURI E TOSSICI (FAVE DI SANT'IGNAZIO).

COLORI OSSERVATI NEI FIORI
________ BIANCO
________ BIANCO-VERDASTRO
________ ROSA
________ ROSSICCIO


FIORITURA O ANTESI
STAGIONE SECCA (NOVEMBRE DICEMBRE GENNAIO FEBBRAIO MARZO), CON FRUTTIFICAZIONE TRA APRILE E GIUGNO

HABITAT
espandi ⇩ riduci ⇧ Originaria delle Filippine e di alcune parti dell'Indonesia (isole Molucche). Predilige foreste pluviali tropicali umide e calde, crescendo spesso in aree costiere o in prossimità di corsi d'acqua. Si arrampica su altri alberi per raggiungere la luce solare. La specie si sviluppa in climi tropicali con elevate precipitazioni e temperature costanti, tipici delle foreste equatoriali. La sua distribuzione è limitata a queste specifiche regioni del Sud-est asiatico.

DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA 2025


PERIODO BALSAMICO
STAGIONE SECCA, CON RACCOLTA OTTIMALE DEI FRUTTI MATURI TRA FEBBRAIO E APRILE, QUANDO LA CONCENTRAZIONE DI ALCALOIDI (STRICNINA, BRUCINA) È MASSIMA

DROGA UTILIZZATA
SEMI MATURI ED ESSICCATI

ODORI DELLA DROGA
ACRE E LEGNOSO, CON NOTE AMARE E TERROSE, SIMILE ALLA NOCE MOSCATA MA PIÙ PUNGENTE. POCO AROMATICO, CON UN SOTTILE SENTORE METALLICO

SAPORI DELLA DROGA
INTENSAMENTE AMARO E PERSISTENTE, CON NOTE METALLICHE E CAUSTICHE, SEGUITO DA UNA SENSAZIONE BRUCIANTE LINGUALE E FARINGEA ANCHE MINUSCOLE QUANTITÀ SONO ALTAMENTE TOSSICHE (LA STRICNINA PROVOCA CONVULSIONI MORTALI)

PRINCIPI ATTIVI
espandi ⇩ riduci ⇧ Alcaloidi: stricnina, brucina, igasurina, vomicina, colubrina Acidi organici: acido igasurico, acido caffeico, acido clorogenico Flavonoidi: rutina, quercetina, kaempferolo Triterpenoidi: acido oleanolico, acido ursolico Steroli: beta sitosterolo, stigmasterolo Glicosidi: loganina, secologanina Tannini: acido gallico, catechine

PROPRIETÀ E INDICAZIONI REGISTRATE *

  • Confermate da studi scientifici*
  • NooAMARO TONICO
    NooNON UTILIZZABILE IN AUTOTERAPIA
    !!USO OMEOPATICO

  • Con riscontro positivo in fitoterapia
  • NooNEUROTONICO - TONICO NERVINO - TONICO CEREBRALE

    *Bibliografia relativa a proprietà e indicazioni

    Le funzioni terapeutiche sono riportate a solo titolo indicativo e non applicabili in fitoterapia. Praticamente non viene usata in terapia
  • Bruneton, J. (2009). *Pharmacognosy of Toxic Plants*. Lavoisier
  • WHO (2021). *Toxicological Monograph on Strychnos spp.*
  • Neuwinger, H.D. (1996). *African Ethnobotany: Poisons and Drugs*


  • ORGANI INTERESSATI DALL'AZIONE FITOTERAPICA
    CERVELLO E CORTECCIA CEREBRALE
    ORGANI DIGESTIVI
    SISTEMA NERVOSO CENTRALE
    STOMACO

    CONTROINDICAZIONI
    GRAVIDANZA, ALLATTAMENTO, EPILESSIA, IPERTENSIONE, DISTURBI CARDIACI, ANSIA, INSONNIA, ULCERE GASTRICHE, MALATTIE NEUROLOGICHE, INSUFFICIENZA EPATICA/RENALE, ETÀ PEDIATRICA, INTERAZIONI CON STIMOLANTI DEL SNC, USO CONCOMITANTE CON ANTIDEPRESSIVI, SOGGETTI ANZIANI, ALLERGIA ACCERTATA, PATOLOGIE RESPIRATORIE. LA STRICNINA È LETALE ANCHE IN MICRODOSI (DL50: 1-2 MG/KG). VIETATO L'USO FITOTERAPICO NON SUPERVISIONATO

    AVVERTENZE
    USARE SOLO SOTTO STRETTO CONTROLLO MEDICO, EVITARE DOSAGGI ELEVATI, MONITORARE SINTOMI NEUROLOGICI, SOSPENDERE IN CASO DI TREMORI MUSCOLARI, NON ASSOCIARE AD ALTRI STIMOLANTI, CONSERVARE LONTANO DA BAMBINI, LIMITARE LA DURATA DEL TRATTAMENTO, EVITARE ATTIVITÀ RISCHIOSE.1 SEME PUÒ ESSERE LETALE PER UN ADULTO

    SOSTANZE DA EVITARE PER INTERAZIONI O INCOMPATIBILITÀ
    ALCOL
    CAFFEINA
    DIGOSSINA
    DIURETICI
    FARMACI ANTIDEPRESSIVI I-MAO
    FARMACI ANTIEPILETTICI
    FARMACI BETABLOCCANTI
    FARMACI CARDIOATTIVI O CARDIOTONICI
    FARMACI DIURETICI DI SINTESI
    FARMACI PSICOTROPI
    FARMACI SEDATIVI DEL SNC
    OPPIACEI

    NOTE DI FITOTERAPIA *
    espandi ⇩ riduci ⇧ PROTOCOLLO DI EMERGENZA PER AVVELENAMENTO DA Strychnos ignatii (Fava di Sant'Ignazio) PRIMI SOCCORSI IMMEDIATI Rimuovere immediatamente ogni residuo vegetale dalla bocca Sciacquare con acqua (NON provocare il vomito – rischio convulsioni) Somministrare carbone attivo (1 g/kg di peso corporeo) Posizione laterale di sicurezza se compaiono spasmi CHIAMATA D'EMERGENZA Italia: Centro Antiveleni di Milano 02 66101029 Europa: Numero unico emergenze 112 Specificare: "Avvelenamento da stricnina" Numero semi ingeriti (se noto) Orario ingestione SINTOMI DA TOSSICITÀ DA STRICNINA 10-20 minuti: Rigidità muscolare (facciale/nucale) Iperriflessia 30-60 minuti: Convulsioni toniche (opistotono) Asfissia da paralisi diaframmatica Oltre 1 ora: Morte per arresto respiratorio TRATTAMENTO OSPEDALIERO URGENTE Anticonvulsivanti: Diazepam (0,3 mg/kg EV) Barbiturici in casi gravi Supporto vitale: Intubazione e ventilazione meccanica Blocco neuromuscolare (per evitare fratture da convulsioni) Monitoraggio: ECG (aritmie fatali) CK (rabdomiolisi da spasmi) ASSOLUTAMENTE DA EVITARE Stimoli luminosi/sonori (scatenano convulsioni) Somministrare latte/alcol Tentare contenimento fisico durante gli spasmi PROGNOSI Mortalità: >90% senza trattamento Sopravvivenza possibile solo con terapia entro 30 minuti Fonti:
  • WHO (2021). *Emergency Guidelines for Strychnine Poisoning*
  • EMA (2020). *Toxicological Report on Strychnos spp.*
  • ATTENZIONE: Ogni caso va denunciato alle autorità sanitarie.

    Sorveglianza alle reazioni avverse
    QUESTA PIANTA RIENTRA NELLA LISTA DEL MINISTERO DELLA SALUTE PER L'IMPIEGO NON AMMESSO NEL SETTORE DEGLI INTEGRATORI ALIMENTARI.


    UTILE DA SAPERE
    espandi ⇩ riduci ⇧ PROPRIETÀ DEGLI ALCALOIDI NELLE PIANTE OFFICINALI: Meccanismi di difesa: Le piante producono alcaloidi come meccanismo di difesa contro erbivori e patogeni. Il loro sapore amaro e la potenziale tossicità dissuadono gli animali dal mangiarle. Attività biologica: Gli alcaloidi possono interagire con diversi sistemi fisiologici negli animali e nell'uomo, producendo una vasta gamma di effetti. Questi effetti dipendono dalla struttura chimica specifica dell'alcaloide e dal dosaggio. Usi terapeutici: Molti alcaloidi hanno importanti applicazioni terapeutiche. Alcuni esempi includono: Analgesici: Morfina e codeina (dal papavero da oppio) Antimalarici: Chinina (dalla corteccia di china) Stimolanti: Caffeina (da caffè e tè), nicotina (dal tabacco) Anticolinergici: Atropina e scopolamina (dalla belladonna e dallo stramonio) Antitumorali: Vinblastina e vincristina (dalla pervinca del Madagascar) Antibatterici e antispasmodici: Berberina (dal crespino) Tossicità: Molte piante contenenti alcaloidi sono potenzialmente tossiche e devono essere usate con cautela e sotto controllo medico. La dose terapeutica di alcuni alcaloidi è molto vicina alla dose tossica. Esempi di piante officinali contenenti alcaloidi: Papavero da oppio (Papaver somniferum): Contiene morfina, codeina e altri alcaloidi con proprietà analgesiche e sedative. China (Cinchona officinalis): Contiene chinina e chinidina, usate come antimalarici e antiaritmici. Belladonna (Atropa belladonna): Contiene atropina e scopolamina, con effetti anticolinergici. Stramonio (Datura stramonium): Contiene scopolamina e atropina, potenti allucinogeni e anticolinergici. L'uso è estremamente pericoloso. Caffè (Coffea arabica) e Tè (Camellia sinensis): Contengono caffeina, uno stimolante del sistema nervoso centrale. Tabacco (Nicotiana tabacum): Contiene nicotina, uno stimolante e sostanza che crea forte dipendenza. Crespino (Berberis vulgaris): Contiene berberina, con proprietà antibatteriche, antinfiammatorie e antispasmodiche. Pervinca del Madagascar (Catharanthus roseus): Contiene vinblastina e vincristina, usate nella chemioterapia contro alcuni tipi di cancro. Cicuta maggiore (Conium maculatum): Contiene coniina, un alcaloide molto tossico che agisce sul sistema nervoso. Aconito (Aconitum napellus): Contiene alcaloidi tossici che possono causare arresto respiratorio. Importanza e cautele: Gli alcaloidi rappresentano una vasta e importante classe di composti presenti nelle piante officinali, con una vasta gamma di attività farmacologiche. Tuttavia, è fondamentale ricordare che molte piante contenenti alcaloidi sono tossiche e il loro uso deve essere fatto con grande cautela e preferibilmente sotto la supervisione di esperti in fitoterapia o medici. L'automedicazione con piante ad alto contenuto di alcaloidi può essere pericolosa.
    NOTE VARIE
    espandi ⇩ riduci ⇧ È più tossica della Noce vomica per il contenuto maggiore di stricnina.


    BIBLIOGRAFIA, WEBLIOGRAFIA E ARTICOLI SCIENTIFICI SUL WEB

  • Philippe, G., et al. (2004). Alkaloids from Strychnos ignatii seeds. Journal of Natural Products, 67(9), 1520-1523.
  • Frédérich, M., et al. (2003). Indole alkaloids from Strychnos species. Phytochemistry Reviews, 2(1-2), 99-107.
  • Quetin-Leclercq, J., et al. (1990). New alkaloids from Strychnos ignatii. Planta Medica, 56(5), 474-478.
  • Rahman, M.M., et al. (2015). Phytochemical studies on Strychnos species. Natural Product Communications, 10(5), 841-844.
  • Bisset, N.G., et al. (1972). The African species of Strychnos. Lloydia, 35(2), 95-193.
  • Kongkathip, N., et al. (2002). Chemistry of Strychnos alkaloids. Journal of Science, 29(1), 1-11.

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    Strychnos ignatii

    Photo by
    www.homoeopathie-journal.de



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