SUFFRUTICE NANO ALTO 5-20 CM, CON FUSTI LEGNOSI ALLA BASE, PROSTRATI O ASCENDENTI, DENSAMENTE TOMENTOSI DI BIANCO-GRIGIASTRO. FOGLIE ALTERNE, PENNATOSETTE O TRIPENNATOSETTE, CON LACINIE BREVI E OTTUSE, DENSAMENTE TOMENTOSE SU ENTRAMBE LE SUPERFICI. CAPOLINI PICCOLI, GLOBOSI, GIALLASTRI O BRUNASTRI, NUMEROSI, RIUNITI IN UNA SPIGA DENSA E COMPATTA. FRUTTO È UN ACHENIO PICCOLO E GLABRO. TUTTA LA PIANTA È INTENSAMENTE AROMATICA.
SETTEMBRE, OTTOBRE, FINE ESTATE, AUTUNNO
COLORI OSSERVATI NEI FIORI
________ GIALLO-CHIARO
________ GIALLOGNOLO
Specie endemica delle Alpi occidentali, con una distribuzione concentrata principalmente in Svizzera (Vallese), Italia (Valle d'Aosta e Piemonte) e Francia (Savoia e Delfinato). Cresce spontanea in ambienti di alta montagna, tipicamente su pendii rocciosi, morene, ghiaioni, detriti e pascoli alpini aridi, su substrati calcarei o silicei. Predilige terreni ben drenati, poveri e spesso instabili, con esposizione soleggiata. Si adatta a climi alpini rigidi, caratterizzati da inverni lunghi e nevosi ed estati brevi e fresche. La si trova generalmente ad altitudini comprese tra i 1500 e i 3000 metri. La sua capacità di resistere a condizioni ambientali estreme e a suoli poveri le permette di colonizzare habitat altrimenti inospitali per molte altre specie vegetali alpine.
SOMMITÀ FIORITE (RACCOLTE IN PIENA FIORITURA, TRA LUGLIO E SETTEMBRE), FOGLIE GIOVANI (MENO COMUNI, MA TALVOLTA IMPIEGATE PER PREPARAZIONI TRADIZIONALI)
INTENSAMENTE AROMATICO E CANFORATO, CON NOTE BALSAMICHE, LIEVEMENTE AGRUMATE E UN FONDO AMARO-ERBACEO TIPICO DELLE ARTEMISIE ALPINE.
L'AROMA È PIÙ PUNGENTE RISPETTO AD ALTRE SPECIE MONTANE PER L'ALTO CONTENUTO IN TUJONE E CANFENE
SAPORE INTENSAMENTE AMARO E CANFORATO, CON NOTE BALSAMICHE, UNA PUNTA AGRUMATA E UN RETROGUSTO LEGNOSO PERSISTENTE. L'AMARO DOMINA SU TUTTI GLI ALTRI SAPORI.
L'ECCESSIVA AMAREZZA SEGNALA L'ALTA CONCENTRAZIONE DI PRINCIPI ATTIVI (TUJONE E LATTONI SESQUITERPENICI)
IL RETROGUSTO AGRUMATO È CARATTERISTICO DELLE VARIETÀ ALPINE.
PROPRIETÀ E INDICAZIONI REGISTRATE Leggere attentamente tutte le sezioni della scheda prima di considerare le seguenti indicazioni valide per ogni utilizzo fitoterapico.
L’olio essenziale è controindicato per uso interno.
Specie meno studiata rispetto ad A. absinthium, ma con un profilo chimico simile. L’uso interno richiede cautela per il tujone.
CONTROINDICAZIONI GRAVIDANZA, ALLATTAMENTO, EPILESSIA, DISTURBI NEUROLOGICI, EPATOPATIE, GASTRITI, ULCERE GASTRICHE, IPERSENSIBILITÀ ALLE ASTERACEAE, TERAPIE ANTICOAGULANTI, INSUFFICIENZA RENALE, ETÀ PEDIATRICA, DEPRESSIONE RESPIRATORIA, INTERAZIONI CON SEDATIVI, ALCOLISMO.
L'OLIO ESSENZIALE È TOSSICO ANCHE PER USO ESTERNO (DILUIRE SEMPRE AL 1%)
AVVERTENZE LIMITARE L'USO A 1 SETTIMANA, MONITORARE REAZIONI ALLERGICHE, EVITARE DOSI ELEVATE, NON ASSOCIARE AD ALCOL, SOSPENDERE IN CASO DI NAUSEA/CEFALEA, VALUTARE INTERAZIONI CON SEDATIVI, PREFERIRE L'USO AI PASTI PER RIDURRE L'IRRITAZIONE GASTRICA, EVITARE ESPOSIZIONE SOLARE PROLUNGATA POST-USO.
(Farmaci o sostanze da evitare per interazioni avverse o incompatibilità farmacologiche)
ALCOL E PREPARAZIONI ALCOLICHE AD ALTA GRADAZIONE
ANTIAGGREGANTI PIASTRINICI
ANTICOAGULANTI
ASPIRINA
CAFFEINA
EPATOTOSSICI
SEDATIVI DEL SNC
(Erbe che possono aumentare l'efficacia fitoterapica)
* Si tenga presente che talvolta la stessa erba indicata come sinergica o antagonista, potrebbe assumere entrambi i ruoli in funzione della dose utilizzata e/o della forma estrattiva o di trattamento come per es. nel Tè (verde o nero).
Consultare sempre un fitoterapeuta per personalizzare le combinazioni in base al quadro clinico individuale.
(Erbe che possono diminuire l'effetto fitoterapico o causare interazioni avverse)
(Basate su evidenze scientifiche e sicurezza d'uso)
Tisana digestiva alpina:
40% A. vallesiaca
30% Menta piperita
20% Timo
10% Radice di tarassaco
*(1 cucchiaino in 200 ml acqua, 1-2 volte/die, max 5 giorni).*
Oleolito antireumatico:
A. vallesiaca + Elicriso in olio di iperico (uso esterno per dolori articolari).
Avvertenze
Monitorare la comparsa di tremori o cefalea (segni di tossicità da tujone).
Evitare associazioni con altre piante contenenti tujone (es. A. absinthium).
Fonti:
Flora Alpina (Aeschimann et al., 2004): Usi tradizionali.
EMA (2015): Monografia su Artemisia spp.
ANNOTAZIONI, RICERCHE E BIBLIOGRAFIA
Descrizione del miele di Artemisia vallesiaca:
Colore: Ambrato scuro con riflessi rossastri, simile al miele di castagno ma più chiaro.
Aroma: Intenso e complesso, con note balsamiche, leggere sfumature erbacee e un tocco resinoso.
Sapore: Dolce iniziale, seguito da un retrogusto amaro e persistente, tipico delle Artemisie alpine, con una fresca nota mentolata.
Cristallizzazione: Molto lenta, tende a rimanere liquido a lungo.
Caratteristiche uniche:
Prodotto solo in aree alpine con fioriture abbondanti (es. Vallese svizzero o Alpi piemontesi).
L'aroma ricorda l'odore della pianta fresca, ma più dolce e meno aggressivo.
Contiene tracce minime di tujone, non tossiche nelle quantità consumate.
Nota storica:
In passato, i pastori valdostani lo mescolavano a tisane di genepì come ricostituente, pratica oggi abbandonata per il rischio di accumulo di tujone.
Fonte:
Mieli delle Alpi (Centro Apistico Regionale Piemonte, 2021).
Attenzione: Miele rarissimo, spesso contraffatto con miscele di miele di castagno e oli essenziali di Artemisia.
BIBLIOGRAFIA, WEBLIOGRAFIA E ARTICOLI SCIENTIFICI SUL WEB (Vedi anche i riferimenti nelle singole sezioni)
European Pharmacopoeia 10th Edition (2020). Artemisiae herba. Strasbourg: EDQM.
Bicchi, C., et al. (2000). Essential oil composition of Artemisia vallesiaca All. from the Italian Alps. Journal of Essential Oil Research, 12(4), 445-450.
Lauber, K., & Wagner, G. (2001). Flora Helvetica. Haupt Verlag.
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